Guren diede un ultimo sguardo a quella lettera prima di infilarla nella tasca della giacca.
Cercò rapidamente nell'angolo della stanza, dove solitamente venivano lasciati quei fogli, abbandonati da un mittente di cui il ragazzo conosceva solamente il nome.
Scostò la tenda, ma non c'era traccia di una seconda lettera.
Guren non ebbe tempo di riflettere o di domandarsi il motivo di quell'incongruenza perché fu distratto da un forte rumore di passi.
Si affacciò all'esterno e notò una serie di medici entrare ed uscire dalla stanza a fianco di quella dove si trovava.
Era certo che non ci fosse nessuno, al suo interno.Nonostante venisse ogni giorno in ospedale da molti mesi, non aveva mai visto neanche una persona far visita a chi si trovasse in quella camera.
"Chi era?" chiese uno dei medici.
"Un malato terminale" rispose un'infermiera controllando rapidamente dei fogli "Si chiamava Shinya Hiiragi"
A quelle parole Guren si avvicinò al gruppo di dottori radunato di fronte all'altra stanza.
"Può ripetere?" chiese il ragazzo senza dare particolare carattere al suo tono.
"Prego?" chiese l'infermiera osservandolo.
"Può ripetere... il nome del paziente?"
La donna lo guardò accennando un sorriso.
"Shinya Hiiragi" disse per la seconda volta "Lo conosceva?"
Guren esistò prima di rispondere.
"Ero un suo amico" affermò fissando il pavimento.
"Allora credo che tu debba vederlo, se non c'è niente in contrario" aggiunse l'infermiera lanciando uno sguardo al medico al suo fianco.
Quest'ultimo annuì.Prima di entrare nella stanza, si girò verso la donna che lo osservava ancora, con quel suo sorriso accennato.
"Lui è..." provò a chiedere Guren, non riuscendo a completare la frase.
"Vuoi sapere se è deceduto?" l'infermiera non attese una risposta, non ne aveva bisogno "Si, poco fa, mi dispiace tanto. Sei il primo a fargli visita."
Guren deglutì e chiese di poter rimanere un attimo solo con lui.
I medici che protestarono inizialmente vennero allontanati dall'infermiera, che sembrava vegliare con gentilezza sul ragazzo.Il moro la ringraziò con lo sguardo, prima che lei chiudesse la porta.
Osservò i lineamenti delicati del giovane steso sul letto, privo di vita, rimanendo in silenzio.
Avrebbe desiderato poter dire qualcosa, ma fu distratto da una lettera incastrata in una crepa della finestra scorrevole che si affacciava sulla stanza di Mahiru.
"Ecco come facevano ad arrivare in quell'angolo della camera" sussurrò Guren accennando un sorriso.
La aprì con delicatezza, come se potesse sentire ancora le mani dell'altro ragazzo chiuderla e cercare di farla passare attraverso quella grande fessura.
Dear NoName...
Ho avuto dei vicini davvero speciali.
Ci tenevo a dirvelo.Comunque, sono certo che tu non abbia commesso un errore liberando quella ragazza.
Per una persona come me che vive con un piede già sotto terra, posso dire che la morte equivale ad una liberazione.
E per lei era lo stesso.Ho sempre creduto questo, ma per la prima volta mi rendo conto di avere ancora qualcosa per cui vivere.
Qualcuno.E quel qualcuno sei tu.
È stato divertente passare del tempo con te, anche se in un modo direi un pò "particolare".
Concludo ammettendo che ti ho sempre scritto di Lunedì perché era il giorno delle visite, anche se so che a te permettevano di vederla quando preferivi.
Ho sempre sperato che venissi a trovare anche me.
Grazie per avermi fatto sentire meno solo.
Saluterò lei per te.Shinya
Guren richiuse la lettera e cercò di guardare oltre la finestra scorrevole, cercando di non dare troppa importanza alle lacrime che cadevano sulla coperta.
La tenda della vecchia camera di Mahiru era tirata e si poteva vedere all'interno di essa.
Probabilmente, tenendo sempre le luci spente, quel ragazzo riusciva ad osservarli senza venir notato."Guren" sussurrò scacciando le lacrime e cercando di asciugarle con la manica della giacca "Ti avevo promesso che avrei detto il mio nome di persona."
Il moro fu distratto da una piccola finestra che si affacciava su un campo di girasoli.
Due bambini giocavano su un'altalena improvvisata formata da un'asse di legno.
Sembrava che qualcuno la avesse riparata da poco.Il ragazzo si sedette al fianco di Shinya.
"Oggi è Lunedì. Sono venuto a trovarti"
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Dear NoName...
Fanfiction"Dear NoName... Non so il tuo nome, quanti anni hai, dove abiti o il colore dei tuoi occhi. E viceversa tu non sai niente di me. Non sono una persona cattiva, semplicemente sola." Ogni Lunedì della settimana Guren trova una lettera in quella stan...