7. L'abito di Colette

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-Ahia!- esclamò la donna dai capelli corvini mentre portava il dito alla bocca.

Un'altra giornata da genitori era iniziata e Marinette non ne poteva più. Aspettava Adrien, suo marito, che doveva tornare a momenti dopo aver lasciato i bambini a scuola.

Già.. adesso lei e il modello erano sposati e avevano la bellezza di due figli. Beh.. tre, dato che Hugo era ancora nella pancia di Marinette. Era solo al primo mese.

Emma era la figlia più grande e aveva i capelli neri come la madre e gli occhi un misto tra quelli del padre e della madre. Poi veniva Louis, lui era biondo con gli occhi azzurri.

Una porta che sbatteva la fece distrarre dai suoi pensieri. Tikki e Plagg erano ancora con loro dato che il maestro Fu aveva dato loro il permesso di abitare a casa Agreste.

-Sono tornato, m'lady.- disse il biondo sedendosi sul divano dell'appartamento.

Era piccolo e confortevole. Al primo piano si trovava la cucina, il bagno e il salone mentre sopra c'erano le camere da letto e un piccolo ripostiglio.

-Ben arrivato, gattino.- disse la corvina senza staccare la testa dal vesito. Era per la figlia di Alya e Nino.

Presto avrebbe compiuto dieci anni e sua madre l'aveva praticamente pregata. Marinette, essendo incinta, non poteva affaticarsi troppo, ma aveva accettato lo stesso. Colette si meritava quell'abito.

-A partire da ora, abbiamo cinque o sei ore da dedicare noi. Quindi staccati dal vestito e siediti accanto a me. Da quando tempo che non ci coccoliamo?- chiese Adrien voltando lo sguardo sulla donna.

Non era cambiata poi molto. Del resto erano rimasti gli stessi, giovani e forti. E anche pieni di vita dato che i bambini erano peggio delle akume e li facevano scappare da un posto all'altro.

-Adrien, non oggi. Non ho finito l'abito per Colette. Un'altro giorno..- rispose lei cambiando il filo.

Gli mancavano quelle coccole, ma prima veniva il lavoro. E loro lo sapevano. Adrien aveva continuato ad essere un modello mentre lei era una stilista famosa in un periodo di pausa per gravidanza.

Il biondo abbassò lo sguardò. In quel momento gli era venuta una bellissima idea per far cadere la sua signora nel dolce abbisso delle sue uniche e bellissime torture. Sapeva quando le piacessero.

Si alzò attento a non far nessun rumore e si posizionò dietro di lei con quel sorriso che faceva ogno volta che si trasformava in Chat.

Si alzò attento a non far nessun rumore e si posizionò dietro di lei con quel sorriso che faceva ogno volta che si trasformava in Chat

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In quel minuto pensò a tutta la loro vita. Quella ragazza, che adesso era una donna ai suoi occhi, era stata la sua ancora.

Sempre.

Con questi pensieri le spostò i capelli sciolti da un lato lasciando che la pelle lattea del collo si mostrasse a lui. Marinette lo fissò con la coda dell'occhio mentre bloccò le sue mani a mezz'aria tra il vestito e lei.

Sanità Mentale Scappata In Alaska.♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora