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Stiamo vagando per la città da più di due ore e nessuno dei ragazzi si è ancora lamentato. A differenza degli altri, che hanno preferito andare a vedere uno stadio o museo di calcio di non so che squadra, loro camminano, ridono e scattano foto, senza parlare poi delle cavolate che sparano ogni cinque minuti. Se pensavo di avere una mente disagiata e di fare discorsi a volte troppo strampalati con la mia migliore amica, dopo questa mattina devo ricredermi. E anche di parecchio. Quei due passano facilmente dalle peggio battute alle domande più assurde e senza senso, oltretutto senza mai chiudere bocca. Ma come fanno?

A un certo punto, decido di prendere mia sorella per mano e di camminare a braccetto con lei, mentre quei due ci seguono subito dietro. Mia sorella ha due occhi che da soli potrebbero illuminare la notte più buia, ragione per cui ho intenzione di torchiarla fino a che non parlerà. In quanto raggiunto il mio scopo?

Meno di un minuto.

Infatti passano all'incirca sessanta secondi prima che lei si fermi, si volti verso di me e ammetta ciò che anche i muri avevano capito.

<< Ci siamo baciati. Mi ha baciata. Insomma, hai capito!!!>>

L'immagine di mia sorella che mi si para davanti e' semplicemente troppo tenera. Due occhi luminosi, lo sguardo felice e una bellezza così pura e delicata, da far quasi commuovere. Guardando il modo in cui mi guarda, ma anche come guarda tutto ciò che la circonda, capisco veramente che quando l'amore entra nella tua vita, la rivoluziona completamente. Dalle basi fino alla cima più alta, ti ritrovi a vedere tutto da un'altra prospettiva.

Quanto sono felice che abbia coronato il suo sogno con Nash! Non potrebbe aver trovato un ragazzo migliore di lui secondo me. A parte Dylan, ma lui è già accoppiato con Lydia. Non appena mia sorella riprende fiato, smettendo quindi di raccontare per qualche secondo, ne approfitto e la abbraccio forte.

<< Sono davvero davvero felice per te, piccola mia. Nessuno più di te merita di essere felice, di ridere e sperimentare ciò che la vita ha da offrirle. E non potevi fare scelta migliore in fatto di compagno di avventure.>>

Faccio per proseguire verso i ragazzi, che nel frattempo si sono fermati al bordo del marciapiede, quando mi blocco di colpo, per poi girarmi verso di lei con un quesito fondamentale in mente.

<< Ma questa cosa con Nash... Comporta l'annullamento dello scherzo malvagio ai ragazzi?!>>

Lei mi guarda come se avessi appena pronunciato la cavolata del secolo, poi scoppia a ridere e insieme a me attraversa la strada per raggiungere i due.

<< Ma neanche per sogno!>>

🦁🦁🦁🦁

Dopo un'altro paio di ore trascorse a camminare, passando da un paio di piccoli musei e monumenti principali, finalmente ci fermiamo per mangiare.
Dopo innumerevoli battibecchi su quale fosse il posto migliore, alla fine noi ragazze abbiamo la meglio, riuscendo anche a portare dalla nostra parte Nash.

Mentre siamo seduti al nostro tavolo, in attesa dei nostri piatti, non posso fare a meno di ridacchiare per l'espressione che Cam sta rivolgendo a Nash.

<< Un venduto, ecco cosa sei. Amico, il kebab resta il cibo migliore.>>

Nash scuote la testa, come se ormai fosse abituato a sentirsi dire questa frase, poi si allunga verso mia sorella e le lascia un bacio a fior di labbra. Bacio che fa sorridere come una deficiente lei, la sottoscritta e anche la coppia seduta di fronte a noi.

<< Cam, non puoi voler davvero mangiare un kebab quando ti trovi a Parigi!>>

<< Bionda, avrò la mia vendetta. In questa vita o nell'altra.>>

Sto per replicare, quando mia sorella mi precede, facendomi fare l'ennesima figura della mia vita.

