Sempre tu

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<<Ah no, tranquillo, io dormo sul divano.>> dissi vedendolo sistemarsi su quest'ultimo.

<<Scherzi? Una principessa deve riposare bene.>> rispose sorprendendomi. <<E poi io dormo spesso qui, sai la sera accendo la TV e poi crollo.>> sorrise.

Sembrava così di buon umore. Che lo fosse perché io ero lì?

<<Ma sei sicuro? Cioè, sei molto dolce ma davvero posso dormire qui.>>

<<Sicuro al cento per cento.>>

<<D'accordo.>> mi arresi <<Allora buonanotte. >>

<<Buonanotte Cassie.>>

<<Ah e..>> feci per dire ma mi fermò.

<<Non dirmi grazie.>> sospirò <<Sai che sono felicissimo di averti qui. Mi dispiace che le circostanze siano queste perché so che ci stai male, ma sono comunque felice che tu in qualche modo, alla fine, ti venga a rifugiare da me.>> sorrise dolcemente e tirò su le coperte. <<A domani.>>

<<A domani..>> sibilai incamminandomi per la stanza da letto.

Era vero. Alla fine quando Cameron mi faceva male io finivo sempre da Zed. Anche nei modi più assurdi come, ad esempio, quella sera. Erano strane circostanze che però mi facevano pensare.
Cam forse non era la persona adatta per me.

                             CAMERON

Avevo sbagliato e mi stavo logorando dentro.
Ma io, Cameron Dallas, stavo davvero male per una ragazza?
Ma chi volevo prendere in giro? Cassie non era solo una ragazza, Cassie era la mia anima gemella.
Le vorrei scrivere per vedere se è arrivata da Hank, ma la conosco bene e sapevo che non avrebbe mai risposto.  La mia coscienza era sporca ma non volevo rovinare tutto per una scopata senza cuore.
Mi giravo e rigiravo il cellulare fra le mani, volevo chiamarla ma alla fine digitai il numero di Hank.

<<Campione!>> esultò lui quando rispose <<Che succede? No perché, se mi chiami alle due del mattino c'è sicuramente qualcosa che non va.>>

<<Non prendermi in giro, passami Cassie.>>

<<Cassie?>> chiese.

<<Hank non farmi incazzare, so che è lì. Devi farmi un favore, tienila lì buona fino al mio incontro e non dirle nulla ok?>>

<<Cameron, figliolo, Cassie non è qui.>>

<<Come non è lì? E allora dove cazzo è?>> urlai.

<<Non lo so, qui non è mai venuta. Ma come mai non è con te? Che hai combinato stavolta?>>

<<Lascia perdere, vado a cercarla.>> riattaccai e acchiappai il giubbino nero di pelle prima di scendere in strada.

Dove potevo andare?
La chiamai ma ovviamente aveva il cellulare spento. E se le era successo qualcosa di male? Non me lo sarei mai perdonato. Cazzo!

<<CASSIE!!>> urlai in strada.

<<CASSIE!!>> urlai in stazione e nei vicoli.

Nulla...

                                   CASSIE

Mi svegliai ben riposata e con un odorino di pancake nell'aria che avrebbe fatto gola pure ad  patito del cibo sano.
Mi alzai lentamente, indossai il reggiseno che toglievo rigorosamente ogni notte prima di andare a dormire e mi incamminai verso la cucina.
Come previsto Zed era all'opera fra i fornelli e quando mi vide fece un gran sorriso.

<<Buongiorno!>> disse felice.

<<A te.>> risposi quasi ridendo.

<<Ti piacciono i pancake? Cioè ho altro in casa, ma io mangerei sempre pancake.>> disse.

<<Si sì, mi piacciono.>>

<<Che programmi hai per oggi?>> chiese poi per non chiudere la conversazione.

<<Penso che me ne starò qui tranquilla, se per te va bene.>>

<<Certo che va bene. Io devo andare in un posto dopo, ma tornerò presto.>>

Gli feci un cenno con la testa e mangiai quei buonissimi pancake da lui tanto amati e venerati.

Alle quindici Zed era già uscito e io mi posizionai davanti alla TV.  Non avevo molta voglia di fare granché anche se lui mi aveva illustrato milioni di modi per non annoiarmi, quindi l'ozio era l'opzione migliore per me.
Più che guardare la TV però, mi soffermavo a pensare. Pensavo alla mia vita, a quanto forse stavo sbagliando tutto. Se fossi rimasta a wichita adesso non avrei avuto tutto questo dolore dentro o forse, nemmeno sentimenti. Non sono mai stata Apatica, ma Dio solo sa quanto avrei voluto esserlo.
Chi non ha sentimenti vive indubbiamente meglio, come chi è ricco e non ha famiglia. Anche se poi, alla fine, chi ha un padre e una madre è già ricco e non lo sa nemmeno.
Mia madre sarebbe stata orgogliosa di me? No probabilmente no. A lei sarebbe piaciuto più un tipo come Zed per me e non un mascalzone come Cameron, abituato a mille donne e a serate piene di alcool e gente pazza. Però io avevo scelto lui, nonostante tutto e forse solo adesso mi rendevo conto che stavo sbagliando tutto.

<<Apri questa cazzo di porta Zed!>> udii all'improvviso. <<Apri o giuro su Dio che la sfondo cazzo!>>

Era Cameron. Conoscevo la sua voce e ancora meglio quella che assumeva quando era incazzato nero.
Potevo fingere di non esserci ed evitare di vederlo oppure affrontarlo.
Me ne rimasi rannicchiata sul divano in silenzio.

<<Cassie!>> chiamava e batteva i pugni sul legno della porta che iniziava a cigolare. <<Cassie se sei lì, ti prego, ho bisogno di sapere solo che stai bene.>> parlò con un tono più calmo e mi avvicinai alla porta per capire bene. <<Ti prego Cassie. Ho passato tutta la notte in giro a cercarti dopo che Hank mi ha detto che non eri mai arrivata da lui. Ho solo bisogno di sapere che stai bene e io andrò via dopo. Lo so che sono stato un pezzo di merda, lo so, ma adesso mi basta solo che tu mi dica che sei qui e io me ne farò una ragione e andrò via.>> singhiozzava. Cameron, il forte e audace Cameron, singhiozzava.

<<Sono qui.>> dissi senza pensarci.

Ci fu un minuto di silenzio.

<<Stai bene?>> chiese.

<<Si.>> risposi.

<<Perché sei venuta da Zed?>>

<<Io non...>> volevo spiegargli come erano andate le cose, dirgli che era stato un caso e che sapevo dell'incontro ma era il momento adatto per fargli male. Almeno un po', per restituirgli il dolore che mi aveva provocato. <<Sono venuta qui perché lo faccio sempre, ogni volta che mi fai male. È colpa tua e solo tua se alla fine finisco sempre fra le braccia di Zed e ti dirò di più, forse è proprio questo il mio posto. Adesso vai via.>>  sputai quelle parole tutte d'un fiato e mi sentii logorare dentro, anche se sapevo di aver fatto la cosa giusta. Più o meno.

Non rispose.
Mi aspettavo urla, mi aspettavo di essere pregata di tornare a casa e invece l'unica cosa che udii furono i suoi passi scendere le scale.

Spazio autrice:

Ciaoooooo 😍
Cioè ho finito il capitolo con una frase tristissima quindi dovrei evitare di urlare ma volevo ringraziarvi per le 26k visualizzazioni!!!! 😍
Io vi amo. VI AMO.
Come state?
Vi sono piaciuti i due capitoli?
L'appuntamento adesso è a Giovedì con un nuovo capitolo ❤️
Baciiii

Vi ricordo che il mio Instagram è: Serena.str

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ESCAPE / Cameron Dallas #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora