"Se andiamo avanti così, al Ballo di sta sera gli ospiti noteranno solamente i miei lividi..." Sarah era stesa sul tatami di gomma piuma al centro della palestra. Era stanchissima e dolorante in ogni punto del corpo. Ormai si stava allenando da tutto il pomeriggio con Sam, questa volta al combattimento corpo a corpo, ed il bello di tutto il loro allenamento era che Sarah non era riuscita nemmeno una volta a colpirlo... nemmeno di striscio. Tutte le volte lui riusciva a parare le sue mosse e a lanciarla sistematicamente sul materasso... Non poteva darle nemmeno un minimo di soddisfazione fingendo di distrarsi!?
"Non credo sarà un problema..." Rispose lui. "Gli invitati non penseranno certamente ai tuoi lividi! E di certo non sarai sotto la loro attenzione, ma si interesseranno a qualcuno di più importante o più sfondato di soldi."
"Sbaglio o mi stai dando della nullità?" Sarah ora si era offesa e lo guardava di traverso, appoggiata ai gomiti.
"Si... Ma non ti offendere, tutti noi lo siamo, io compreso. Questo però non vale per Arrobyn e Celaena ovviamente..." Rispose il ragazzo. Sarah non lo trovava molto corretto, ma si limitò ad una piccola alzata di spalle che subito le fecero male. Si alzò dal tatami e andò a prendere un asciugamano per asciugarsi il sudore... più tardi avrebbe sicuramente fatto un lunghissimo bagno caldo, prima della festa. Si girò per tornare al centro della stanza e lì ad aspettarlo c'era il suo allenatore a braccia conserte e... senza maglia. Probabilmente se l'era tolta mentre era andata a prendere l'asciugamano, ma... Wow! Sarah non riusciva più a muovere le gambe perché si era incantata ad ammirare il fisico perfetto di quel ragazzo. Non era semplicemente muscoloso ma anche spaventosamente proporzionato, come se nulla nel suo corpo fosse fuori posto. Il sudore faceva luccicare la sua pelle ed anche i capelli, ora bagnati, si erano inscuriti trasformandosi in un biondo cenere. Questa era la seconda volta che Sarah lo vedeva senza maglia, dopo quella volta nelle sue stanze, ma non poteva fare a meno di restare a bocca aperta quando lo vedeva così.
"Continuiamo?" Chiese Sam, rilassando le braccia e distendendo i bicipiti delle braccia. Sarah annuì e si mosse lentamente verso di lui, continuando a fissarlo. "Un'altra cosa: ieri... quando ti ho dato del 'discreto' nella prova ad ostacoli... Sono stato scortese: in realtà volevo dirti che sei stata davvero molto brava. Non mi aspettavo ce l'avresti fatta." Sam sorrise sinceramente, mentre Sarah si era nuovamente immobilizzata. Sentì il suo viso scaldarsi e tolse lo sguardo dagli occhi di lui per spostarli sul tatami, improvvisamente imbarazzata.
Non si aspettava per nulla dei complimenti da quel ragazzo... Sin da quando l'avevano assegnata a lui, non aveva fatto altro che trattarla freddamente e in modo distante. Ci era rimasta molto male quando l'altro giorno le aveva detto che aveva affrontato la prova 'discretamente', come se si aspettasse molto altro. Questa invece era la prima volta che le faceva dei veri e sinceri complimenti... o almeno credeva lo fossero, da come la stava guardando, con quei suoi occhi verdi e profondi.
"Bhe... ti ringrazio, davvero." Rispose la piccola ragazza, imbarazzata. "Ci tenevo a mostrarti che non sono un completo caso perso."
Sam si avvicinò a lei lentamente. Appena le fu davanti, le alzò il volto portando una mano sotto al mento di Sarah. "È questo quello che credi io pensi di te?" Sarah sentiva il suo respiro sulle guance, ma non rispose alla domanda. Si limitò a guardarlo negli occhi, ora più verdi del solito. "Tranquilla. Non ti ritengo un fallimento. Penso solo che con te dovrò lavorare molto e che magari sarà dura. Ma sei forte Sarah, devi solamente imparare a volere più di ogni altra cosa ciò che ti si presenta davanti. Noi siamo assassini, e lottiamo per ottenere ciò che vogliamo. Anche se ci appropriamo delle cose in modo un po' particolare... Non credi!?" Sam rise leggermente e Sarah lo seguì nella sua risata. Il ragazzo si allontanò velocemente da lei, lasciandole un senso di vuoto. Erano stati così vicini...
"Perciò forza!" Continuò Sam, che stata spostando il suo peso da una gamba all'altra, per riprendere l'allenamento. "Ora vedi di arrabbiarti un po' e di assestarmi un bel pugno, altrimenti questa sera non avrai nemmeno le forze di metterti l'abito da tutto l'allenamento fatto!"
Sarah si risvegliò dai suoi pensieri, e si posizionò davanti al suo allenatore. Portò i pugni alti davanti al viso, in posizione di difesa e si preparò all'attacco di Sam. Il ragazzo si avvicinò a Sarah cercando di colpirla lateralmente al fianco ma lei riuscì a parare il colpo con un braccio, allontanandolo. Si spostò di poco verso sinistra, continuando a saltare da un piede all'altro. Tirò un calcio alto per colpire Sam alla spalla ma lui lo afferrò con due mani per poi ruotare la gamba della ragazza per farla cadere. Sarah sfruttò la rotazione per girare su stessa e spingere il ragazzo all'indietro. Sam mollò la presa sulla sua gamba e barcollò all'indietro. Quella piccola instabilità permise a Sarah di attaccarlo di nuovo con un forte pugno al petto. Sam cadde pesantemente, schiena a terra. Emise un gemito di dolore e si portò le mani al petto.
"Oddio Sam, scusa! Stai bene? Ti ho fatto male!?" Sarah si inginocchiò affianco a lui per aiutarlo ad alzarsi, ma appena lo raggiunse il gemito di dolore si trasformò in una risata. Sam stava... Ridendo!?
"Sarah... Ahaha... Se hai messo qualcuno a tappeto non devi certamente chiedergli come si sente o dirgli scusa! Ahhah"
"Sei un idiota! Pensavo di averti fatto male!" Gli urlò contro Sarah, gesticolando con le mani in aria, presa dall'ansia.
"Oh ti assicuro che il male me lo hai fatto..." Rispose il ragazzo alzandosi, ma senza smettere di ridere.
Si alzò anche Sarah dopo di lui, indignata. "Ma se stai ridendo!"
"Rido perché non avresti dovuto chiedermi scusa ma gioire perché finalmente mi hai colpito, dopo sei ore di allenamento!" Sarah si accorse solo in quel momento di quello che aveva fatto. Sam aveva ragione: Era riuscita a colpirlo!
"È vero! Ti ho colpito... io... TI HO COLPITO!" Sarah era contentissima di quello che era finalmente riuscita a fare e presa dalla gioia saltò in braccio a Sam. Lui la prese al volo, avvolgendola con le braccia per non farla cadere, e come lei iniziò a ridere. Si sentiva così bene quando stava con lei e riusciva sempre a farlo sentire sereno. Solo quando si accorse della posizione in cui erano già da alcuni minuti, lui allontanò Sarah dal suo corpo e tornò serio.
"Bene, per oggi l'allenamento è finito. Puoi andare a preparati, ci vediamo questa sera." Sarah lo guardò per un'ultima volta, sempre sorridendo. Annuì e si girò per dirigersi fuori dalla palestra e raggiungere le sue stanze, correndo.
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Sam Cortland
FantasyCostretto ad obbedire al re degli assassini di Aderlan, Sam Cortland conduce una vita pericolosa e piena di duro allenamento per poter mantenersi in vita, ma senza mai perdere le meravigliose qualità che lo rendono un uomo dolce e giusto. È con gra...