Act 2.4. Colazione

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Sebastian era un pessimo cuoco. Non poteva farci niente.

Deglutì a forza, ma se avesse ingoiato vetro tritato avrebbe fatto meno fatica. Arricciò le labbra e si fece coraggio con un po' di succo d'arancia.

‒ È così orribile?

Clary si morse un labbro.

‒ Immagino di non poter essere perfetto in tutto.

Le sfuggì una risata, che represse subito.

‒ Se la mia cucina ti fa ridere, forse dovrei preparare la colazione più spesso. Sei bella quando ridi.

Clary arrossì. ‒ Faccio io. Non voglio morire di fame. ‒ borbottò.

Sebastian ghignò. ‒ Come vuoi, sorellina. – le concesse e sorrise. – Sei bella anche quando arrossisci.


Oggi coseh belleh

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Oggi coseh belleh. Questa è una delle mie drabble preferite: amo l'imperfezione dei personaggi e mi sembrava credibile che Sebastian non fosse un genio dei fornelli. Voglio dire... con un padre come Valentine, dubito che "economia domestica" fosse sulla lista delle lezioni, o che Sebastian potesse avere una qualche occasione di preparare da mangiare. Immagino avessero una cuoca o qualcosa del genere, ecco. Che ne dite?

Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate e non siate timidi: voglio fare amicizia con i miei lettori. >w<

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