Piccola, disordinata e confusa famiglia

1.2K 130 14
                                    

<<Che succede?>> chiesi notando il suo sguardo assente.

<<Niente di cui ti devi preoccupare tesoro..>> cercò di evitare il discorso e lo capii, ma non potevo continuare a vederla in quello stato. Ero lì dentro da dieci minuti e già mi piangeva il cuore.

<<April, sa che con me può parlare. Se è una cosa che si può risolvere..>>

<<Non c'è molto da fare cara.>> mi interruppe <<È per Max. Il veterinario è stato qui ieri.>>

Guardai quel cagnolone dagli occhi dolci, sembrava stare bene. Lo sembrava sempre.

<<Che ha detto?>>

<<Che ha un mese di vita.>> una lacrima rigò la sua guancia e io incassai il colpo in silenzio.

<<No...>> sussurrai.

<<Già.>> strinse gli occhi per il dolore.

<<E quell'operazione? Noi..possiamo provarci!>>

<<Non ho quella somma. Purtroppo non ce l'ho.>>

<<Io ce l'ho!>> mi feci avanti perché quel cagnolone stava a cuore a lei, a Cameron e anche a me. Le giornate non sarebbero state le stesse senza di lui.

<<No tesoro, non posso chiederti una somma del genere per un cane che non è nemmeno tuo.>>

<<Lo porto a casa con me stasera. April, davvero, chiami il veterinario e prenoti questo intervento.>>

<<Lo porti a casa?>> chiese sorpresa.

<<Si. Io e Cameron abbiamo un debole per questo cucciolo e adesso che le cose fra di noi stanno andando bene, Max sarebbe il principe di casa.>>

Lo guardavo, era così tenero. Sembrava aver capito la novità perché non la smetteva di scodinzolare. Mi guardava con gli occhi stanchi, ma felici. Certo che aveva capito.

<<Tu e Cameron...?>> chiese senza chiedere per non sembrare troppo curiosa.

<<Si.>> ammisi sorridendo.

<<Oh tesoro, è fantastico! Cioè, sapevo che sarebbe accaduto. Lui non tratta mai nessuno come tratta te. Credevo sarebbe successo anche prima a dire il vero.>>

<<April, in fondo lo sparavamo anche noi.>>

La gioia di April mi fece venire in mente Hank. Quando l'avrebbe saputo sarebbe morto dal ridere. Chissà se anche lui se lo aspettava o no. Ad ogni modo, mi mancava tantissimo.
Avrei voluto raccontargli di mio padre, di come mi ha aiutato Cameron e di Max. Soprattutto di Max. Lo avrei portato con noi dopo l'operazione.

<<Il veterinario dice che può farla mercoledì. Mi ha detto che il suo padrone dovrà firmare molte carte e assisterlo.>> disse April tornando dal suo piccolo studio.

<<Va benissimo.>>

<<Sei sicura?>> aveva un'aria preoccupata.

<<Si. Gli ha dato poco tempo di vita e abbiamo una possibilità di salvarlo. Voglio provarci.>>

Accettò le mie parole senza più obiettare. In fondo, una macchina non era importante come Max. Ero felice di spendere i miei risparmi per salvargli la vita.

La giornata passò velocemente. Io e Max uscimmo al solito orario dal negozio di April e tornammo a casa a piedi. Fu una passeggiata piacevole e lui sembrava davvero contento. Era tremendamente intelligente quel cagnolone.

<<Siamo a casa!>> urlai chiudendo la porta e posando il mio giubbotto.

<<Siamo?>> udii dal corridoio.

<<Si, io e lui..>> lo indicai quando emerse.

Cameron strabuzzò gli occhi e si gettò su di lui per accarezzarlo e baciarlo. Sembrava felice.

<<Ma che ci fa lui qui?>> chiese mentre Max gli faceva una festa.

<<Questa casa era vuota, con solo noi due..>>

<<Vuoi dire che...l'hai adottato?>>

<<Si! L'abbiamo adottato.>> precisai.

Si alzò in piedi e mi abbracciò forte. Ero felice di questo entusiasmo ma dovevo ancora dirgli la parte meno bella.

<<Cameron, sai dei problemi che ha avuto Max no?>> chiesi poi.

<<Vieni bello!>> disse al cucciolo arrivando sul divano, poi guardò me <<Si. Che stronzi.>>

<<Già. Pochi giorni fa il veterinario lo ha visitato e ha dato a Max un ultimatum.>>

<<Ultimatum?>> trasferì tutta la sua attenzione a me.

<<Ma abbiamo prenotato l'operazione! E l'ho preso in custodia per far si che non resti da solo tutta la notte. Ogni notte.>>

<<Ma l'operazione costa tantissimi soldi..>> si incupì.

<<Tu non mi hai permesso di darti quei dieci mila dollari e...è questo l'importo per la sua operazione.>>

Cam si alzò e venne verso di me.

<<Sei sicura? Sono tanti soldi.>> aveva una luce di speranza negli occhi e questo mi riempii il cuore.

<<È il nostro cucciolo no? Dobbiamo fare di tutto per lui.>>

Ci baciammo appassionatamente, sorridendo ad ogni pausa. Adesso eravamo una piccola, disordinata e confusa famiglia. Avrei fatto qualsiasi cosa per loro.

<<Lì c'è il cibo, la ciotola e il resto. Potresti...?>> chiesi sbattendo le ciglia.

<<Certo che sì.>> rispose acchiappando subito la busta che mi aveva preparato April.

Max vagava per la casa scodinzolando. Sentivo, dopo tanto tempo, di avere fatto una cosa davvero bella. Degna di mia madre. Lei avrebbe fatto anche di più. Ero felice di assomigliare a lei e non a Harry, per lui Max sarebbe già morto.
Scacciai quel pensiero immediatamente, non mi avrebbe rovinato la felicità anche senza essere presente.
Aveva avuto i suoi soldi, non mi importava nemmeno di sapere se era riuscito a restituirli o li aveva spesi in qualche casino. Era sparito dalla mia vita e questa era già un'ottima scusa per festeggiare.

ESCAPE / Cameron Dallas #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora