Compere con nonna

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Maura's pov

Devo farmi perdonare da Jane per non averle creduto, devo farlo capire che la amo e che non vorrei mai rischiare di perderla. Devo farmi venire un'idea geniale che lei possa apprezzare e amare, devo riperterle che la voglio sposare perché lei ha fatto capire che non attende altro. Devo trovare un modo e so che ci riuscirò


Jane's pov

Da quando abbiamo fatto pace Maura è pensierosa, le ho chiesto cos'abbia ma mi ha detto che va tutto bene, ho fatto finta di crederci anche se so che non è vero. La conosco, è la mia migliore amica prima di essere la mia ragazza e so quando mente, la sua fronte la tradisce sempre. Non è mai stata una grande bugiarda, il segreto che ha dovuto mantenere per suo padre le ha segnato la vita.

«Mau»

«Dimmi amore» risponde

«So che c'è qualcosa che non va»

«Non è vero, va tutto bene»

«Mau, sai perfettamente anche tu che non sai mentire» rido

«Lo trovi divertente?» chiede sulla difensiva

«No. Amo il fatto che tu non possa mentire Mau, amo il fatto che tu l'abbia fatto per colui che era il tuo eroe purché ti avesse deluso, amo la tua fronte che si aggrotta quando ci provi, amo saperti capire senza problemi, al volo, amo che tu mi dica tutto quindi vorrei capire cosa ti affligge. Puoi dirmi tutto Mau, siamo migliori amiche, fidanzate, compagne, puoi dirmi tutto e io terrò il segreto»

«Non è un segreto, solo che non mi sento ancora pronta a dirtelo»

«Eddai» la prego

«No, Jane. A tempo debito lo saprai»

«Janie» compare mia mamma dalla porta chiamandomi «Vestiti dobbiamo uscire»

«Perchè? Dove andiamo? Mi sono dimenticata qualcosa?»

«Si. Dobbiamo andare al centro commerciale per comprare i vestitini a Barry»

«Non mi sembrava di aver preso quest'impegno»

«Non fare la difficile. Vestiti e vesti bene anche Barry che usciamo»

«Mau non vieni?»

«Devo andare a lavorare Jane. Abbiamo un nuovo caso, te l'ho accennato ieri»

«Non mi piace che tu lavori a nuovi casi se non ci sono io a proteggerti»

«Non sono io a fare il lavoro più pericoloso Jane»

«E in più non credo di riuscire a passare tutto il giorno sola con mamma» mi lamento «È una tortura»

«Jane Clementine Rizzoli» mi sgrida mia mamma «Devo forse ricordarti che sono qui?» chiede mentre la mia ragazza scoppia a ridere

«Non osare mai più» sgrido mia mamma

«Su Jane, vai a cambiarti che prima uscite prima tornate» mi sprona Mau

«Vieni con me?» la prego come una bimba che vuole un giocattolo nuovo appena visto in vetrina

«Vai» risponde categorica

«Uffa» mi lamento facendo scoppiare a ridere le due donne che sono rimaste in cucina






Maura e le sue parole “Dai vai che prima andate prima tornate”, si come no. Sono le 4 del pomeriggio e non abbiamo ancora trovato nulla che soddisfi mamma per i vestiti di Barry, non capisco sinceramente questa sua improvvisa voglia di comprargli dei vestiti, li ho già. Sono quelli che mi ha passato mio fratello Tommy, quello del piccolo TJ che però non usa più. Tommy si è trasferito e non lo vediamo più però siamo ancora in contatto ed è venuto da poco per vedere il piccolo e per far conoscere i due cugini

«Ma'» mi lamento per l'ennesima volta «Non ho bisogno di vestiti nuovi per Barry. Ho quello che mi ha dato Tommy, quelli vecchi di TJ»

«Ti ho già detto che non puoi solo vestirlo con cose del suo cugino più grande» replica lei «Dobbiamo trovare qualcosa di bello pensato per lui»

«Non può essere pensato per lui Ma', per quello ci vorrebbe una persona che lo idei e che lo cucia»

«Se vuoi posso cucirgli io qualcosa, ma dobbiamo trovargli qualcosa di bello» dice trascinandomi fuori da un negozio per entrare in quello accanto

«Eccolo!» esclama vittoriosa

«Oh, finalmente» faccio io sollevata ma poi poso gli occhi sul capo da lei scelto «Mamma, è da femmina» le faccio notare

«Oh, su. Non ti lamentare sempre, è bellissimo»

«Non metterò a Barry un vestito Ma'» dico convinta «Mi piace quella salopette» dico indicando un capo accanto a quello scelto da mamma che però mi convince

«Oh, va bene» fa sconfitta

«Evvai!» esclamo felice del fatto che tra poco potrò andarmi a sdraiare sul mio bel divano lontana dalle sue continue proteste

«Jane, che ore sono?» mi chiede mamma mentre usciamo

«Non so Ma' perché?»

«Guarda è buio»

«L'ultima volta che ho guardato l'ora erano le 4 e qualcosa»

«Oh» dice mamma guardando l'ora «Sono le 6 e mezza, è un miracolo che abbiamo ancora trovato la taglia per Barry, se no saremmo dovute tornare»

«Dio grazie» dico sarcastica beccandomi un'occhiataccia da mamma

«Ciao Ma', ci vediamo domani» la saluto entrando in casa

«Ciao Janie» ricambia «Piccolo, controlla che la mamma non faccia pasticci ok?» chiede poi a Barry che si è svegliato da poco

«Smettila Ma'» dico chiudendo la porta

«Piccolo hai sonno?» chiedo al piccolo Barry che durante il giorno ho dormicchiato un po' ma essendo abituato a fare il sonnellino dopo pranzo mi pare che sia anche lui sfinito dal pomeriggio passato con la nonna. Quindi lo porto in camera dove lo lascio nell'ovetto e poi scendo in cucina.

Sul tavolo trovo un biglietto che dice...

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