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"CORRI QUI A CASA MIA,È URGENTE"

Era Andrea, la mia migliore amica..Spero per lei che sia qualcosa di veramente urgente o le farò del male fisico, di mattina si dorme altro che...

Mi affretto a scendere dal letto avvicinandomi all'armadio per scegliere cosa mettermi, opto per un jeans nero strappato e una maglia bianca con scritta una parte di "Love Me", canzone dei The 1975.
Esco dalla camera per andare a farmi una doccia e, passando dallo specchio attaccato a parete, non posso non notare le occhiaie sotto i miei occhi verdi, causate dalla maratona notturna di Supernatural della notte precedente.

Una volta pronta vado in cucina dando il buongiorno a mia madre e a mia sorella minore che ricambia con uno dei suoi sorrisi sdentati.
«portati le chiavi di casa, io e Vale rimaniamo dalla nonna» annuisco e prendo il mazzo di chiavi appoggiato al mobile accanto alla porta
«ci vediamo stasera.»

Chiudo la porta dietro le mie spalle incamminandomi verso casa Hood con le mie fedeli cuffiette nelle orecchie,camminare sulle note di Boulevard Of Broken Dreams mi fa quasi scordare del vento freddo che passa nello strappo dei miei jeans,facendomi rabbrividire.
Alzo lo sguardo dalle mie vans nere per posarlo sull'alto palazzo arancione che ho davanti, mi avvicino al citofono e suono, curiosa di sapere cosa aveva da dirmi di così importante la mia amica.

«TI PREGO DIMMI CHE SEI VANESSA»
«Tu invece dimmi come fai ad essere così iperattiva di prima mattina»
«SE SALI TI SPIEGO TUTTO»
«DIMMI COME FACCIO SE NON MI APRI»
«...Vanessa,tu lo sai che sono etero..vero?»
«Cosa c'entr...idiota»
La sento ridere da sola alla sua "battuta" e finalmente sblocca il portone lasciandomi salire le scale.

La porta è già aperta, entro con non chalance buttando la borsa per terra e appoggio la mia giacca di pelle all'attaccapanni poco distante da me.
«ANDREA SONO QUI»
non la vedevo
«possibile non trovarla in un metro quadrato di appartamento?» bisbiglio tra me e me.
«Forse è in camera sua..no?» sento una risata provenire dalle mie spalle, come per prendermi in giro.

«Oh ciao Calum,non sapevo ci fossi anche tu, Andrea mi aveva detto che saresti stato fuori insieme a Nicoletta»
Per quanto possa sembrare impicciona o..strana, nel senso, cosa dici Vanessa? Gli affari tuoi? Ma vedete io e Andrea ci conosciamo da sempre, ho praticamente vissuto a casa sua quindi c'è un bel legame anche con Calum, è come se fossi la sua seconda sorella minore perciò non si scomoda a raccontarmi cose anche "intime" come avere una ragazza.

«Sta ancora dormendo, ieri sera l'ho proprio distrutta» ride ancora una volta tra se e se come per vantarsi, e accorgendosi di aver parlato a voce troppo altra mi guarda imbarazzato.
«N-no..cioè...intendevo distrutta...a-ai videogiochi,si,abbiamo passato la serata a giocare»
Calum, ho 16 anni e non sono rincoglionita.
«Si Calum si, ai videogiochi» e vado in camera di Andrea.

La trovo sdraiata sul letto con il telefono in una mano, il pc poggiato sulla pancia e la televisione accesa su "MTV".
Cerco di farmi notare da lei ma è troppo presa a guardare gli schermi dei suoi dispositivi.
«lo vedo com'era urgente eh» prendo un pupazzo poggiato sulla scrivania e glielo lancio, avvicinandomi poi per raccoglierlo e sedermi accanto alla mia amica.

«ARA PACIS» urla, alzandosi di scatto dal letto e chinandosi per prendere le scarpe e dei calzini.
«PAPERA»
«papera?» si gira e mi guarda confusa.
«sei tu che hai cominciato a dire cazzate,non guardarmi così»
Scuote la testa divertita.
«ma allora, mi spieghi questa urgenza? Sono qua da quasi 10 minuti e tu ancora non mi hai detto nulla!»
«Hai presente Lorenzo Flenghi? Quello youtuber di cui ti ho parlato la scorsa settimana?» mi spiega spostandosi in cucina.
«si, fortunatamente la signora Alzheimer ancora non mi è venuta a trovare»

Apre l'anta della dispensa mettendosi sulle punte dei piedi, altrimenti data la sua altezza non ci sarebbe arrivata.
«ecco, lui il sabato è sempre in questo Ara Pacis quindi dobbiamo andare anche noi» infilò la mano nella scatola dei cereali, ficcandosi una manciata di barchette praticamente in gola.
«Adesso?»
«No, te l'ho detto solo perché non avevo nulla da fare...CERTO CHE DOBBIAMO ANDARE ADESSO» mi prende per un braccio e mi trascina fino all'uscita fregandosene completamente della presenza del fratello che aspettava un saluto da parte sua.

Bubble Gum ;; tg (sospesa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora