Capitolo 10

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Dear Sunflower...

Oggi i medici mi hanno chiesto di prendere una decisione.

Ho sempre temuto questo giorno, ma è arrivato troppo in fretta.
Da quando lei si trova in questo ospedale, ho imparato a convivere con la paura di lasciarla andare, anche se, grazie alle tue lettere, ho trovato qualche ora da trascorrere dimenticandomi delle preoccupazioni.
Nonostante questo, non posso far altro che scegliere.

Mahiru era la mia compagna.
Ufficialmente lo è ancora, anche se sono certo che se potesse svegliarsi non direbbe lo stesso.
Probabilmente mi urlerebbe nuovamente contro quanto sono stupido, ma per la prima volta le darei ragione.
Se potessi glielo direi, le chiederei perdono per tutte le volte che ho alzato la voce in sua presenza.
Non ho nemmeno il coraggio di ammettere che mi dispiace.

Devi sapere che se lei si trova in ospedale è solo colpa mia.

Ho maledettamente paura di farla scollegare dalla macchina che la tiene in vita, anche se ormai ho compreso che non potrà più svegliarsi.
Chi si prenderà cura di lei quando smetterà di respirare?
Non ci sono più possibilità di rivedere il suo sorriso, eppure in me rimane ancora la speranza che un giorno possa alzarsi da quel letto.

Non credo che troverò il coraggio di ucciderla.
Sono già responsabile della morte di nostro figlio, non voglio portarmi sulla schiena anche il peso della sua.
Però sono consapevole di quanto stia soffrendo, in questo momento, troppo lontana dal mondo in cui ha sempre vissuto ed a pochi passi da quello in cui riposa suo figlio.

È una scrittura proprio tremolante, la mia.

A presto.

Guren

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