Dear Sunflower...
Credo di comprendere cosa su intenda con l'espressione "vuota".
Anche Mahiru mi appare così, quando la guardo stesa sul letto dell'ospedale e non può farmi ascoltare nient'altro che il suo respiro.
Credo che non le rimangono ancora molte speranze, dopotutto, è solo un ammasso di ferro a tenerla in vita.A volte penso che farei meglio a lasciarla andare, ma ho paura di cosa lei potrebbe rispondere se le parlassi di questo mio dubbio.
Perché io capisco cosa prova, anche se non può muoversi né guardarmi.Comunque, penso che se una persona esterna alla loro vita come te si sia resa conto delle emozioni di quella ragazza, in qualche modo lo abbia fatto anche il suo compagno.
Non so se puoi comprendere quanto è difficile prendere decisioni, spesso.Potrebbero essere al capolinea della loro relazione e forse entrambi, rendendosene conto, hanno deciso di aspettare che sia l'altro a compiere il primo passo per liberarli da quella condizione.
Oppure, potrebbero aver perso qualcuno di importante e pretendere di venir confortati.
Questo sentimento, però, venendo condiviso sia da lei che da lui, ha portato nessuno dei due a cercare di consolare l'altro perché entrambi spinti dal desiderio di venir consolati.Le relazioni tra le persone sono esageratamente strane e variopinte.
Le vite si intrecciano e fanno nascere infinite combinazioni e possibilità differenti che caratterizzano un'unica quotidianità.Infine, volevo dirti che i girasoli non appassiscono anche se i raggi del sole spariscono.
Aspettano solamente che la luce ritorni.A presto, Sunflower.
Si, credo proprio che continuerò a chiamarti così.Guren
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Dear NoName...
Fanfiction"Dear NoName... Non so il tuo nome, quanti anni hai, dove abiti o il colore dei tuoi occhi. E viceversa tu non sai niente di me. Non sono una persona cattiva, semplicemente sola." Ogni Lunedì della settimana Guren trova una lettera in quella stan...