Chapter 16;

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Michael.

MikeyIsPunkRock: Stavo pensando...

L: Sì?

MikeyIsPunkRock: Che potremmo chiamarci. Insomma, tanto non riuscirei mai a capire chi sei dalla voce, giusto?

L: Beh, in teoria no.

MikeyIsPunkRock: Quindi possiamo farlo?

Chiamarci, intendo.

L: Non stavo pensando male, fino a quando non hai precisato.

MikeyIsPunkRock: Oops..

L: HI

GESÙ, NON PUOI FLIRTARE COSÌ CON ME

MikeyIsPunkRock: Non sono Gesù..

L: *alza gli occhi al cielo*

MikeyIsPunkRock: Comunque, cos'è questo Ops Hi?

L: *Oops! Hi.

Ma li ascolti o no gli One Direction?

MikeyIsPunkRock: Hey, io sono punk rock.

L: *alza gli occhi al cielo*

MikeyIsPunkRock: Smettila di alzare gli occhi al cielo con me.

L: Altrimenti?

MikeyIsPunkRock: Dirò a tutti che ti droghi.

L: 1. Non sai chi sono;
2. Io non mi drogo;
3. Siamo sicuri che non sei tu quello che si droga?

MikeyIsPunkRock: Mi ritengo offeso dopo questa.

L: Poor Mikey.

MikeyIsPunkRock: Gne gne

Tornando al discorso di prima..

Quindi tu ci staresti se un giorno ci chiamassimo?

L: Credo si possa fare, sì.

MikeyIsPunkRock: Okay, domani allora. Adesso sto andando da Ashton. A più tardi :-)

L: Salutami Ashton :-)

-

Sorrisi bloccando il cellulare e infilandomelo in tasca.
Poi alzai lo sguardo sulla villetta del mio migliore amico e, dopo aver attraversato il giardino, mi ritrovai davanti alla porta in mogano.
Suonai al campanello e poco dopo un Ashton in canottiera, skinny jeans e una bandana fra i capelli mi aprì.

"Hey Mike!" mi salutò allegramente, facendomi entrare.

"Ciao Ash", risposi ridacchiando per la sua energia. Era sempre così allegro, nonostante soffrisse tanto per il suo amore non corrisposto.

Il riccio mi accolse in soggiorno dove aveva preparato due enormi ciotole di patatine, coca cola e anche una bottiglia di birra piccola.

"Woah, ti adoro!" confessai lanciandomi sul suo immenso e comodissimo divano.

Ashton era ricco, inutile nasconderlo o anche solo negarlo.
Si vestiva da barbone quando usciva con noi, ma di certo se ne avesse avuto bisogno si sarebbe potuto comprare tutto il negozio della Polo Ralph.

Non se ne vantava mai, comunque. Semplicemente, noi non gli facevamo pesare la cosa. Sapevamo che non adorava essere ricco in quel modo, specialmente perchè ad Ashton mancava qualcosa che tutti noi avevamo: una famiglia.
I suoi parenti gli avevano voltato le spalle quando aveva fatto coming out. Da allora, viveva in quella villetta che una volta apparteneva a sua nonna, e i suoi genitori, che vivevano a Canberra, gli mandavano una certa somma di denaro ogni mese.

Ashton era un ragazzo d'oro, e forse era proprio per questo che tutti si divertivano a farlo soffrire.

Io ed Ashton parlammo di cazzate per un'ora buona, mangiando patatine e guardando stupidi programmi in TV.

Poi, quando terminammo l'ennesimo episodio di 16 Anni e Incinta (rifiutai di chiedermi perchè lo stessimo guardando), il ricciolino spense la televisione e si voltò verso di me con fare serio.

"Michael, dobbiamo parlare adesso." cominciò lui facendomi sospirare.
Chiusi gli occhi per un attimo e annuii, cominciando a parlare e andando dritto al punto.

"Qualche settimana fa - credo sia passato anche un mese - mi ha scritto un ragazzo, per messaggi, di cui non avevo il numero. All'inizio credevo fosse uno di quelli che mi avrebbe chiesto delle informazioni per le ripetizioni che sto dando, ma non era così. Ho cominciato a parlarci. Lui non mi ha mai detto il suo nome, solo la lettera iniziale, ma ogni giorno mi da un indizio su di lui, in modo che io capisca chi è. Sfortunatamente non ci sono ancora riuscito, e ti giuro che muoio dalla voglia di scorpire chi è, perchè è davvero simpatico, divertente, dolce, intelligente e.. e nulla, adoro parlare con lui, anche se è solo tramite messaggi. Però ecco, vorrei anche uscirci e passarci delle giornate insieme, un po' come facciamo io, te e Calum.
È questo ragazzo il motivo per cui sono sempre così pensieroso e distratto." spiegai brevemente, gesticolando e mordendomi furiosamente il labbro inferiore.

Quando terminai il mio monologo e alzai lo sguardo su Ashton, notai che mi stava guardando con un enorme sorriso stampato sul volto e deglutii, cercando di capire cosa significasse.

"Sei sicuro che vorresti che fosse solo un amico, Mike?" mi domandò poi, lasciandomi spiazzato.

Cominciai a torturarmi il bordo della maglietta e ancora una volta presi fra i denti il labbro inferiore. Alzai le spalle e annuii.

"C-certo.. voglio dire, n-non mi sono mai piaciuti i ragazzi e.." cominciai, ma venni interrotto dal riccio che posò l'indice sulle mie labbra.

"Michael, ti ricordo che tu non hai mai visto questo ragazzo. Può darsi che a te piaccia lui come persona, caratterialmente. Può darsi che tu abbia messo l'aspetto fisico in secondo piano, questa volta, probabilmente perchè non ti ci sei potuto concentrare. Maschio o femmina, poco importa: se ti fa star bene e ti rende felice, non c'è nulla di sbagliato."

Rimasi sorpreso dalle sue parole. Sentii il mio cuore battere più forte. Ashton aveva tremendamente ragione, e probabilmente, aveva capito più cose lui di me di quante ne avessi capite io.


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Hey babies! Yes, I'm still alive.
Ecco a voi il nuovo capitolo, spero che vi piaccia; lasciate un commento se vi va!
Scusate l'assenza, ma nelle ultime settimane mi sono concentrata sui compiti delle vacanze, in più ho iniziato a tradurre una storia e sono stata totalmente presa da quella.
Scusatemi.

*SHAMELESS SELF PROMOTION*

Se vi interessa, la storia che sto traducendo si chiama Souls, è una Thiam, ossia i protagonisti sono due personaggi di Teen Wolf, una delle mie serie tv preferite: Theo Raeken e Liam Dunbar. Nel caso non si fosse capito, è a tematica gay.
Se seguite Teen Wolf e avete già visto la sesta stagione, passate a darle un'occhiata! Per ora ho pubblicato solo due capitoli, ma ne ho già pronti degli altri che arriveranno nei prossimi giorni.

Per quanto riguarda questa storia, cercheró di dare più continuità agli aggiornamenti, magari una volta ogni due settimane, ovviamente impegni permettendo.

Un bacio

SMS; mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora