Rune? Cosa sono? Si mangiano?

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(POV'S FRED)
Volevo parlarle. Volevo farle realizzare il fatto che, dopo tutto quello che stavamo passando, quel bacio non era stato un errore, ma una benedizione. Solo che sembrava un'impresa impossibile... dopo che si era staccata da me l'ho incalzata con una domanda, sperando che da quel momento in poi potesse essere sincera.
-Adesso... prova soltanto a dirmi che con questo bacio, non hai sentito quello che ho sentito io. Provamelo.
-Non so cos'abbia provato tu, ma io l'ho trovato... fastidioso. Sì, fastidioso.
Corse via, lasciandomi solo ad affrontare quella ridicola situazione.
In lontananza, vidi arrivare il mio gemello che zoppicava in modo piuttosto evidente.
-Raphina se la sta dando a gambe levate. Che le hai fatto? Non le avrai mica raccontato di quando ci è caduta giù per le scale...
-Ma come ti sei ridotto? Guardati!- dissi esibendo una smorfia disgustata.
-Per la gamba? Oh niente, diciamo che... Angelina ci ha dato dentro quando sono andato a trovarla...
Gli sorrisi: -Lo vedo. Quindi, hai sbattuto contro una gamba del letto a furia di "darci dentro"
-Puoi dirlo forte. Sono una tigre in queste cose, brutta copia.
-Ti ha tirato un calcio nello stinco quando ha saputo che l'hai abbandonata al locale, eh?
-Non era un ceffone come dicevi tu. Quindi avevo ragione io. Zitto.
-Questo sì che mi fa ridere! E adesso? Ha smesso di vomitare? Come sta?
Dissi così e la ragazza di colore si presentò sulla soglia del nostro dormitorio brandendo un paio di scarpe col tacco e urlando.
-Te le faccio ingoiare queste, Malpelo!
Gli lanciò entrambe le scarpe mirando alla testa, dopodiché si accasciò a terra per vomitare un'ennesima volta.
George mi si avvicinò per rispondere alla mia domanda.
-Un fiore proprio.

Per un'intera settimana, Raphina non fece altro che evitarmi, senza però servirsi di quell'odiosa pozione che la rendeva invisibile. Beh, potevo considerarlo una sorta di progresso...
-Ha detto che sei un cretino, un deficiente, che puzzi di schifo e devi sparire.
-Mh, strano, Ginny. Non credo sia da lei rispondere in questo modo alla domanda "Fred vorrebbe sapere come stai".
-E allora? Che vuoi? Una medaglia? Lasciala in pace, coglione.
Ginny esagerava sempre, era chiaro. Solo che non sapevo come arrivare alla mia Raphina, non sapevo come raggiungerla. Era tutta la settimana che mi vedeva ridere e scherzare insieme a George, seminando guai in ogni dove. Non volevo che mi vedesse triste, doveva capire che in quel bacio non c'era nulla di così tragico...
Quindi ne parlai con il mio gemello. Lui approvò la mia proposta e la trovò da stalker/pazzoide fuori di testa, insomma, geniale.

Quella mattina mi ritrovai circondato di persone entusiaste e volenterose che ripassavano e si davano da fare per affrontare una nuova lezione di rune antiche. Io stavo seduto al mio banco, mentre George mi gironzolava attorno annoiato e facendomi dondolare la sedia.
-Entro quanto pensi di stancarti?
Si fermò di colpo e mi guardò offeso -Ehi... sta calmo. Non è colpa mia se l'amore ti rende mestruato.
L'idiota stava per ricominciare con quell'ipnotico dondolio, quando la professoressa Babbling comparve autorevole sul ciglio dell'aula, sorridente e fiera come l'ultima volta che l'avevo vista.
-Buongiorno studenti! Ognuno al proprio posto, forza!  Signor Weasley! Dove pensa di essere? Al gioco delle sedie? Se ne vada, rapido!
George biascicò qualche assurdo borbottio incomprensibile e fece segno con la mano di dileguarsi.
-Ecco, esattamente. E non rimanga come l'altra volta a spiare da dietro la porta, signorino!
 -Posso offrirle una tazza di succo di zucca, signora Babbling?
-No- disse la professoressa prima di chiudergli brutalmente la porta in faccia.
Quella donna doveva essersi alzata con il piede sbagliato... George stava solo cercando di starmi vicino. Non ho mai preso parte ad una lezione senza che ci fosse lui a distrarsi e a fingere di stare attento insieme a me. Inoltre, siccome è un ficcanaso di merda, voleva vedere come sarebbero andate le cose tra me e la Regina dei morti, che ancora, tra l'altro, non si era fatta viva...
-Allora ragazzi... se ci siamo tutti direi di iniziare subito con la lezione. Abbiamo un nuovo iscritto al nostro corso, come potete notare... salutate tutti Fred Weasley.
I ragazzi intorno a me presero a gridare il mio nome cantilenando: -Ciao Fred Weasley.
-Ciao, sono Fred, ho sedici anni e sono un alcolista.
In molti rimasero sconcertati da questa mia battuta fuori luogo, mentre la maggior parte faticava a trattenersi dalle risate. Intanto, fuori da quella stanza, qualcuno di molto deficiente e che conoscevo fin troppo bene stava fragorosamente sghignazzando senza pudore.
-Presentazione illuminante, Weasley- i singhiozzi provenienti dall'esterno dell'aula aumentarono di volume, quindi lei sospiro e si concentrò per cambiare argomento.
-Va bene, allora, manca qualcuno all'appello di oggi?
Le risate cessarono e la porta si spalancò, mostrando il sorriso soddisfatto di George e l'esasperazione sul viso di Raphina.
-Questa ragazza!- gridò mio fratello dandole una spinta.
-Oh, alla buon'ora, Moore. Prenda posto al primo banco libero che trova. Rapida.
E... guarda a caso.... c'erano solo due posti disponibili. Quello affianco a me e un altro rifilato in un angolino scuro ed imboscato infondo alla classe. Tutto calcolato...
-Ma è sicura di non volere del succo di zucca, signora Babbling?
-No sinor Weasley! Le ho detto che non lo voglio il suo succo di zucca!
-Guardi che ne avrebbe bisogno, la potrebbe rinvigorire, lo sa?
-Lei è un...
Mentre quei due avevano iniziato a bisticciare, mettendo su così una scenata comica esilarante, Raphina mi guardava infuriata. Come se avesse capito che era stato tutto quanto progettatto dal sottoscritto.
Mi morsi il labbro e alzai le sopracciglia con fare scherzoso, indicandole la sedia del banco attaccato al mio. Lei distolse lo sguardo inviperito e fece per avviarsi verso l'ultimo posto, quando la professoressa Babbling smise di discutere con mio fratello per consigliarle dove sedersi.
-Ah... no, Moore. Possibilmente non quello in ultima fila, non si vede niente da là in fondo... accomodati pure accanto al signor Alcolista. Vediamo se almeno lei riesce a farlo filare dritto...
Raphina sbuffò con vigore, ma procedette comunque a testa alta e giunse a sedersi finalmente affianco al mio banco, carica di disapprovazione e voglia di picchiarmi.
-...Giooorno...
-Ti affogo.
Scoppiai a ridere, mentre la Babbling accettava rassegnata l'offerta del succo di zucca di mio fratello.
Fu a quel punto che il divertimento ebbe inizio.

Angolo autrice
Seeera✋❤ sono finalmente riuscita a scrivere un capitolo più corto del solito, miracolo ahahaha. Lo so che non è granché, ma mi sarei prolungata troppo se avessi continuato questo pezzo di storia, anche perché ho molti dubbi su come proseguire... vedrò comunque di fare di meglio con il prossimo capitolo :)

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