Rosie si preparò. Indossò un vestito nero, tanto attillato da sentirlo stretto sulla pelle. Le esaltava il decoltè alzandolo leggermente. Arrivava poco sopra il ginocchio. Si voltò per guardarsi il fondo-schiena, e l'angolo della bocca si incurvò in un sorriso provocante.
Si era truccata poche volte, ma quella sera le sembro il caso di farlo. Passò del delicato ombretto marrone nell'arcata dell'occhio, per dargli più profondità e per renderlo più grande. Si mise l'eyeliner e il mascara.
Trovò nei cassetti del bagno di Tom un rossetto rosso che qualche altra donna doveva aver dimenticato. Lo passò sulle labbra carnose che con un movimento leggero e sensuale chiuse per stenderlo meglio.
Era pronta.
Tom era al centro del salone, nel suo smoking firmato, che ogni settimana cambiava comprandone un altro ma che in realtà era uguale a quello precedente.
I capelli non erano portati indietro, come da manuale per queste occasioni. Si ricordò che a Rosie piacevano più naturali, quindi li lasciò naturalmente scendere sulla fronte.
Quando Rosie entrò nella stanza il suo respiro si interruppe per qualche secondo, come se non volesse interferire nei passi della donna che camminava verso di lui. Riusciva a sentire solo il rumore del tacco sul parquet scuro.
Quanto era bella.
Dovette trattenersi dallo strapparle il vestito da dosso per stenderla sul pavimento e possederla; ma quelle immagini lo tormentarono ancora per un po'.
<<Come sto?>> gli domandò girandosi per mostrarsi in tutto il suo splendore.
Tom deglutì e forse per la prima volta, non riuscì a trovare le parole per descrivere la sua immensa bellezza.
Rosie gli si avvicinò ancor di più, <<devo dirti una cosa>> sussurrò. Tom deglutì ancora, non riuscendo a togliersi le immagini del copro nudo di Rosie, corpo che aveva a pochi centimetri da se. Non riusciva a scacciare l'idea delle sue grandi mani sul questa pelle delicata e cosparsa di leggere lentiggini; le stesse mani che ora le avevano preso i fianchi. Esercitò una leggera pressione, quasi a fermarla dall'avvicinarsi ancor di più a lui.
Rosie gli passò le mani sul petto e salì fino ad arrivare alla sua mascella per tracciarne i confini.
<<Questo vestito pizzica>> disse.
E così risero; risero di cuore.
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La Vagamondo
Short StoryFaceva male; più la guardava e più faceva male. Non credeva possibile questo dolore, un dolore così forte da lacerarlo dall'interno. Come aveva potuto lasciarla andare? Come? Si domandava.