capitolo 3

19 3 1
                                    

"sedetevi" disse il professore . "voi dovreste essere le signorine Brooks e Evans".  "si" accennò Roshanak. "che non si ripeta più questo enorme ritardo!" tuonò l'insegnante. " ok ,prof. "disse lei.  io mi limitai ad annuire. "come faceva ad essere cosi spontanea, tranquilla  e sicura di sé pure nei momenti di panico e di imbarazzo? quanto vorrei essere come lei... " pensai.

Ci sedemmo nell' ultimo banco in fondo, di fianco ad una ragazza che ci salutò. seguimmo la lezione , fino alla fine, al suono della campana la ragazza si girò: "sono Katy , piacere." disse lei.  "ciao, io mi chiamo Roshanak, lei è Jade, piacere mio. " disse sorridendo. "piacere" risposi io stringendole la mano. sono sempre imbarazzata quando conosco persone nuove. "beh allora saremo compagne di banco, fino alla fine dell' anno !" disse lei. era carina come ragazza: non troppo alta, ne troppo magra, con la carnagione scura, le treccine ai capelli e un sorriso contagioso. " già , a quanto pare, sì!" le risposi timidamente. "dobbiamo andare jad-jad " mi disse Rosh." i nostri nuovi coinquilini arrivano tra due ore , dobbiamo avere il tempo di pulire tutta la casa e renderla più presentabile di quanto non lo sia già... e... non lo è per niente... quindi ci conviene andare." salutammo Katy e ci avviammo verso casa.

nei corridoi, girando un angolo, Rosh si schiantò contro un ragazzo. "oh scusa" disse subito alzando lo sguardo . "scusami tu, stavo guardando il cellulare, non vedevo dove camminavo." rispose lui. era un ragazzo alto, abbastanza muscoloso, con la carnagione color caffè. lei gli sorrise arrossendo... continuammo a camminare."che carino..." disse lei ridacchiando. Scossi la testa ridendo e aumentando il passo.

appena arrivate a casa cominciammo a spolverare, riordinare la colazione (abbandonata sul tavolo da quella mattina) e a lavare i pavimenti. quando finalmente tutto quel caos fu riordinato sembrava quasi un altro appartamento. ci sedemmo sul divano in attesa dei nuovi coinquilini. Presi in mano il mio zaino cercando il cellulare, ma non c'era. "Rosh..." dissi " dove ho messo il cellulare?".  mi fissò: "non lo so... l'hai messo nello zaino stamattina"  continuai a frugare nella tasca dello zaino:" cazzo.. Non lo trovo...". in quel momento suonò il campanello ,alla porta. Ci guardammo negli occhi e andammo ad aprire.

Quattro Splendidi Uragani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora