Chapter 20;

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Narratore esterno.

Luke quella mattina riuscì ad arrivare a scuola in orario, stranamente.

Attraversò il cortile con la testa sul cellulare, concentrato nel leggere i tweets pubblicati dai suoi following, la maggior parte dei quali si lamentava più che altro del dover andare a scuola.

Una volta all'interno dell'edificio, bloccò l'apparecchio e cominciò a vagare per i corridoi diretto al suo armadietto.
Salì le scale per arrivare al secondo piano, dove c'erano le classi terze.
Camminava senza fretta, gli occhi fissi sui suoi piedi per non inciampare.

Era piuttosto goffo come ragazzo, e gli capitava spesso di finire con la faccia spiaccicata contro il pavimento se si distraeva anche solo per qualche secondo.

Fortunatamente, riuscì comunque ad arrivare in classe sano e salvo e con i libri che gli servivano nello zaino, dopo averli presi dall'armadietto.
Si sedette al solito ultimo banco vicino alla finestra, estrasse il cellulare dalla tasca degli skinny neri e vi attaccò le cuffiette prima di far partire la musica e godersi quei pochi minuti prima dell'inizio delle lezioni.

Missing You degli All Time Low risuonava indisturbata nelle sue orecchie, ma ben presto venne distratto dal cellulare che vibrava.
Abbassò la barra delle notifiche e lesse Mikey ti ha mandato un messaggio; si morse il labbro inferiore, scosse la testa e poi cancellò la notifica prima di spegnere internet per evitare che gli arrivassero altri messaggi, o meglio, per evitare di essere tentato di aprirli.

Luke non voleva davvero ignorare Michael, non lo voleva per niente, ma dopo la chiamata e quello che era successo con suo padre, aveva come paura di cosa sarebbe potuto succedere semmai Michael avesse scoperto tutto.

Forse era meglio chiuderla lì. Michael si sarebbe dimenticato di lui e presto Luke sarebbe tornato ad essere un ragazzo invisibile ma che stava bene nella sua solitudine.

Luke semplicemente non si riteneva all'altezza.

La classe si riempì in poco tempo e presto anche la professoressa di scienze fece il suo ingresso nell'aula.
Luke era in banco da solo, come sempre.

La lezione cominciò, la donna sulla sessantina stava spiegando un qualche argomento che aveva a che fare con i pianeti, ma Luke non stava ascoltando. Semplicemente se ne stava zitto zitto a disegnare sulle pagine del suo diario.

Alla fine della lezione, la professoressa si posizionò davanti alla cattedra e attirò l'attenzione di tutti, anche dei più distratti.

"Ragazzi, quest'anno siete in terza, e quest'estate ci saranno degli stage a cui dovrete partecipare. Per darvi un'idea su cosa aspettarvi, per dubbi o consigli, alcuni ragazzi di quinta hanno dato la loro disponibilità: uno o due studenti verranno qui e risponderanno a tutte le vostre domande. Ovviamente vi porteranno via alcune ore di lezione, non so ancora quante di preciso. Comunque-"

La donna venne interrotta dal bussare alla porta. La professoressa esclamò un Avanti! e un ragazzo dai capelli blu fece il suo ingresso.
Il biondino sgranò gli occhi. Cosa ci faceva lui lì?!

Cercò di nascondersi dietro le teste dei suoi compagni e di non attirare l'attenzione.
Il ragazzo tinto avanzò, seguito poi da un altro ragazzo del quale a Luke sfuggiva il nome.

"Oh, bene! Ecco qui, loro sono Michael e Justin e saranno i vostri tutor, per così dire. Presentatevi un po' alla classe, dai!"

Luke sentì il cuore battere furiosamente quando gli occhi del tinto si spostarono dalla prof di chimica ad osservare la classe.
Il biondino notò molte ragazze ridacchiare tra di loro mentre guardavano i due ragazzi più grandi.

"Dunque, io sono Justin, ovviamente ho 18 anni. Ho fatto parecchi stage nei due anni passati, ho lavorato in alcuni uffici e mi sono trovato quasi sempre bene, ma di questo parleremo poi."

"Io sono Michael. Ho 19 anni perché sono stato bocciato, e anch'io come Justin ho partecipato a parecchi stage. Sono esperienze fantastiche, perché comincerete ad entrare in contatto con il mondo del lavoro e a capire un po' di più come funziona là fuori."

"Ottimo, ragazzi. Vi lascio questi ultimi minuti così potete conoscervi.
Oh, voi altri, per settimana prossima studiate il capitolo 5, mi raccomando." parlò la professoressa, prima rivolgendosi a Michael e Justin e poi al resto della classe.

Luke segnò i compiti sul diario, sempre cercando di non attirare troppo l'attenzione, ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto dire qualcosa, e a quel punto, Michael lo avrebbe visto.

Mrs. Schmitt lasciò l'aula e il biondo si morse il labbro inferiore quando vide il tinto sedersi immediatamente sulla cattedra, e Justin affiancarlo subito dopo.

"Allora!", cominciò il ricciolino, "Facciamo un bel giro di nomi!" esclamò, e Luke si sentì morire.

Partirono dalla prima fila.
Allison, Lydia, Scott, Jason, Harold, Kristina, Matthew, Josh, Dan, Sally...

Ben presto, gli occhi azzurri di Justin e quelli verdi di Michael si puntarono su Luke. Il biondo deglutì e cercò di concentrarsi sul ricciolino prima di pronunciare un flebile "Luke".

Sobbalzò appena quando Michael gli  chiese: "Come?", dato che probabilmente non aveva sentito. Così, coraggiosamente, il più piccolo ripeté il suo nome più forte.

"Luke".

Non poté resistere, e guardò il ragazzo dai capelli blu.
Quello lo osservò per un bel po', forse per qualche secondo, abbastanza perché Luke si sentisse a disagio.
Assottigliò lo sguardo e il biondino credette che sarebbe diventato un pomodoro, ma invece riuscì a sostenere la situazione.

Il loro contatto visivo venne però interrotto da Justin.

"Bene! Allora, avete già qualche idea degli stage che farete quest'estate?"

-

Luke uscì da scuola a testa bassa, seguendo la massa di studenti che non vedevano l'ora di lasciare l'edificio.
Camminò velocemente lungo tutto il cortile, e vicino al cancello intravide la testa blu di Michael insieme a quella riccia di Ashton e quella più scura di Calum.
Sospirò e si diresse verso casa sua a piedi, nonostante il tempo non promettesse nulla di buono.

Quei pochi minuti passati con Michael e Justin per il biondo erano stati un continuo evitare gli occhi del tinto, che tra l'altro si era fermato a guardalo più volte.
Luke era certo che Michael avesse qualche sospetto, ma era ancora troppo presto per rivelarsi.


autrice

Hey, so che è da praticamente una vita che non aggiorno, ma oggi mi sono trovata a ricontrollare tutte le mie storie e mi è venuta l'ispirazione per questo breve capitolo, questa volta non ci sono messaggi, ma torneranno presto!

Spero possiate perdonarmi e che il capitolo vi piaccia. Magari riuscirò ad aggiornare più spesso.

C'è ancora qualcuno che segue questa storia? Ad ogni modo, cercherò di portarla a termine così da poterla archiviare, e appena riesco pubblicherò qualcosa di nuovo!

SMS; mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora