"Ti voglio bene"

1.3K 114 11
                                    

Max sembrò adattarsi subito alle mura di casa mia. Anzi, mia e di Cameron.
Lo sistemammo vicino al nostro letto e si addormentò presto.

A pensarci bene, Cameron non obiettò su questa cosa, probabilmente perché non avevamo ancora fatto sesso. Mi andava bene, ma non ci aveva nemmeno provato da quando stavamo insieme.
Sembrava strano. Era decisamente strano.

Il mattino seguente Cam dormiva ancora quando dovetti uscire per andare a lavoro e Max ovviamente venne con me. Adoravo uscire di mattina presto, l'aria per fortuna era ancora fresca e Max non vedeva l'ora di arrivare da April. Si vedeva che era sempre stato trattato bene.

<<Buongiorno!>> cantilenai una volta arrivata.

Quella giornata fu diversa dalle altre, il cielo era nuvoloso e April, come al solito, lasciò il negozio nelle mie mani per fare le sue commissioni. Mi piaceva stare lì, ma avevo come un cattivo presentimento e dopo qualche ora mi sembrò di starci stretta là dentro.
Max se ne stava seduto accanto a me sonnecchiando, chissà cosa sognava. E io dovevo stare dietro al bancone ad aspettare gente. Gente che non arrivava.
Alle diciannove April tornò con tre buste piene di roba e, dopo averla aiutata a mettere tutto a posto, la salutammo e ci incamminammo verso casa.
C'era poca strada da fare e nel frattempo sarei riuscita a comprare un po' di pane per la cena. Non vedevo l'ora di arrivare, avrei cucinato e stirato quegli ultimi vestiti che avevo lasciato sulle sedia di camera mia.
Un attimo prima di aprire il portone, il cellulare squillò nella mia borsa. Risposi senza nemmeno vedere il numero.

<<Pronto?!>> dissi, cercando le chiavi nella borsa.

<<Ma dove ti sei cacciata?>> urlò Sam.

<<Scusami tanto, ci sono state così tante cose...>>

<<Tranquilla, ti farsi perdonare domani! A pranzo!>>

<<Non posso. Il mio cane si deve operare, possiamo fare giovedì?>>

<<Va bene ma, da quando hai un cane?>>

Giusto, lei non sapeva niente. Di niente.

<<In verità è mio e di...Cameron.>>

<<Cooooosa?>> urlò <<Che c'entra Cameron? Non dirmi che voi due...>>

Restai in silenzio e sorrisi, anche se lei non poteva vedermi.

<<Ma è meraviglioso!>> urlò <<Odio dire "te l'avevo detto" ma... Te lo avevo detto!>>

<<D'accordo, d'accordo. Non ti dimenticare che giovedì abbiamo un appuntamento eh.>> le ricordai per cambiare discorso.

<<Come potrei dimenticarlo? Devi raccontarmi tutto. Ciao baby.>> riattaccò gettando un altro dei sui urletti sghignazzanti. Però era davvero carina con me.

In casa trovai Cameron che trafficava con dei pezzi di legno e un foglio per le istruzioni. Sembrava concentrato, a tal punto che non ci sentì nemmeno rientrare.

<<Hey...>> lo chiamai svegliandolo dal suo stato di trans.

<<Oh, Cassie!>> mi sorrise <<Lo so che per adesso non è niente di che ma... Ta daaa!>> urlò indicando il legno che cercava di assemblare.

<<Che cosa sarebbe?>> Risi, baciandolo sulle labbra.

<<Una libreria. Cioè, lo diventerà.>> ridacchiò anche lui. <<Ho guardato questa casa e cercavo di capire cosa mancava. Poi ho visto i tuoi libri sul comodino e ho capito. Sono andato all'ikea stamattina e ho comprato questa, ma non è facile come credevo.>> si toccò i capelli imbarazzato. Era la visione più bella del mondo.

ESCAPE / Cameron Dallas #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora