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Andrea si fionda su di me, abbracciandomi.
«cosa gli è preso?» chiede subito dopo, scoprendomi il viso da un ciocca ribelle e fermandola dietro il mio orecchio.
«non lo so» e mi avvicino agli scalini, risedendomi insieme agli altri.

Nessuno osa aprire bocca, neanche Gianluca che era solito a sdrammatizzare in momenti del genere.
«Forse dovremmo tornare a casa» dice Lorenzo, interrompendo quel silenzio insopportabile «ordiniamo la pizza, vi va bene?»
Annuiamo, alzandoci lentamente.

Lorenzo e Andrea si tengono per mano, mentre Alice, Ilaria e Gianluca si passano il telefono per provare gli effetti di Snapchat.
«Ilaria togliti, il filtro del dalmata non mi piace per niente» afferma Gian, prendendole l'IPhone dalle mani.
«Il telefono è mio, quindi decido io»
Mi viene da ridere, i vent'anni li ha solo sulla carta d'identità.
«Siete dei bambini.» ridacchia Alice «è comunque l'effetto del cane lo uso prima io, sono la più bella quindi ho la precedenza»

Ritornati a casa, Lorenzo inizia a frugare nel mio astuccio alla ricerca di una matita «posso?» e senza aspettare una mia risposta mi ringrazia, cominciando ad appuntare i nostri ordini su un foglio di carta.

Io non riesco a non pensare all'accaduto di poco prima, allo strano comportamento di Tanc e alle parole che sono uscite dalla sua bocca, a qualche millimetro dalla mia.
"Le tue labbra, un Sol diesis"
Il fumo gli ha offuscato il cervello?
«tu?» mi chiede Lorenzo
«uh? Ah, ehm..una margherita»
«nient'altro?»
scuoto la testa «non ho molta fame»

Sospiro pesantemente, poggiando il viso sul braccio e tracciando il bordo di un disegno sulla tovaglia con l'indice.
Sbuffo una seconda volta, frustrata da una delle domande che mi stavano ronzando per la testa
«ho fatto qualcosa di sbagliato?» mi rivolgo ad Alice e Ilaria, le uniche non occupate a fare altro se non chiacchierare.
Il sorriso sul viso di Ilaria svanisce, «assolutamente no» si avvicina a me accarezzandomi una spalla «te lo ha detto anche Chris di non rimanerci male, non ce n'è bisogno»
Mi sta sorridendo nel tentativo di confortarmi, annuisco ricambiando con un mio sorriso tirato.

Lo aspetto, accucciandomi sul divano con il mento poggiato sulle ginocchia.
Sono preoccupata, e per me che vedo tutto con la lente d'ingrandimento è la fine.
Andrea si toglie da Lorenzo e Gian per venire da me, sedersi e abbracciarmi.
«hei» si allontana leggermente «riguardo a prima..non è successo nulla che non si possa risolvere.»
«lo so, sono io che esagero»
Si alza e mi porge una mano «dai, ora vieni a chiacchierare con noi, non puoi rimanere qua e rovinarti il fine settimana con le tue stesse mani»
L'afferro, facendo attenzione a tirarmi su senza cadere o far cadere lei.
Sapete, è da mesi che non dormo per bene e non sono nelle migliori condizioni, sono ancora più rincoglionita del solito.

«che si fa?» chiedo, vedendo la situazione parecchio noiosa.
Flenghi mi guarda, «non so...» si gratta la nuca «proposte?»

Michael's Pov.
Dopo essere stati cacciati dal locale, abbiamo fatto un giro nei paraggi.
Stavamo camminando attorno alla struttura da qualche minuto ormai, aspettando che Calum uscisse di casa e ci incontrasse "casualmente".

«e cosa fai nella vita?» le chiedo, volendo sapere di più sulla ragazza che ho affianco.
«studio, all'università della Sapienza, tu invece?»
«Lavoro in un negozio di dischi, sai, la musica è la mia passione ed essere circondato da questa..è bello»
La sento bisbigliare qualcosa, perciò mi avvicino, curioso di sapere cosa ha detto «mh?»
Lei sgrana gli occhi, probabilmente quello era un pensiero a cui non doveva dare voce.
«ehm..sì, ho notato che all'Ara Pacis tenevi la custodia di una chitarra» e mi sorride timidamente, cercando di spostare l'attenzione da lei a me.
«la prossima volta potrei suonarti qualcosa» e avvolgo un braccio attorno alle sue spalle facendole l'occhiolino, in modo scherzoso.
Lei in risposta ride «e che canzone mi dedicheresti?» mi chiede reggendomi il gioco, continuando a ridere.
«Kiss me» questa mia risposta la mette a disagio, mi sposta il braccio e si allontana da me di qualche passo.

«Michael-» la interrompo «hei, stavo scherzando, sai che sono qui per aiutarti a sistemare la situazione con il tuo fidanzato»
«già» e si riavvicina, cercando poi con lo sguardo Calum.
«sicura che sia nei paraggi?»
«certo che sì, è solito a fare una passeggiata in bici a quest'ora»
«ma io non vedo nessuno in bici.»
Sbuffa «lo so»
Il mio cellulare squilla, rivelando il messaggio di Travis, il mio compagno d'appartamento.
Alzo gli occhi al cielo, seccato «devo andare»
Lei si gira verso me «di già?»
«si, il mio compagno di stanza deve uscire e dato che abbiamo perso le chiavi io devo tornare per evitare di rimanere chiusi fuori, scusami»
«tranquillo- si avvicina per abbracciarmi, ma poi mi porge la mano -allora io vado»
Gliela stringo, guardandola girare l'angolo.

Vanessa's Pov.
Alice sta provando un nuovo make-up usando Ilaria come cavia, utilizzando un'infinità di pennelli, palette e scatoline con polvere colorata, spalmandoli ripetutamente sulla faccia della poveretta. Gian stava sul pc a giocare a League Of Legend, cercando di insegnare qualcosa ad Andrea e Lorenzo.

Suonano al campanello, alzo la testa dal blocco dove stavo disegnando per puntarlo verso l'entrata.
Finalmente sono tornati, Dio, che ansia.
«Arrivo!» urla Ilaria per farsi sentire da dietro la porta, si alza e ringraziando ripetutamente il fato per averla salvata dallo sfiguramento totale, abbassa la maniglia.

«salve» entra un ragazzo biondo con indosso una maglietta giallo evidenziatore, "Pizza Speed" è stampato in verde a caratteri cubitali. L'abbinamento di colori mi fa storcere il naso, è uno dei peggiori che abbia mai visto fino ad ora. In mano tiene in equilibrio una pila da all'incirca 10 pizze e quattro lattine, due di Coca Cola e due di fanta.
Entra e poggia il tutto sul tavolo con l'aiuto di Alice per non far cadere nulla. «sono 61 euro»
Lorenzo va verso la credenza «si, arrivano» apre un cassetto del mobile e prende i soldi precisi, porgendoli gentilmente al fattorino,«grazie, buon proseguimento di serata!» e toglie il disturbo qualche secondo dopo.

I ragazzi si fiondano sul cibo, aprendo ogni scatola per controllarne la farcitura ed evitare di mangiare quella sbagliata.
Andrea mi mette davanti la mia fidata margherita, ma la rifiuto riponendola dove l'aveva presa. Fa per insistere, ma sospira soltanto.

Mentre gli altri mangiano ritorno sul divano, allungando le gambe nei posti liberi accanto a me e continuo il disegno che avevo cominciato poco prima.

Bubble Gum ;; tg (sospesa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora