La cena

721 28 4
                                    

Sono riuscita a convincere Mau a cenare fuori, non senza difficoltà ma spero che ne sia valsa la pena. Ho deciso di portarla in un ristorantino carino vicino al dipartimento, è un ristorante italiano, spero le piaccia il cibo del paese da cui provengo.

«Mau, sei pronta?» le chiedo dal salone dopo dieci minuti buoni di attesa

«Arrivo, arrivo» dice

E poco dopo la vedo scendere dalle scale, indossa un vestito blu notte che fa risaltare i suoi capelli color miele. Scarpe con il tacco abbinate, non che su questo avessi dubbi e un paio di orecchini semplici ma che le contornano la faccia in modo fantastico. Rimango a bocca aperta e noto che il mio effetto su di lei non è minore

«Chiudi la bocca che entrano le mosche» la canzono appena mi riprendo

Mi lancia un occhiataccia e poi dice «Rispiegami come mi sono lasciata convincere»

«Oh, ancora?!» chiedo esasperata «Allora, dopo che abbiamo iniziato a baciarci ti sei resa conto che ti serviva un po' di tempo per noi, quindi ho chiesto a mamma di tenere Barry per stasera e lei ha accettato con molto piacere. Quindi serata libera, solo noi e basta con questa domanda»

«Ecco, si. Ora mi hai convinto a non chiedertelo più» risponde ironica

«Ah ah ah» rido forzatamente per poi prenderla e trascinarla in macchina prima che mi faccia altre domande

«Fai piano» si lamenta lei

«Se collaborassi non avrei bisogno di trascinarti amore»

«Va bene, va bene»




Mezz'oretta dopo entriamo nel ristorante

«Non mi avevi detto di conoscere questo posto» commenta Mau

«Se ti elencassi tutti i posti di Boston che conosco temo che finiremmo tra qualche giorno»

«Signorine, avete prenotato?» chiede un cameriere

«Si, a nome Rizzoli» rispondo

«Mi segua, abbiamo fatto il possibile per soddisfare la sua richiesta» dice cortese

«Che richiesta Jane?» chiede Mau

«Si tratta di una sorpresa quindi non ho intenzione di rivelartela»

«A te non piacciono le sorprese» commenta

«Non mi piacciono solo se sono per me, se sono io a farle le adoro»

«Eddai, neanche un piccolo indizio?»

«No» dico fermandomi dietro il cameriere che mi indica il tavolo davanti a me

«Dai»

«Mau»

«Uno piccolo piccolo»

«Mau»

«Perchè mi interrompi?»

«Siamo arrivate» dico indicandole il tavolo e lei rimane sbalordita

«Quello? È quello il nostro tavolo?» chiede

«Si tesoro, e ora siediti dai»

«No Jane, senti. Apprezzo che tu abbia prenotato questo tavolo con la vista più bella di Boston e che l'abbia fatto decorate con delle candele. Ma non posso sedermi qui»

La guardo stranita «E perché mai?» chiedo

«Questo è il posto dove sono venuta a mangiare con Danny, proprio questo tavolo»

«Danny, Danny chi?»

«Danny, il costruttore di statue che ha poi cercato di rendermi una sua opera. Ricordi?»

«Oh, quel Danny. Bene allora dirò ai camerieri che ti sei sentita male, andiamo a casa»

«Cosa? No, basta che cambiamo tavolo»

«No, questo posto ti ha già suscitato pensieri negativi e non mi va. Ora torniamo a casa e tu ti lasci curare da me»

«Jane? Che intendi?» domanda stranita

«Intendo che tu per una volta sarai il paziente e io sarò il tuo medico, prometti che ti farò solo stare meglio»

«Oh Jane senti mi dispiace di aver rovinato...»

La interrompo prima che possa continuare «Tu non hai rovinato proprio nulla, anzi non vedi l'ora di toglierti quel vestito di dosso da quando ti ho vista quindi ora smetti di compiangerti e usciamo da qui. A casa ci aspetta una serata ancora lunga nel letto, sempre che tu non abbia intenzione di dormire»

A queste mie parole arroscisce e mi lancia un occhiata maliziosa «Ok, andiamo»

Mentre torniamo indietro informo un cameriere che non ci saremmo fermate perché la mia compagna aveva subito un malore, li ringrazio e esco dal locale subito dopo la mia ragazza. Mi dispiace che questo posto le susciti brutti ricordi, però sono felice che me l'abbia detto ho preferito così piuttosto che stare sedute a quel tavolo notando che qualcosa la turbava ma senza poter capire cosa, tanto più che quello che le ho detto riguardo al vestito è più che vera

«Amore» dico entrando in macchina

«Si?»

«E se stasera lo facessimo sul divano?»

«Non so se tua mamma apprezzerebbe Jane» commenta divertita

«Hai ragione. Poi non so se riuscirei a contenermi ogni volta che ci troveremo li sapendo quello che ci abbiamo fatto. No, meglio il letto così non ho bisogno di trattenermi mai»

«Sono assolutamente d'accordo amore» esclama prima di avventarsi sulle mie labbra

You're My StarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora