Capitolo 6

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Dear Sunflower...

Dubito che questo sia il tuo vero nome, non è così?

Che io sappia, qualche giorno fa hanno costruito un'altalena anche nel piccolo parco sotto l'ospedale.
Non credo però che qualcuno la usi, ma non posso dirlo con certezza visto che la stanza di Mahiru si affaccia sull'altro lato del giardino.

Non ti ho mai parlato di lei, ma non mi sento ancora pronto per scrivere qualche parola sul suo conto.
Devo ammettere che è molto stupida come decisione, dato che nessuno oltre a me leggerà questa lettera.

Magari la prossima volta, magari il prossimo Lunedì.

Comunque penso che tu dovresti incontrarli prima di trasferirti, scommetto che anche a loro farebbe piacere.
Forse è proprio questo ciò di cui hanno bisogno.
Qualcuno che distrugga la quotidianità dei loro giorni e contribuisca a distrarre un entrambi, facendoli concentrare non più sull'assenza di parole ma su quella nuova presenza.

Dopotutto, se penso che è il terzo Lunedì del mese che ti scrivo, capisco che anche tu mi hai aiutato a distrarmi dalle condizioni di Mahiru.
Credo che la prossima volta, forse, ti parlerò di lei.

Tanto che male c'è a scrivere di una persona che non può leggere né ascoltare?

Sono davvero curioso di sapere dove si trova la tua casa, dove abitano quei ragazzi e dove vivi tu.
Se un giorno mi dirai il tuo indirizzo, penso che ti arriveranno molti fogli, ma non vorrei accumulare troppe lettere.
Quindi fai veloce ad inserire qualche dato, perché senza non posso rintracciarti, senza sei solo un nome all'inizio della pagina, non un destinatario.

A presto.

Guren

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