<< Basta che non mi fate diventare zia, sono ancora troppo giovane!>>

Qualcosa mi dice che la coppia di fronte a noi è americana o comunque inglese, perché entrambi stanno ridacchiando in modo discreto, mentre io sono più che certa di essere appena diventata di ogni sfumatura possibile.

Guardo in cagnesco mia sorella, ma prima che possa aprire bocca, Cam mi prende la mano e mi fa l'occhiolino, facendomi dimenticare immediatamente che cosa avevo intenzione di fare.

Sono già messa così male?

Oh madre.

Per fortuna, quando il mio stomaco inizia a diventare eccessivamente molesto a suon di borbottii, arriva il cameriere con le nostre ordinazioni. Piatti oltretutto giganteschi e dall'aria assai invitante, tanto che pure Cam è costretto ad ammettere che abbiamo fatto bene a portarlo qui.

Iniziamo così a mangiare e a parlare del più e del meno, fino a che non finiamo, rendendoci conto poi che tornare in albergo sarà un trauma. Dopo un pranzo del genere, dovrebbe essere illegale muoversi da tavola prima di due ore. Ma se non lo facciamo, quelle bruttissime nuvole grigie che ci stanno osservando da tutta la mattina, si scaricheranno su di noi e io non ho nessuna voglia di ritrovarmi bagnata fradicia. Per quanto sia un'esperienza da fare una volta nella vita, non voglio farla oggi. Decidiamo quindi di pagare velocemente e iniziare a dirigerci verso il nostro albergo il più in fretta possibile, solo che a differenza dell'andata, dove dell'orientamento ci siamo occupate noi, all'andata ci pensano i ragazzi, dato che i nostri cellulari sono quasi del tutto scarichi.

Il risultato?

Finiamo per perderci almeno tre volte, tanto che quando arriviamo all'inizio della via del nostro albergo, i miei piedi gridano vendetta. Per colpa loro abbiamo finito per girare in tondo, allungando il percorso di quasi un'ora!

E tutto perché non hanno voluto chiedere indicazioni, ma comprare una cartina. Cartina che Cam ha molto intelligentemente tenuto al contrario.

Penso basti a spiegare la situazione.

Siamo ormai a metà del tragitto, quando quei tuoni fortissimi che ci avevano accompagnato per i precedenti minuti, si tramutano in uno scroscio d'acqua assurdo e violento, che ha come conseguenza quella di farci iniziare a correre come delle piccole lepri verso l'entrata dell'albergo, che a ogni passo compiuto sembra sempre più vicino.

Dieci passi.

Cinque passi.

Mentre corriamo mano nella mano, evitiamo per un soffio due nonnini in bicicletta che per poco non ci travolgono, con il risultato che quando arriviamo di fronte alla porta dell'albergo, per poi entrare dentro di fretta per evitare una folata di vento particolarmente, siamo bagnati fradici.

Ci guardiamo tutti a turno, per poi scoppiare a ridere di gusto. Sembriamo dei piccoli pulcini bagnati e non potremmo essere più buffi.

<< Ragazzi, ho una proposta da farvi. Io e Mandy andiamo nella stanza delle ragazze, Cam e Lily nella nostra. Per quanto ami stare con te Cam, adesso vorrei stare un po' solo con la mia ragazza, il servizio in camera e un bel film sotto le coperte.>>

<< Amico, mi hai tolto le parole di bocca!>>

Mentre ci avviamo verso l'ascensore, sento chiaramente mia sorella chiedere a Nash conferma di ciò che ha appena detto, facendomi sorridere intenerita.

<< Ma, ma davvero sono la tua ragazza?>>

<< Ovvio. Ora che ti ho trovato, mia piccola regina del male, non ti lascio più andare.>>

Dopo aver salutato i due, Cam mi prende per mano e mi spinge dentro la stanza, per poi chiuderla e voltarsi verso di me.

<< Finalmente soli scricciolo.>>

I hate you, Cameron Dallas !  ( IN REVISIONE COMPLETA dal 2024)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora