Total black?

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(POV'S FRED)
Proprio così. Il pomeriggio della vigilia di Natale, io e mio fratello stavamo appoggiati alla porta del bagno come due imbecilli nell'attesa che il povero Lee scoprisse lo scherzo che gli avevamo appena fatto.
-Sta per uscire, George!
-Lo sento camminare...
-Secondo te che farà appena si guarderà allo specchio?
A quel punto, un grido da femmina squarciò il silenzio.
-Agirà da persona matura e manterrà la calma, come ha appena fatto.
Ci allontanammo dalla porta e qualche secondo dopo lo vedemmo uscire dal bagno mezzo infradiciato e che brandiva lo scopettino del water con una mano, mentre con l'altra era impegnato a reggersi l'asciugamano intorno alla vita.
-Chi è stato dei due?
Io e George ci guardammo cercando di comprendere il senso della sua domanda, e alla fine rispondemmo all'unisono:
-Quando mai agiamo separatamente?
-Ma vi pare il caso di tingermi i capelli rossi poche ore prima della sera del ballo?!
Ci fu silenzio per qualche secondo, poi Lee ci spronò a rispondere.
-Allora?!
-Allora cosa? Siamo stati anche troppo buoni, Fred voleva piastrarteli.
Scoppiammo a ridere e continuammo a farlo anche dopo che il ragazzo di colore ci corse in contro agitando lo scopettino e minacciandoci di farcelo ingoiare.

Qualche ora dopo eravamo ancora impegnatissimi a girarci i pollici stesi sui letti delle nostre stanze.
-George?
-Sì, Fred?
-Come si vestirà Angelina questa sera?
Lui si tirò su seduto e mi guardò con indifferenza.
-Metterà un vestito rosso con qualche gingillo decorativo, credo. Anche se, per come me la racconta lei, odia così tanto vestirsi elegante che verrebbe vestita da capitano di Quiddich se glielo permettessero.
-E tu che le hai detto?
Mi fece segno con l'indice di aspettare, si alzò e mi mostrò il contenuto di una vecchia borsa.
-Le farò una sorpresa, stanotte. Metto i vestiti del Quiddich qui dentro e nascondo la borsa sotto un tavolo, così quando si farà tardi potrà cambiarsi! Geniale, no?
-Bella mossa- sorrisi e alzai le sopracciglia, poi tornai silenzioso e lui notò che avevo per la testa qualche preoccupazione.
-Che ti succede?
-Niente.
-Non esiste che rispondi "Niente" a ME, dopo che ti chiedo che ti succede. Non è proprio possibile. Quindi, coraggio. Narrami le tue paranoie!
Si sedette a mo' di psicologo su di una sedia, prese con sé un foglio ed una cartellina e cominciò ad osservarmi con aria professionale.
-Sembri un imbecille
-Lo so, tu però raccontami.
-Okay, è un motivo stupido.
-Dimmelo lo stesso- sussurrò con una falsa serietà.
-Allora, la verità è che... non vedo l'ora di vedere Raphina con il vestito per il ballo. E non sapere cosa si metterà mi fa stare in ansia.
Schioccò le labbra senza un apparente motivo, lo sguardo restò impassibile e la bocca scandì lentamente la sua domanda.
-Tutto qui?
-Te l'ho detto che è stupido. Ma tu come diavolo hai fatto a farti dire da Angelina che cosa si metteva, scusa?
-Me lo ha mostrato lei, quando è tornata dall'uscita "tra ragazze" dell'altro giorno, con Ginny, Hermione, Raphina e Alicia. Sono andate a Hogsmeade, lo sapevi?
-Come? E non ci hanno detto niente? Che infami.
-Scusa se m'intrometto ma... non dovrebbe essere più bello non sapere come si vestirà? Così stasera sarà una sorpresa.
-Sono d'accordo, ma sono anche... troppo curioso di vederla. Lei non me lo vuole dire, non vuole farsi vedere, non so nemmeno dove l'ha preso quel dannato vestito!
Stavo certamente esagerando, ma immaginare la propria ragazza che danza con te per un'intera serata, può seriamente farti uscire di testa.
-Attento, brutta copia. La curiosità ha ucciso il gatto.
-Ma per quello che il gatto ha visto, è valsa la pena. Non la pensi come me?
Guardò il soffitto, arricciò il naso e infine tornò a guardarmi scetticamente, con gli occhi socchiusi:
-Va bene, grande filosofo, qual è il tuo piano? Intrufolarti nel dormitorio femminile dei Serpeverde, introdurti furtivamente e di nascosto nella sua camera per poi frugare nel suo armadio nella speranza di trovare il vestito che indosserà stasera al ballo tirando ad indovinare tra tutti quelli che ha?
Sorrisi e inclinai la testa: -Come te la cavi a fare da sentinella?

Grazie a un po' di pozione dell'invisibilità che mi aveva prestato Raphina, riuscimmo ad introdurci indisturbati nella stanza della sottoscritta. Una volta dentro, ci rendemmo di nuovo visibili e ci mettemmo subito a lavoro.
-Certo che è davvero una genialata questa roba. Ne basta un sorso, e sia tu che ogni oggetto con cui sei a contatto nel momento in cui la bevi, appare e scompare a tuo piacimento. Circa due anni fa, avremmo venduto l'anima al diavolo per averla ed entrare nel bagno delle ragazze.
-Già, solo che adesso siamo cresciuti, Georgie.
-Giusto, Freddie.
-Siamo più maturi.
-Più uomini.
-Esatto.
Ci guardammo negli occhi con poca convinzione, fino a quando un sorriso da idioti non ci pervase il volto:
-Se non avessi la ragazza, venderei ancora l'anima al diavolo, Freddie.
-Dio, se lo farei, Georgie.
-Non cresceremo mai- disse mentre se ne stava appoggiato comodamente alla porta.
Nel frattempo che lui faceva da palo, io mi guardavo i suoi vestiti uno per uno, cercando di non creare troppa confusione all'interno dell'armadio per non destare sospetti alla ragazza.
-Trovato niente, Fred?
-No, George... qui si fa anche fatica a distinguere una gonna da una maglia... è tutto nero. Ti giuro, sembra di entrare in un vero buco nero, come si fa ad avere solo cose nere? Menomale che per Natale le ho fatto un regalo vivace.
-Sarebbe? La voglia di vivere?- disse il mio gemello, corrucciando la fronte.
-Solo perché si veste tutta di nero, non significa che vuole tagliarsi le vene- la cosa più bella e meravigliosa che potessi conoscere di Raphina, era il mondo di colori e di sogni che teneva nascosto e al sicuro dietro le sue invarcabili barriere difensive. Mi ci erano voluti mesi per scoprirlo, certamente, ma ora so cose di lei, vedo e sento strati e caratteristiche... di cui nessuno è mai venuto a conoscenza. Non potevo che essere il ragazzo più felice del mondo dopo aver realizzato di essere il suo "custode di sogni".
-Oh, diamine, possibile che non ci sia nemmeno un caspita di vestito dentro quel coso?
-Sì, ci sono, ma non  sembrano vestiti adatti per un'occasione così importante- risposi distrattamente mentre continuavo a maneggiare quel mucchio di panni.
-Fred, il koala sta per tuffarsi nella burrobirra.
Lì per lì rimasi interdetto. Che mio fratello avesse iniziato a drogarsi?
-Dimmi che è la frase in codice che ti sei appena inventato per dirmi che Raphina sta per rientrare.
-"IL KOALA UBRIACO STA PER TUFFARSI NELLA BURROBIRRA" a cosa ti fa pensare? Eh, Gemello super perspicace?
-RICEVUTO.
In meno di due secondi, ci rifugiammo dietro un lato di una cassettiera posta di fianco all'armadio, notando, poco stupiti, che l'effetto della pozione stava rapidamente svanendo.
-Che problema ha questa roba, Fred? Perché non riesco più a diventare invisibile?
-Forse perché me ne era rimasta una quantità a malapena sufficiente per una persona e ce la siamo divisa noi due? Eh, gemello super perspicace?
Giusto in tempo. Sua maestà, la Regina dei morti, stava per fare il suo ingresso nella stanza... mentre la porta emetteva un sonoro cigolio, sentii il sussurro di George soffiare nel mio orecchio:
-Sarebbe un peccato se io adesso ti spingessi.
-Sarebbe un peccato se stasera io mi spacciassi per te e andassi a mollare Angelina tre minuti prima dell'inizio del ballo.
George rise ed io mi affrettai subito a tappargli la bocca, spiaccicandolo ancora di più contro il muro alle sue spalle.
-Come sei sexy quando fai così, Freddie- riuscì a borbottare quel vigliacco, allentando la pressione delle mie mani.
-Se non fai il bravo ti sodomizzo, pervertito che non sei altro.
Riuscimmo a soffocare i singhiozzi, mentre la fanciulla appena entrata nella stanza stava intonando una cantilena cullante e dolcissima.
Aprì una cassapanca con una chiave e ne estrasse dal suo interno un vestito verde smeraldo, come i suoi occhi. Si piazzò davanti allo specchio con lo sguardo trasognante e si appoggiò l'indumento addosso, come per immaginare di indossarlo in quel preciso istante.
Continuando a cantare il suo tenero motivetto, si mise a volteggiare su se stessa per la stanza, con gli occhi chiusi ed un sorriso sereno. Non potei fare a meno di sorridere di gusto anch'io nel vedere la mia ragazza ballare da sola con un vestito in mano e la mente avvolta in chissà quali sogni e fantasie.
-Starà pensando a te, Freddie, ma non ha capito che tu sei solo mio.
-Già, povera illusa- stetti al gioco e risi pianissimo -guardala, George... è spettacolare.
-Guardala, Romeo, guardala bene perché sarà l'ultima volta che la vedrai se ci beccherà nascosti qui dietro. Dobbiamo andare!
-Ricevuto, diamo il via all'operazione: "fuga dalla burrobirra del koala ubriaco".
Non appena il mio marsupiale ballerino smise di danzare per la stanza e ricominciò a contemplarsi allo specchio, io e George strisciammo a tutta velocità verso la porta della camera, facendo ben attenzione a non comparire nel riflesso.
Una volta fuori ci avviammo di corsa verso il passaggio nascosto dal quadro:
-Missione compiuta, George!
-Fred?
-Sì?
-Hai visto com'è fatto il vestito?
-E' già molto se mi ricordo che è verde, George, chi ci ha fatto caso al vestito? Ma dico, hai visto quant'era bella?! Dico, l'hai vista?
Mio fratello si bloccò di colpo prima di attraversare il buco dietro il quadro, si voltò lentamente e mi fissò con lo sguardo di chi ha perso la pazienza:
-Ora venderò la tua anima al diavolo per avere in cambio l'anima di un gemello non affetto da bipolarismo.

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