Ad allenamento le cose non erano andate sicuramente bene ed ora Sam era sfinito. Sarah lo aveva colpito alla schiena e agli stinchi innumerevoli volte e dopo due ore di esercizi con il bastone, aveva deciso che sarebbe stato meglio provare a tirare con l'arco, così almeno non lo avrebbe colpito. Pessima idea: Sarah stava per trafiggere una guardia con una freccia... e dire che il bersaglio era lontano almeno 20 metri da essa. Andò male anche con gli esercizi di concentrazione in cui si metteva sempre a ridere e anche a quelli di equilibrio.
Era ormai sera, e Sam stava camminando per i lunghi corridoi del castello per andare ad avvisare Arrobyn che ci sarebbe voluto del tempo prima di partire. Dal fondo del corridoio sentì una porta aprirsi: un rumore di guardie si stava avvicinando ma le armature non erano le uniche a fare rumore... dei tacchi di donna e una voce ferma e decisa che dava ordini. Sapeva già di chi si trattava: Celaena Sardothien.
Avete presente Sarah? Ecco, Celaena era esattamente l'opposto. In quanto protetta di Arrobyn, si trovava al castello sin dall'età di otto anni. Sapeva combattere meglio di chiunque altro e a lei venivano assegnate le missioni più importanti e pericolose. Era spietata, fredda e letale, nessuno era mai riuscito a ferirla, tantomeno a sconfiggerla in duello. Persino il suo aspetto era perfetto: altezza media, corpo agile e potente, capelli biondi le coprivano l'intera schiena ed aveva occhi azzurri e oro. Il viso era aggraziato e due labbra rosse le davano un po di colore alle guance. Persino in combattimento indossava sempre tacchi e un mantello nero di seta pregiata con cappuccio. Sam aveva sempre avuto una forte attrazione verso di lei ma allo stesso tempo la odiava, perché lui le era sempre secondo.
"Allora Sam, adesso ti fanno persino lavorare con i pulcini?" Lui non si era nemmeno accorto che Celaena le era già arrivata davanti. Aveva il cappuccio del mantello abbassato e indossava una tuta nera di pelle attillata. Era ovvio che si riferisse a Sarah.
"Sicuramente non è stata una mia scelta."
"Ovviamente! Infatti non fu una mia scelta nemmeno quella di addestrati alcuni anni fa quando eravamo piccoli. Se mi ricordo bene sono stata io ad insegnarti parecchie cose..." Celaena sorrideva ora... e Sam non poteva negare quello che aveva appena detto. Nonostante lui fosse più grande di due anni di lei, Celaena era nella Gilda da più tempo e Arrobyn le dedicava pomeriggi interi per allenarla, rendendola di giorno in giorno più perfetta. Da piccoli trascorrevano pomeriggi interminabili insieme in cui gli insegnava come impugnare spade, come muoversi in combattimento, come essere pronto ad ogni situazione gli si presentasse, gli faceva capire che la resistenza era tutto e che bisognava essere distaccati, privi di emozioni per essere un assassino. Sam le doveva molto.
"Vedremo. Magari l'alunno supererà il maestro. O in questo caso... la maestra." Sam prese la mano di Celaena e diede un bacio sul dorso di essa. L'assassina lo guardò e poi si fece di nuovo seria. Riprese a camminare con al seguito le guardie con cui era arrivata e sparì dietro l'angolo.
Vedendola voltare, Sam continuò la sua strada per raggiungere Arrobyn. Lo trovò nel salone principale del palazzo. Le candele illuminavano fiocamente la stanza e le due finestre ai lati del camino erano coperte dalle pesanti tende rosse. Arrobyn era seduto scompostamente su una delle sedie al centro della sala, girato verso il camino. Gli parlò senza nemmeno guardarlo, ma continuò a fissare il fuoco crepitare.
"Hai incontrato Celaena?" disse Arrobyn. Allora lei era appena tornata da un colloquio con lui... E questo spiega anche come lei facesse a sapere di Sarah. Chissà quante cose si erano appena detti.
"È sempre fantastica." continuò "È appena tornata dalla costa. Ha fatto saltare in aria dieci barche ma è riuscita a salvare diversi forzieri pieni d'oro. Adoro quella ragazza... ed anche tu. Non è vero Sam?"
Il ragazzo si rifiutava di rispondere. Sapeva che lo stava irritando apposta. Cercava di fargli ammettere i suoi sentimenti verso di lei da tantissimo tempo, ma se lo avesse fatto sarebbe stato punito severamente. I sentimenti all'interno della Gilda erano proibiti e Sam si era abituato all'idea.
Arrobyn continuò a parlare :"Bene ragazzo mio. Ho sentito che hai preso sotto la tua ala la piccola Sarah. Come sta andando?"Sam capì che conosceva già la risposta ma questa volta gli rispose: "È pessima. Non può andare in missione in condizioni simili. Sarebbe rischioso per la sua vita stessa"
"Sarah non è così ingenua e poi sono sicuro che se la saprà cavare! Basta solo saperla prendere... e poi con il tuo fascino da ragazzino buono!"
"Non sto scherzando. Non sa maneggiare armi, non sa pensare come un assassino e nemmeno agire come un assassino! Non posso avere così poco tempo per addestrarla... anche se ci vorrebbe un'eternità per prepararla a dovere."
"E allora provvedi Sam. Hai due settimane, non di più. Dopo partirai con lei per Radenoff e avrai solo tre giorni per entrare a castello e fare il tuo dovere. Dovrei prendere una chiave di bronzo che si trova nella scrivania di quel bastardo di Ridrick. Sarah conosce già il castello e anche le stanze private di Ridrick. Infatti tutti gli scambi di informazioni venivano presentati nelle stanze di quest'ultimo e lei era la messaggera ufficiale. Perciò dovrai fidarti di lei."
"Si... certo. Dopo aver trovato la chiave?"
"Ti servirà per entrare nelle segrete del castello, dove lui pone tutte le sue ricchezze e vi sono prigionieri che credo possano essermi utili." Arrobyn si alzò dalla sedia e si avvicinò al caminetto.
"Perché me ne parli? Tu non riveli mai nulla a noi assassini."
"Voglio provare a vedere se sei all'altezza della verità. Spesso sapere ci danneggia, ci rallenta e non ci permette di agire lucidamente. Celaena ha sempre saputo tutto ciò a cui andava incontro e non mi ha mai deluso. Voglio vedere se con te ho fatto un buon lavoro. Non mi deludere, ragazzo."
Sam non avendo più nulla da dirgli girò sui tacchi ed uscì da quella stanza ormai diventata opprimente. Come sempre era secondo e mai all'altezza della fiducia di Arrobyn.
Sapeva già che avrebbe trascorso tutta la notte in palestra.
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Sam Cortland
FantasyCostretto ad obbedire al re degli assassini di Aderlan, Sam Cortland conduce una vita pericolosa e piena di duro allenamento per poter mantenersi in vita, ma senza mai perdere le meravigliose qualità che lo rendono un uomo dolce e giusto. È con gra...