Chapter 24;

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no, non è un'allucinazione: sto davvero aggiornando questa storia. per favore, leggete la nota autrice alla fine!

buona lettura ;

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Michael ed Ashton; Strip Club.

I due ragazzi mostrarono i documenti al buttafuori, che dopo aver controllato che fossero maggiorenni, li lasciò passare senza problemi.

Ashton indossava una camicia a tinta unita sbottonata; Michael una semplice t-shirt dei Nirvana. I due amici si gettarono nella massa di persone.

La musica era alta.
Gli stripper ballavano in maniera provocante ed erotica.
Ashton rimase imbambolato a fissare il fisico perfetto di uno di loro, come se non avesse mai visto niente di più bello nella vita.
Fu distratto da Michael che gli urlò in un orecchio per farsi sentire in mezzo a quel casino.

"Prendiamo qualcosa da bere?"

Ashton annuì, e insieme si diressero verso il bancone del bar, dove la calca era un po' meno pressante.
Si sedettero su un paio di sgabelli, e ordinarono due Bloody Mary. Volevano divertirsi e lo avrebbero fatto, senza pensare a nulla.

Bevvero velocemente, gustandosi l'alcolico. Michael notò il barista fare un occhiolino ad Ashton e ridacchiò tra sè e sè.
Si avvicinò all'amico riccio e gli sussurrò in un orecchio;

"Secondo me il barista è interessato a te. Vado a farmi un giro. Se sparisci, avvertimi se puoi".

Ashton annuì, le guance leggermente arrossate. Michael si allontanò, tornando in mezzo alla folla.
Si portò vicino ad uno dei piccoli palchi sui quali gli stripper ballavano e restò a fissare un ragazzo dalla carnagione scura.
Non aveva questo grande effetto su di lui, ma non poteva negare che fosse eccitante.

L'alcool che aveva ingerito iniziava pian piano ad infiltrarsi nel suo cervello e nel suo sangue, decise così di spegnere la mente e lasciarsi andare.
Ballò un po' con alcuni ragazzi, facendo strusciare poi il suo bacino con quello di un ragazzo moro dagli occhi azzurrissimi.

"Hey bellezza, come ti chiami?"

Gli chiese quello, mordendogli il lobo dell'orecchio destro.
Michael spalancò gli occhi e tremò appena.

"Michael", urlò in risposta.

"Io sono Nash. Ti va di andare via da qui?", chiese il ragazzo, posando una mano sul fianco di Michael, mentre l'altra andò ad infilarsi sotto la sua maglietta.
Michael sospirò, sorpreso, rimanendo però immobile e non sapendo come comportarsi.

Il ragazzo intanto sembrava farsi sempre più vicino a lui, tanto che Michael fu costretto a deglutire in mancanza d'aria. Poi, ebbe uno scatto. Con le braccia spinse lontano il ragazzo, che andò a sbattere contro i corpi di altri giovani, prima di ricomporsi e fissarlo in cagnesco.

Michael si guardò attorno, spaventato da quel suo stesso gesto repentino, e si accorse che molti occhi erano puntati su di lui. Così, si voltò e cercò di allontanarsi da tutti. Cercando di trovare una via d'uscita tra i corpi ammassati, egli trovò finalmente le indicazioni per il bagno e le seguì fino ad arrivarci effettivamente.

Nel corridoio fu testimone di scene che avrebbe preferito non vedere, tra ragazzi che si baciavano e quasi si strappavano i vestiti di dosso.
Fu anche urtato da una coppia che usciva dal bagno, e per poco non finì a terra. Entrò nel cubicolo minuscolo e sporco e si lavò velocemente il viso. Poi fissò la sua immagine allo specchio e scosse la testa.

Ma che ci sono venuto a fare io qui?

Proprio mentre pensava ciò, sentì il suo telefono vibrare nella tasca e trovò un messaggio di Ashton che gli comunicava che avrebbe lasciato il locale con un ragazzo. Michael chiuse gli occhi per un attimo e poi ripose il cellulare al suo posto.

Uscì dal bagno e si mise a cercare l'uscita del locale, trovandola senza troppe difficoltà. Sgusciando fuori dalla porta, notò con la coda dell'occhio Nash e un ragazzo baciarsi avidamente e tirò un sospiro di sollievo; era felice di non essere quel ragazzo. Poi, lasciò il locale dirigendosi a casa sua. Non aveva più alcun motivo per rimanere lì, inoltre era già piuttosto tardi.

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Luke non scrisse a Michael quella sera.

Decise che avrebbe lasciato che si divertisse in quel locale con il suo amico Ashton.

Mentre però Michael trascorreva una bella serata, spensierato, il biondino stava inerme a terra, con la figura di suo padre che incombeva su di lui tirandogli calci, fino a fargli perdere i sensi.


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autrice

ehi ehi!
guess who's still alive?

le scuse che vorrei farvi sono infinite e non basterebbero. non sto a spiegarvi tutti i motivi della mia assenza, sono sempre gli stessi: tanti impegni, poco tempo da dedicare alla scrittura, altri interessi a cui concedere spazio.

questa storia è tra gli ultimi dei miei pensieri.
ma vi svelo un segreto: avevo questo capitolo pronto da tempo, ma non mi piaceva. lo detestavo e non volevo pubblicarlo perché non riuscivo a scriverlo come dicevo io. allora, ieri sera ho ripreso in mano il tutto per la prima volta dopo mesi e l'ho praticamente riscritto da capo, scrivendo cose totalmente diverse. e ora sono più o meno soddisfatta del risultato.

ho già qualche altro capitolo pronto ma devo modificare varie cose in base ai cambiamenti che ha subito questo capitolo, quindi non vi so dire quando aggiornerò. cercherò di non assentarmi di nuovo così a lungo, promesso..

per ora, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate, magari con un commento e di dirmi se vale la pena finire questa storia oppure no!

ve ne prego, anche se non lo merito, il vostro parere conta molto per me. grazie 💖

a presto!

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