La settimana che mi ero promessa di passare con Lesli è stata fantastica, facendomi desiderare di restare a casa ancora per un po'.
Confermando la sua parola, aveva chiamato Susan, chiedendole se per lei la mia permanenza fosse un problema, ricevendo un urlo felice come risposta. Quella donna era piena di sorprese. Beh, lo erano entrambe.Mi divertii parecchio sia con mia mamma che con la mia zia acquisita, girando per le strade affollate della mia città natale, cercando nuovi negozi e passeggiando.
Ora che non dovevo preoccuparmi per la casa, mi restava solo una cosa da preparare, a parte le valigie: la richiesta per la scuola. Quella era una cosa che mi spaventava. Nonostante non vedessi l'ora di lasciare la lugubre prigione nella quale studiavo, i cambiamenti non erano mai stati i benvenuti. Mi causavano stress e agitazione, alla quale odiavo sottopormi. Ma era una cosa essenziale da fare. Avevo 17 anni, il mio terzo anno di scuola stava per finire, avrei completato le superiori l'anno prossimo da senior. O potevo inserirmi già ad anno iniziato, ma mi sembrava una scelta alquanto stupida e leggermente insensata. Dunque, decisi che ci avrei pensato una volta lì. Chissà come mi sarei trovata, se mi avessero accettata. Chissà se sarei riuscita ad ambientarmi e a ricominciare. Ero colma di speranze, ma sapevo per esperienza che questo non aiuta, anzi. Più aspettative hai e più le delusioni si fanno sentire, aggredendoti giorno dopo giorno, gradualmente sempre di più.La settimana a casa mia stava per finire, la mia partenza era sempre più prossima. Decisi di iniziare a preparare le valigie. Ne presi una abbastanza grande, che avrei imbarcato, di un bel color porpora. Amavo le tonalità che andavano dal rosso al violetto, non so, c'era qualcosa in loro che mi attraeva.
Feci scorrere la cerniera, aprendo il primo scomparto. Devo dire che era abbastanza spaziosa, con un po' di fortuna sarei riuscita a farci entrare tutto. Uhm. Non credo proprio.Misi dentro molti paia di jeans, tanti maglioni (visto il freddo), cappellini di lana e sciarpe. Ovviamente portai con me anche cose più leggere, altri paia di pantaloni, qualche gonna e qualche vestito. In fondo, partivo per cercare di restare, mi avrebbe fatto comodo portare quanto più possibile. Presi anche capi molto estivi. Certo, non avrei potuto indossarli lì, ma magari avremmo fatto qualche viaggetto, chi lo sa. Per questo motivo mi azzardai a mettere dentro anche un costume. Mi rilassò fare le valige con calma, prendermi un po' di tempo per me stessa. Riposi tutto con cura, notando con piacere che la maggior parte dei capi entrava, solo alcuni restavano fuori, al quale avrei poi trovato una sistemazione migliore.
In totale, facendo un breve conto, avrei imbarcato due valigie e la chitarra, portando in aereo un bagaglio a mano più la borsa. Sapevo già che figura avrei fatto all'uscita dall'aeroporto, sicuramente goffa, paragonabile però ad un assistente di Babbo Natale. Anche se strano da vedere in primavera. Risi ai miei stessi pensieri, dicendomi che in qualche modo sarei riuscita ad arrivare a destinazione senza troppe figuracce. Si, potevo farcela.
***Spazio Autrice***
Ehilà bella gente! Come state?
Eccomi con un nuovo capitolo, un po' breve. Spero vi piaccia ugualmente, un grosso bacio e... buon Halloween!
LunaRossa<3
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Shattered
RomanceSegnata da delusioni, amarezze e un'infanzia difficile, Sally decide all'etá di 17 anni di averne abbastanza. Vuole cambiare vita. Ricominciare da zero. Riprendere a vivere. Ed è così che, quasi senza pensare, prende il primo volo per il Canada, un...