Capitolo 5

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16 Maggio, Lunedì

Dear NoName...

Penso che il tempo passi troppo lentamente per le persone come me che ne possiedono poco.
Ti fa comprendere la quantità minima che hai disponibile in modo che tu la desideri sempre maggiormente.
Ed infine ti rendi conto che sei rimasto nell'innocenza dell'infanzia troppo poco tempo.

Comunque, ieri ho notato che è stata costruita una piccola altalena nel giardino sotto la mia stanza.
Ci sono due bambini, non avranno oltre i dieci anni.
Ogni minuto delle loro giornate lo trascorrono a spingersi a vicenda su quella fragile asse di legno, mentre quella coppia di ragazzi condivide in silenzio gli attimi veloci che scandiscono i loro giorni.

Tic, toc. Tic, toc. Tic, toc.

Ho come l'impressione di non voler più ascoltare l'orologio della mia stanza.
Preferisco rimanere incerto di fronte al tempo che passa, vorrei non doverlo sempre seguire con lo sguardo.
Anche se, in verità, è lui che rincorre me.

Credo che presto dovrò trasferirmi altrove.
Spero solo che, da qui ad allora, quella coppia di giovani sia riuscita a parlarsi almeno una volta.

Ultimamente tengono la tenda a coprire il vetro della finestra che ci separa, ma non sento urla nè parole provenire dalla loro stanza.

Mi chiedo perché continuino a stare insieme se regna il silenzio, tra di loro.

Alla prossima settimana, NoName.

S. H.

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