Acrt 2.25. Dublino

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Il cielo di Dublino era così azzurro da fare male agli occhi. Punteggiato di batuffoli bianchi, faceva risaltare i colori di Clary.

Jonathan respinse la tazzina vuota e le prese le mani. ‒ È da stamattina che sei nervosa.

Sua sorella ricambiò la stretta e gli accarezzò il dorso della mano con il pollice. ‒ Sto bene.

‒ Non sembra. ‒ Arricciò le labbra. ‒ Se con me non sei felice, posso riportati a Idris.

Lei scosse la testa. ‒ Non è questo. – ammise e sospirò. – Vorrei ci fosse un modo per non perdere né te, né loro.

Lo stomaco di Jonathan si contorse. ‒ Non c'è.

‒ Lo so.


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Non chiedetemi perché, ma io ho una passione immensa per Dublino. Non a caso, ci ho ambientato sia la prima parte di Tetragrammaton, sia questa drabble. Mi affascina e mi sembrava bellissimo metterla come sfondo di questa scena angstosissima. E poi, non so perché, ma mentre la scrivevo avevo in mente le parole di Il cielo d'Irlanda di Fiorella Mannoia. La canticchiavo tra una frase e l'altra, ancora me lo ricordo.

E niente, non so che altro aggiungere. Amatemi anche se sono una lumaca lumacosa. ç_ç

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