Palestra

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Adesso Sam capiva. Ecco perché
Arrobyn voleva porla al suo fianco. Se avesse dovuto agire per entrare a castello o creare dei piani, lei era l'unica che poteva aiutarlo dal momento che conosceva già la strategia del nemico. Certo, Arrobyn poteva almeno accenargli di tutta questa storia assurda. 

"Senti Sarah" Disse Sam avvicinandosi alla ragazza, molto più bassa di lui "Io non ho alcuna intenzione di affrontare un'impresa talmente rischiosa con una novellina.  Se vuoi venire con me, devi prima essere addestrata... almeno un minimo. Perciò dovremo anche allungare i tempi di partenza. Penserò io a parlarne con Arrobyn."

"Accetto. Sappi però che a fine mese Ridrick si sposterà nella sua casa estiva, in campagna, e sarebbe un buon momento per attaccare o almeno per studiare il castello."

"Mi stai dicendo che devo fare dei miracoli con te in sole due settimane?"

"Esattamente"

Poco dopo, Sarah era già tornata nelle sue stanze e lei e Sam si misero d'accordo per trovarsi il giorno dopo in palestra.

Durante la notte dormì male e soprapensiero, tanto che appena arrivò mattina si fece una doccia veloce, si mise la divisa nera e uscì dalle sue stanze per andare in palestra. Sam amava quel posto: sin da quando era piccolo, quello era l'unico luogo in cui poteva pensare a se stesso e riflettere, scaricando tutta la sua energia ed allo stesso tempo formarsi come se fosse un arma letale. Ci veniva appena poteva, persino di notte a volte, se qualche pensiero lo tormentata.
Era un'ampia stanza con al centro diversi tatami per la lotta libera, mentre alle pareti era pieno di armi di ogni genere. Inoltre un'intera  parete era dedicata ai lanci,  quindi tiro con l'arco e coltelli. Lui era molto abile sia nella lotta corporea che nel lancio dei coltelli... amava la precisione e adorava l'idea  di saper ferire qualcuno anche da lontano.

Un'ora dopo ed in ritardo, Sarah lo raggiunse. Il suo viso era riposato e aveva raccolto i lunghi capelli castani in una crocchia sulla testa, lasciando il collo scoperto. la sua divisa era identica a quella di Sam, solo adattata per una donna.

"Buongior..."- "Sei in ritardo!" La interruppe Sam, poggiando il mento ad un opposto di un bastone messo in verticale davanti al suo corpo.

"Ritardo? Ma se non sapevo nemmeno aprisse così presto la palestra alla mattina!"

"Sarah... la palestra non ha nemmeno un orario di chiusura."

"Oh... va bene ma adesso sono qui, pronta per l'allenamento. Da cosa cominciamo?"

Nella frazione di un secondo Sarah si ritrovò con la schiena aderente al tatami e con gli occhi fissi al soffitto.
"Che dolore!" Disse rialzandosi "Dovevi proprio colpirmi alle gambe con un bastone senza nemmeno un minimo di preavviso??"

"Durante una lotta sicuramente non ti avvisano se stanno per colpirti!" Sam si era girato di spalle, per darle il tempo di alzarsi. "Forza, prendi un bastone anche tu. Oggi ti insegnerò almeno le basi... e se saremo fortunati a fine giornata saprai come si tiene in mano un bastone di legno."

"Ma tu parli sempre così alla gente?"

"Solo a chi non sà fare nulla..."

Sarah si diresse verso un cesto pieno di bastoni. Ne scelse uno con lo sguardo e pensò di attaccare Sam senza preavviso come aveva fatto con lei. Lo afferrò velocemente con due mani e roteò su stessa mirando proprio dove si trovava Sam poco prima.
Quasi cadde a terra quando il suo tiro colpì il vuoto. Lo cercò ma non fece in tempo a girarsi che si ritrovò di nuovo nella posizione di prima: schiena a terra e occhi al soffitto. 
Sarah sbuffò, rialzandosi "Insomma ma la finisci?!"

"Cosa pensavi? Che non avessi capito il tuo trucchetto? Ahahah Be sappi che sono completamente inutili. Spesso nei combattimenti l'impulsività e l'agilità sono le tue armi migliori, pensare ti rallenta ed in questo modo dai al tuo avversario del tempo per studiare ogni tuo movimento" Sarah nel frattempo era allerta, pronta per un altro colpo e stava ben salda sui piedi con il bastone in mano, mente Sam le girava intorno come un avvoltoio. "Perciò stai molto attenta anche ai piccoli movimenti del tuo avversario"
Sam alzò il bastone verso il fianco di Sarah ma questa volta lei riuscì a pararlo,  roteò su stessa per allontanarlo e ritrovarselo davanti.
"Bene... vedo che stai attenta a quello che dico" Il ragazzo era tornato a camminarle intorno.
"Altra tecnica fondamentale: ascolta." Sam le era appena passato davanti camminando e si stava dirigendo dietro di lei, alla sua destra. Quando non lo vide tornare alla sua sinistra si voltò velocemente, ma lui non c'era più. " Ti ho detto di ascoltare" Una voce in lontananza a sinistra... Ma come era possibile? Dove era finito?
"Non sei abbastanza attenta a ciò che ti sta intorno" ora sentì la voce del ragazzo più vicina e davanti a lei, ma di nuovo non c'era nessuno "È inutile che continui a girarti intorno  o a cercarmi. Rimani ferma e respira lentamente, senza creare altro rumore".
Sarah fece quello che le aveva detto ed inoltre chiuse gli occhi. Cercò con l'udito di individuare ogni rumore, ma le sembrava di sentire troppe cose contemporaneamente. Ad un tratto sentì dei lenti passi davanti a lei. Continuò a tenere gli occhi chiusi, con il rumore che andava intensificandosi. Appena le sembrò abbastanza vicino sferrò un colpo con  il bastone e colpì qualcuno davanti a sé "Ahh ti ho preso!" Aprì gli occhi e il panico le salì improvvisamente. Non aveva colpito Sam ma un semplice fantoccio. "Oh no, di nuovo no, ti prego..."

"Oh si!" Inutile dire che per la terza volta in meno di quindici minuti, Sarah  si ritrovò con la schiena a terra, ma questa volta con gli occhi fissi in quelli divertiti del suo compagno di addestramento.

Sam CortlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora