Malumori

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La pizzeria era una delle solite, quelle Italiane. Che poi di Italiano non aveva niente, se non il nome.
L'atmosfera era un po' tesa, ma sapevo che era colpa mia e non potevo farci niente. Avevo chiesto a Cameron di dirmi a chi l'avesse venduta, per quanti soldi e se era possibile contrattare l'acquirente per riacquistarla ma non aprì bocca per dare risposta a nessuna di queste domande.  Mi sentivo maledettamente in colpa e non avevo voglia di dirglielo ma ero pure un po' arrabbiata. Non per ingratitudine, ma per il semplice motivo che se lo avessi saputo non avrei mai permesso una cosa del genere. Avevo bisogno di trovare una soluzione, non la trovavo e stetti per tutta la sera male.

Tornati in clinica, Cameron mi lasciò lì e disse che sarebbe andato a riposare un po', April fece lo stesso e io salutai entrambi allo stesso modo. Non ero in freddo con Cam, ma stavo così male per la cosa che mi aveva confessato che in qualche mi rendeva così e basta.
Restai da sola, con Max che dormiva nella sua cuccia. Non vedevo l'ora di portarmelo via.
April mi aveva spiegato che durante la nostra assenza, Montgomery era passato un paio di volte per controllarlo, ma ogni volta non ha detto nulla di certo. Iniziava ad innervosirmi il suo comportamento, perché non dire ai padroni del cucciolo come effettivamente sta?
Immersa nei mille pensieri negativi mi buttai sulla poltrona e chiusi gli occhi. Esausta.

Il mattino seguente mi faceva male la schiena. Cavolo, mi stavo lamentando per qualsiasi cosa!
Non avevo dormito benissimo e il caffè della macchinetta sembrava acqua sporca. Non potevo crederci di essere ancora lì, senza nemmeno sapere nulla sul mio cane. Mentre tornavo in stanza da Max, intravidi Montgomery passare da un corridoio e un altro e presi ad inseguirlo. Doveva parlare con me.

<<Dottor Montgomery, aspetti!>>

Lui si fermò senza voltarsi.

<<Buongiorno, mi scusi se le sono venuta dietro in questo modo ma ho bisogno che lei sia chiaro con me capisce? Come procede la cura di Max?>>

Stavolta si voltò e sospirò un po'.

<<Max è forte, ma non sta reagendo come dovrebbe.>> spiegò nel modo più sterile possibile.

<<Che significa "come dovrebbe"?>>

<<È già quattro giorni che è qui e di solito, quando la cura funziona, reagiscono già dal terzo.>>

<<Mi sta dando una brutta notizia? Mi faccia capire!>>

<<Non le posso dare nessuna notizia perché non so nemmeno io, a dire il vero, che cosa dire. L'ho monitorato costantemente in questi giorni e continuerò a farlo, posso aumentare le dosi delle medicine se vuole ma con un caso del genere io non posso promettere niente.>>

<<Mi sembra assurdo che lei mi stia dicendo "se vuole"! È lei il medico no?! Deve sapere lei cosa fare!>> urlando dalla rabbia non mi ero nemmeno accorta della mano di Cameron sulla mia spalla. Quando mi voltai mi abbracciò forte e Montgomery restò in silenzio.

<<Cassie, non sta dicendo che Max morirà ma che potrebbe volerci un po' di più. O per lo meno che dovremmo prepararci anche al peggio.>> aggiunse lui.

<<Max non morirà. Lui non ha promesso, hai ragione, ma tu si.>> me ne andai con l'amaro in bocca. Lasciando entrambi lì a fissarmi mentre andavo via.

Max era sveglio quando rientrai e c'era già un infermiera pronta a dar lui la colazione. La ringraziai e poi lo andai a coccolare un po', in silenzio.
Lui capiva il mio stato d'animo, lo aveva sempre fatto. Era davvero il migliore amico dell'uomo.

<<Posso?>> chiese Cam, dalla soglia.

<<Si. Certo.>> risposi.

Si avvicinò lentamente e venne a sedersi di fronte a noi, su una sedia troppo bassa per lui. Sia per questo, che per la sua espressione, sembrava un bambino durante il primo giorno di scuola.

<<Scusami per prima, io...>> iniziai a parlare.

<<No, hai ragione.>>

<<Ma non capisco, ti giuro, ho bisogno che tu... Come?!>> lo guardai in modo strano, lui sorrise per questo.

<<Hai ragione. Io ti ho promesso che andrà tutto bene e vedrai che sarà così. Però per favore possiamo evitare tensioni e malumore fra di noi? Ho bisogno di tornare alla normalità.>>

<<Ma è questa la nostra normalità Cam.>> risi <<Noi litighiamo, facciamo pace, litighiamo...è un loop continuo e infinito.>>

Rise anche lui e venne a sedersi accanto a noi stavolta. Mentre accarezzava Max, mi diede un dolce bacio sulle labbra.

<<Possiamo anche litigare ma farei di tutto per voi due. Di tutto.>> sussurrò.

Spazio autrice:

Non ve lo aspettavate un capitolo oggi ehhhhhh 😂
No vabbè, bando alle ciance, VOLEVO AUGURARVI UN BUON RITORNO A SCUOLA DOMANI ❤️❤️ Studiate, cercate di andare bene e di fare quante più esperienze possibili!
Io mi sono rimessa in piedi dopo tutto il male che ho provato in queste settimane (lo dico per chi ha capito e mi ha mandato messaggi chiedendomi come sto) Sto bene, tutto passa. Grazie ❤️
Ma grazie non solo per le visualizzazioni o per i messaggi, ma proprio per l'affetto che dimostrate nei miei confronti e in quelli di Cam e Cassie. Vi adoro.

Voi come state???!!😍

Ah, P.S : martedì nuovo capitolo. Non perdetevelo perché sarà una bomba!

ESCAPE / Cameron Dallas #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora