Sarah

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"Siediti Sam, e dimmi immediatamente cosa hai ottenuto"

"Quello che mi hai chiesto" rispose Sam, sbattendo sul tavolo la pergamena arrotolata.

"Molto bene. Ma sappi che non hai ancora finito il tuo compito."

"E questo cosa vuol dire?" In effetti a Sam non erano stati dati altri ordini e in quel momento non era assolutamente in grado di rimettersi al lavoro  "Non mi hai detto altro"

"Si lo so ma stai tranquillo, per oggi non ti chiederò nulla. Domani però dovrai collaborare con Sarah."

"Come scusa?!" Sam non poteva crederci. Sarah, l'assassina completamente inesperta ed arrivata solo da un anno nella Gilda. Perché Arrobyn voleva assegnargli lei? Sapeva che sarebbe stata solo una palla al piede per Sam e che avrebbe rallentato la sua impresa.

"Hai capito bene.." continuò Arrobyn "...verrà con te e ti sarà d'aiuto"

"Certo che mi sarà d'aiuto!  Come non potrebbe? Infondo non è stata lei a far saltare l'armaria l'altro giorno o a ferire una guardia durante l'addestramento! Guardia che inoltre si trovava dalla parte opposta della stanza... Hai ragione, è talmente brava nel suo lavoro."

"Silenzio ed ubbidiscimi. Lei è già al corrente di tutto. Domani vi ritroverete nel giardino residenziale del castello e ti spiegherà tutto lei. Appena sarete pronti, partirete per Radenoff ".

Fantastico... Tre giorni con una incapace e per lo più in un posto orribile come Radenoff, dove non ci sono altro che scogli e mare. Peggio di così proprio non poteva andare.
Non aggiunse altro ed uscì furioso dalla porta, sbattendola dietro alle sue spalle.

"Buona fortuna ragazzo" Fece solo in tempo a tirare una occhiataccia a Grincio e poi si diresse nelle sue stanze.

Alcune ore dopo, Sam aveva già cenato e si era riposato con una lunga dormita. Nonostante tutto quello che gli chiedesse, Arrobyn lo aveva sempre viziato: pasti in camera, 5 stanze lussuose solo per lui, armi e vestiti d'ogni genere. Si trovava steso sul divano rosso di velluto davanti al caminetto quando sentì un frastuono di vasi e piatti che cadevano a terra ed una guardia inveire contro qualcuno, fuori dalle sue stanze.

"Mi scusi... non.... dopo tornerò... promesso" la voce di una ragazza che rispondeva alla guardia scusandosi. 
Sam non capiva cosa stesse succedendo e si alzò dal divano. Non fece nemmeno in tempo a fare due passi che la porta si aprì: "Em ciao scusa, posso?" Il piccolo viso dell'assassina più maldestra del mondo aveva appena fatto capolino nella stanza e aveva chiuso la porta entrando.

"Certo... Tanto sei già entrata" Sam non si aspettava proprio la visita di qualcuno quella sera, anche perché era già notte inoltrata. 

"Oh be... ehehe..." Sembrava quasi... imbarazzata? "Em, ti ho disturbato? Dormivi? "

"No dimmi pure" Poi Sam si accorse che lei non lo stava più guardando in faccia ma il suo sguardo era come incantato sul suo petto. Immediatamente si ricordò che non aveva indosso alcuna maglietta! Oh giusto... Ecco perché. "Sarah! Sono qui sopra"

"Oh sisi scusami, stavo pensando..." Si certo... pensando. Appena lei staccò il suo sguardo dal suo busto pensò che nemmeno lei infondo non era poi così  male: era bassa, magra ma con alcune forme, sia nel seno che nei fianchi, ed aveva occhi verdi e pronfondi come i suoi, lunghi capelli castani raccolti in una coda, che lasciavano scoperte le sue orecchie a punta. "Volevo solo dirti che prenderò molto seriamente l'incarico che mi ha affidato Arrobyn. Sarò al tuo fianco e farò del mio meglio"

"Andiamo Sarah... sappiamo entrambi che sei assolutamente inesperta. Non ti alleni abbastanza e da abbastanza tempo! Per non parlare di quanto sei impacciata. Persino per i corridoi del castello riesci a creare danni!" disse Sam indicando la porta.

"Si lo so ma..." la sua voce era piena di dispiacere ed imbarazzo, di nuovo. "Senti Sam, cercherò di moderarmi.  Rispetterò ogni tuo ordine. E poi Arrobyn ha ragione: questa volta hai bisogno di me".

Sam rise amaramente "Ah si?! E come può una come te essere utile?"

"Conosco Ridrick"

"Come?" Sam era stupefatto. Come poteva una ragazzina di diciassette anni conoscere il barone di Radenoff?
Ridrick era un acerrimo nemico di Arrobyn. Ha sempre tentato di sottomettere la Gilda, se non tutta la città! Molti dei suoi scagnozzi avevano da sempre tentato di entrare di nascosto nei piani di Arrobyn ma era sempre stato più astuto di tutti quegli uomini messi insieme. Ridrick era temutissimo da quasi tutto il continente e riusciva a tenere sotto il suo potere molti territori grazie alla sua arma migliore: la paura. "Come puoi conoscere un uomo simile ed essere ancora viva?"

"Lavoravo per lui... ero solo la sua messaggera, perciò portavo dentro e fuori al palazzo le varie lettere che riceveva."

"E perché non lavori più per lui?"

"Mi ha sostituita... Dopo essermi finta morta"

"Tu.. tu cosa? Perché? Questa cosa non ha senso."

"È tutto vero" continuò Sarah "Dovevo portargli un messaggio cartaceo  molto importante da parte di un politico e nel viaggio mi hanno disarcionata da cavallo. Mi ferirono al fianco con una spada, per assicirarsi che non andassi da nessuna parte. Dovetti arrangiarmi,  chiedendo aiuto alle persone del paese in cui mi trovavo. Appena mi sentii meglio cercai di tornare a castello. Mi fermai in una locanda per riprendere  fiato, ancora stanca per via della ferita, e lì ascoltai degli uomini parlare di Ridrick. Dicevano che era furioso perché non aveva ricevuto ciò che gli spettava e che aveva inviato tantissime truppe d'uomini per ritrovare ciò che era andato perduto... a causa dello scorso messaggero incapace. "

"E come fai a essere sicura che non ti stiano cercando ancora?"

"Perché hanno ritrovato il mio sangue a terra... e poi perché erano molto più impegnati a cercare ciò per cui sono stata ferita. E ciò che avrei dovuto consegnare a Ridrick lo hai portato tu ad Arrobyn questa mattina."

Sam CortlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora