Capitolo 5

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                      [Elena]
È arrivata finalmente ricreazione, dopo due ore tra statistica e chimica. Lascio parlare Azzurra con le altre compagne di classe, delle quali non conosco nemmeno il nome e in bagno chiamo la parrucchiera per un appuntamento prima possibile.
Suona la fine della ricreazione e l'ho rimediato domani alle 15:30. Finalmente una gioia. Torno velocemente in classe e noto un gruppo di ragazzi che parlano e mi seguono con lo sguardo. Cosa vogliono da me.
«Signorina Avesani, in ritardo...»
«Scusi prof, c'era fila alla macchinetta»
Bugia.
«Va bene, questa volta lo tollero, si sieda al suo banco e mi corregga l'esercizio 5 di pagina 110»
«Si subito»
Sono finite le lezioni, finalmente. Mi incammino per andare a casa quando qualcuno mi prende per il braccio. Azzurra.
«Ehi aspettami dove credi di andare?» Mi chiede divertita.
«A casa?» rispondo.
«Simpatica»
«Oggi sei a casa?» Le chiedo
«Si certo, dove vuoi che vada, tu?»
«Si, io sono a casa, e indovina? Stranamente oggi c'è anche mio padre»
«Lo odi proprio quell'uomo?»
«Esatto» Rispondo.
«Almeno c'è tuo fratello?»
«Per fortuna sì» Dico sospirando.
Mio padre mi ha sempre picchiata ma stai esagerando, lividi sulle braccia mi rimangono per settimane, uno schiaffo, se faccio qualcosa di sbagliato ci sta, ma non prestarmi. L'ultima volta, se non fosse arrivato Lorenzo, il mio fratello maggiore, mi avrebbe sicuramente fatto veramente molto male. Mi ha promesso che quando troverò un lavoro, mi porterai via dal babbo. È il fratello migliore del mondo.
Stranamente,a papà, non ho mai risposto male o comunque non ho mai controbattuto a una sua presa ingiro, mi fa quasi pena e non voglio fargli pensare che mi interessa suo parere.
Quando le nostre strade si dividono, Azzurra mi saluta e attraversa la strada mentre io proseguo avanti. Guardo il telefono e dopo aver tolto la modalità aereo lo rimetto in tasca e inizio a canticchiare sottovoce Don't Let Me Down dei The Chainsmokers.
«I need ya, i need ya, i need you right now... Ne ho bisogno, ne ho bisogno, ho bisogno di te adesso. Una canzone con un testo molto profondo...» Sento dire dietro di me. Mi giro di scatto e vedo un ragazzo, mi sembra di averlo già visto, quel viso mi è familiare...
«Oh giusto, piacere Fabio» Mi riferisce sorridendo.
«Piacere» Dico allungandogli la mano. Lo continuo a fissare sbigottita...
«Sono nella classe accanto alla tua»
«Ecco dove ti avevo visto...» Cerco di rimediare.
«Ora vado, io abito qui, a presto» Dice indicandomi una casa gigantesca.
«Ok, ciao» Rispondo più cortesemente possibile e mi rincammino, sempre canticchiano.
Arrivo all'appartamento, e cerco disperatamente nella borsa le chiavi. Trovate. Apro la porta d'ingresso, salgo le scale. Primo piano, seconda porta. Apro con una chiave rossa, sempre in quel mazzetto e mi dirigo in camera.

Ciao a tutte, scusate se il capitolo è corto ma con la scuola non riesco a ricavare molto tempo. Fatemi sapere se la storia vi sta incuriosendo, lasciate tante stelline e molti commenti. Grazie mille e a presto.
                                           Erica

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