Parte 9

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Tom perse l'abitudine di portare a casa altre donne. Lui non voleva più scopare con qualcuna che non fosse Rosie, ma neanche questo ammetteva a se stesso.

Quella mattina non si recò a lavoro.
Portò la ragazza all'ospedale per levare i punti dal costato.

Le strinse la mano mentre l'infermiere tagliava via i dodici fili dal fianco. 

Rosie teneva le labbra chiuse; serrate; per non far uscire neanche un sospiro di dolore; perché era da deboli e lei non era debole. 

Quando tornarono a casa, Rosie si stese sul divano. Tom la raggiunse e le fece adagiare la testa sulle sue gambe in modo da guardarla dall'alto. 

<<Tom>> sussurrò, <<tu credi nell'amore?>>.

Perché gli stava facendo quella domanda?

<<No>> rispose secco, <<tu?>> le domandò con esitazione, perché conosceva la risposta, <<certo che si>> sorrise, <<sai, l'uomo che mi ha cresciuta fino ai miei sette anni, mi raccontava sempre di sua nonna; sempre; ogni giorno; ogni singola sera>> disse Rosie alzando gli occhi al cielo, il che scaturì una risata da parte del ragazzo, <<penso che voleva che non la dimenticassi; comunque; sai, all'epoca le donne venivano promesse in sposa. La nonna di John; così si chiamava l'uomo che mi ha cresciuta; era promessa in sposa ad un certo Stephan. Loro si amavano. Quando arrivò la guerra Stephan partì. Dopo pochi mesi lo diedero per morto. La donna rimase sconvolta e per alcuni anni anche sola, ma poi trovò un altro uomo che la faceva star bene e si sposò. Una mattina di un freddo inverno, bussarono alla porta ed era Stephan, ancora vivo, tenuto prigioniero dai tedeschi fino a quel momento. Ma la donna, dall'uomo che aveva sposato, aveva avuto due bambini e non poteva lasciarlo. 
Stephan non si sposò mai; capisci? Non potendo avere lei, non avrebbe avuto nessuno.
Crebbe quei bambini; da cui veniva chiamato zio; come fossero suoi>>. Sospirò. <<Che segno d'amore esiste più grande di questo?>>.

Tom la guardava con stupore, si domandava come una ragazzina che non aveva mai avuto nulla dalla vita, potesse credere in un sentimento che nessuno le aveva mai dato.
E che di certo non gli avrebbe dato Tom, perché Tom non poteva amarla. Non si era mai innamorato di nessuno, non aveva amato sua madre che l'aveva abbandonato all'età di cinque anni e quindi non poteva amare lei; una ragazza di strada che il mese prima non avrebbe neanche guardato.

Si convinse che la sua era solo attrazione fisica. Voleva quel corpo ventenne ma non poteva prenderselo.

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