Act 2.11. Sguardi

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Sebastian posò il libro. ‒ Sorellina, so di essere bellissimo, ma così mi consumi.

Clary lo fulminò e si acciambellò meglio nella sua metà del divano.

Sebastian, semidisteso contro l'altro bracciolo, si sporse in avanti e la tirò a sé. ‒ Perché non mi dici cos'hai, invece di guardarmi storto? – suggerì e disegnò il profilo del suo corpo con le dita.

Clary ricambiò l'abbraccio e posò il capo sul suo petto.

Il cuore di suo fratello batteva come tutti gli altri.

‒ Ero preoccupata per te. ‒ ammise, a bassa voce. ‒ Vorrei che questa guerra non fosse mai iniziata.

Sebastian chiuse gli occhi. ‒ Anch'io.


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Lo so, oggi sono in ritardo, ma abbiate pazienza. L'autunno mi ha preso a pugni e non faccio che starnutire da ieri sera, per cui immaginate come sto.

Parlando di cose belle e allegre, Sebastian comincia a sentire di fare progressi con la nostra Clary. Lei ha abbassato la guardia e lui... chissà, forse crede veramente a quello che dice. Restano ancora diciannove giorni, è presto per cantare vittoria... ma ci stiamo lavorando. 

Se volete fare due chiacchiere, I'm here!

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