Burrobirre di troppo...

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(POV'S RAPHINA)
L'idea era quella di continuare a mantenermi invisibile ed evitarlo, ma la cosa non durò molto a lungo. Quando lo vidi lì, accasciato a terra e dolorante, non esitai neanche per un attimo e decisi di ricomparire. Gli corsi in contro e mi chinai su di lui.
-Oh dio mio, che diavolo ti è successo, Fred?
Rispose con il fiatone: -Sei... in ritardo... dall'altra sera...
-Dai, che ti è successo, fammi vedere...- provai a togliergli le mani dal punto che gli doleva.
-Niente di serio, sta tranquilla. E' solo tremendamente doloroso e... umiliante- fece una smorfia per la ferita.
Lo aiutai a rialzarsi e lo presi sotto braccio, nonostante fosse di gran lunga più alto di me.
-Dove mi porti?
-In infermeria.
-No, non ci voglio andare in infermeria! Non mi piace- disse lamentandosi come un bambino.
-Resterò lì con te se ci vieni.
-Okay.
Sospirai.

Un infermiera gli aveva fornito del ghiaccio e gli aveva raccomandato di non toglierselo nemmeno per un minuto durante la sua assenza. Colsi l'occasione e cominciai con le domande.
-Chi ti ha ridotto così?
Si sistemò comodamente sul lettino: -Una scatoletta di ormoni impazziti-
-Ossia?
-Alicia- disse con evidente ripugnanza.
-Alicia Spinnett?
Annuì sbarrando gli occhi: -Era terrificante. Mi si era appiccicata come una cozza e non si staccava più. Si è arrabbiata perché l'ho respinta.
-Beh, dipende da COME l'hai respinta.
-Con discrezione, ovviamente! Io sono sempre un gentiluomo.
-A giudicare dalla sua reazione, non si direbbe!- gli risposi ridendo e sistemandomi seduta di fianco a lui, lasciando penzolare le gambe giù dal letto.
Il solito sorriso che lo accompagnava si affievolì, fino a diventare uno strano broncio buio e cupo: -Perché sei sparita...?- abbassò la testa e fissò il sacchetto del ghiaccio.
Chinai il capo anche io e gli dissi la verità: -Non l'ho deciso io, sta volta.
-Lo decidi solo tu quando essere invisibile. MI avevi detto che saresti venuta quella sera e non ti sei fatta più vedere.
-Draco ci aveva scoperti, Fred.
Si voltò di scatto verso di me: -Come? Quando?
Presi un respiro: -Una sera, mentre mi accompagnavi a rientrare in camera... Pancy Parkinson ci ha visti, ed è andata a raccontarlo il giorno dopo a Draco. Lui non vuole che ci vediamo.
-Ah, lui non vuole che ci vediamo? E sentiamo, chi si crede di essere per impedircelo, eh? Ha dimenticato che sono di due anni più grande di lui, e non ha idea di come lo ridurrei se...
-Fred se tu lo riduci... come dici tu, insomma... ci rimetto io. No, anzi, ci rimettiamo tutti e due, perché suo padre...
-Suo padre? Suo padre cosa? Avanti dimmelo, una buona volta. 
Mi stava guardando come se fosse sul punto di scoppiare, non ce la facevo più a trattenere tutto. Abbassai la testa e mi morsi le labbra con violenza, quasi fino a farmi sanguinare.
-Hey, ferma!- accorse subito con le mani alle mie labbra, si avvicinò e mi alzò il viso verso di lui. Mi prese il labbro inferiore col pollice e lo accarezzò, tutto per farmi smettere di morderlo.
-Fa malissimo fare così...
Eravamo vicinissimi e il suo dito continuava a sfiorarmi.
-Sì, è... un vizio.
-Beh, vedi di fartelo passare. Hai una bocca stupenda, sarebbe un peccato rovinarla così. A meno che non sia io a morderla, chiaro!
Arrossì in modo abbastanza evidente e lui lo notò subito, perché il sorriso che era ricomparso poco prima si stava accentuando e il suo viso da bambino furbo era ancora più vicino: -Fred, non funziona...
-Oh io dico di sì!- annuì con convinzione -Sei carina quando arrossisci- disse guardandomi le guance. A quel punto avvampai come se avessi avuto un falò dietro la faccia, così mi sforzai a sorridere e mi sistemai nervosamente un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
-Tieni ragazzone, bevi questa e il male passerà in un attimo, vedrai- l'infermiera era di ritorno con una pozione antidolorifica. Non appena lasciò di nuovo la stanza Fred cambiò argomento come se nulla fosse.
-Sai, serpentina, mi sono reso conto che non abbiamo ancora avuto un appuntamento vero e proprio io e te.
-Beh, sì, quello della biblioteca.
-Mhh, no, non era un appuntamento. O meglio, doveva esserlo, ma tu hai preferito farti le scampagnate nei boschi.
-Ma ti sei divertito anche tu! Allora? Cosa vuoi?
-Un appuntamento, Moore. Un VERO appuntamento- aveva alzato la testa con un ghigno soddisfatto, il che mi faceva sentire tanto più piccola rispetto a lui...
-E ... sentiamo, quale sarebbe la tua idea di "appuntamento"?
Serrò le labbra per un secondo e ci pensò su.
-... Tu ti sei sempre rifiutata di avere contatti diretti col mondo, Raphina Moore. E' tempo di cambiamenti.
Aggrottai le sopracciglia: -Cioè?
Lui si bevve tutto d'un sorso la pozione che gli era stata data, guardò il bicchiere vuoto con determinazione poi si voltò, con un sorriso astuto e raggiante: -Sei mai stata ai Tre Manici di Scopa?

Fred avrebbe dovuto passare a prendermi a minuti, ed io non avevo ancora finito di truccarmi in modo quantomeno decente. Per non parlare del fatto che, qualunque vestito indossassi, quest'ultimo ogni volta mi faceva completamente, totalmente, ed incondizionatamente cagare.
-Sembro scheletrica.
-Sembro grassa.
-Sembro mia nonna.
-Sembro un fagottino della Mulino Bianco.
-Sembro la McGranitt.
-E lo dici come se fosse una cosa brutta! E' indubbiamente una gran figa la Mitica Minerva, la stai sottovalutando!
-Non lo metto in dubbio, Ginny!
La piccola peste rossa mi stava aiutando con grande sforzo sin dall'inizio del pomeriggio. Non finivo più di ringraziarla, ormai.
-Senti, questo vestito nero ti sta bene. Perché non ti decidi a metterlo una buona volta?
-Ginny, osserva bene. Trucco nero. Rossetto scuro. Vestito nero. Anello nero. Braccialetto nero. Collana nera. Stivali neri. Al funerale di chi sto andando, scusami?!
Lei tacque, trattenendo una risata. Si tolse la mano dalla bocca e mi disse:
-... La collana ha un brillantino verde.
-Incoraggiante.
In quell'esatto momento si sentì bussare alla porta. Era un tocco delicato, e poteva essere solo di una persona.
-Ginny? Lo so che la stai tenendo prigioniera dalle 3, ora falla uscire!
Guardai la sorella con gli occhi spalancati: -Come diavolo fa a sapere che ho portato tutta la mia roba qui da te?
-Sesto senso!- gridò una voce entusiasta fuori dalla porta -Avanti, Ginny. Libera l'ostaggio!
-Come vuoi...
-No, ferma. Non sono pronta! COSA FAI?! COSA CAZZO FAI?!
Noncurante delle mie imprecazioni, la rossa spalancò la porta.
Aldilà di essa, un Fred Weasley super energico e sorridente, indossava con molto stile una camicia bianca e dei jeans neri eleganti, con l'espressione di chi sfonderebbe a calci la porta pur di non aspettare un minuto di più.
-Però, fratellone... che eleganza!- disse Ginny stupita quasi quanto me.
-La classe non è acqua, sorellina!- le rispose con un occhiolino.
-Oddio... ma tu... tu sei fresco, allegro, emani energie positive... io sembro l'autista di un carro funebre! Ma dai! - non potevo uscire così. Non volevo... Uscire con LUI, che sembrava un raggio di sole, tra l'altro!
Lui in risposta scoppiò a ridere e quando ebbe finito di sbellicarsi si rimise dritto e incrociò le braccia:
-Metafora più che azzeccata, direi. Ma personalmente ti ci vedo di più ad interpretare la regina sexy dei morti viventi, serpentina. Un ruolo che ti calzerebbe molto, in un film horror.
Risi e mi risistemai i capelli dietro l'orecchio.
-Allora... possiamo andare, Total Black?
Diedi un occhiata a Ginny, che nel frattempo sorrideva fiera di sé.
-Possiamo andare.

Al pub dove mi aveva portato ci aspettavano suo fratello George e Angelina Johnson.
-Hey ragazzi, come va? Da quant'è che siete arrivati?- chiese Fred sedendosi al bancone vicino al gemello.
-Da pochissimo, abbiamo ordinato solo poco fa!- prese parola la ragazza di colore -Fatelo anche voi! Ci fa un prezzo speciale, sta sera!
-Grande!
-Fred, no...
Si voltò verso di me con decisione:
-Solo una Burrobirra, Moore, andiamo! Offro io, naturalmente.
Il viso mi si riempì di imbarazzo...
-... è che non ho mai bevuto alcolici Fred. Niente di niente.
-Wow! Non l'avrei mai detto conoscendo la tua indole festaiola, giuro!
Ma come ti permetti, Fred Weasley?! Non hai tutti i torti ma... non permetterti ugualmente, chiaro?!
Lo colpii con un pugno sulla spalla: -Attento a come parli, ti ricordo che sono la regina dei morti.
-D'accordo, vostra maestà. Allora vi propongo... - afferrò le due birre e me ne porse una facendo attenzione a non rovesciarla -solo un giro, di questa squisitezza. Niente di più-
La afferrai saldamente per il manico.
-... di certo non vorrete tornare sbronza al vostro reame.
-Te la rovescio in testa. Così sei costretto a comprarmene un' altra, oltre che a cercare una nuova dignità.
-Ma che situazione bizzarra! Di solito sono io a bagnare le ragazze, non viceversa!
-Ti odio- dissi così, e subito dopo mandai giù un lungo sorso di Burrobirra.
Lui rise e continuò a fissarmi con quell'irritante, bellissimo ghigno malizioso.
E fu l'ultima cosa che mi ricordai di quella dannatissima serata. Dopo di quello, per me fu il buio totale... ma non per Fred.
Lui ricordava tutto.
...
E con estrema precisione, purtroppo.

Angolo autrice
Buondì💕 è la prima volta che finisco il capitolo con la suspance... E la cosa mi piace😈😂 lo farò più spesso d'ora in poi✋
Il prossimo si prospetta interessante... Se ne vedranno delle belle😈
Buona lettura❤😊

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