Capitolo 6

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                         [Elena]
«Sono a casa» dico sbattendo la porta della mia camera.
«Evviva» risponde mio padre con una voce espressiva.
Lancio lo zaino sulla sedia e mi butto sul letto.
« devo cucinare anche per te? Urla lui dal salotto.
«No, non ho fame» Rispondo.
«Ah Elena»
«Che c'è?» Dico.
«Oggi deve venire un mio collega in appartamento, vedi di essere via dalle 16:00 alle 18:00»
«Uff, va bene..»
Per tutto questo tempo, dove vado? Vabbè, andrò al parco o da azzurra. Ci penserò più tardi, quello voglio ora è solo pensare un po' agli affari miei.
Oggi le lezioni sono state proprio noiose, non vedevo l'ora di uscire da quelle quattro mura. Poi appena fuori dal cancello il comportamento di Azzurra, lei non torna mai a casa con me, ci salutiamo in classe E ognuna va per conto suo. No, cioè, io vado per conto mio, lei va con una sua amica che mi sembra si chiami Samantha, boh. Comunque, devo starle vicino, da quello che dicono, non è facile rompere una relazione, soprattutto se durata parecchio.
Vogliamo parlare di quel ragazzo... Fabio se non mi sbaglio. Okey, lo ammetto ho un problema serio con i nomi, ma a parte questo, non lo avevo mai visto passare per questa strada.
Comunque sia, penso di fare una passeggiata al parco... Voglio stare un po' da sola, anche se diciamo, lo sono quasi sempre.
Mi sporgo per prendere gli auricolari da sopra il comodino, li collego al telefono e appena Selena inizia cantare la prima frase di Kill Em With Kindness bussano alla porta della stanza. Tempismo perfetto, complimenti.
«Chi è?» Chiedo.
«Io, chi dovrebbe mai essere, un ladro?»
«Entra Lory»
«Disturbo?» chiede entrando.
«No,tranquillo»
«Com'è andata a oggi a scuola?»
«Bene» Rispondo.
«Cosa avete fatto?»
«Niente»
«Ele, È possibile che in due mesi di scuola non abbiate fatto ancora nulla?»
«Shh Selena sta cantando»
Sbuffa.
«Oggi vieni con me a fare una passeggiata al parco?»
«Devo andare da Alessio per il lavoro di scienze» Mi risponde.
«Uffa va bene. Ora che ci penso, come va con Claudia? Ora state insieme?»
«Sei troppo piccola per queste cose»
«Ho solo un anno in meno...»
«Appunto, sei piccola» Mi risponde uscendo dalla stanza con un sorriso malizioso.
«Bastardo» urlo ridendo in modo che possa sentirmi nonostante la porta chiusa.
Dopo due ore, passate a studiare sociologia, posso finalmente uscire da questa casa e andare al parco per staccare la spina. Sistemo il trucco, prendo lo zainetto con il libro che sto leggendo in questi giorni e il portafoglio.
«Io esco» Una volta l'ingresso. Scendo le scale una volta fuori dall'edificio faccio partire la riproduzione casuale. Stitches di Shawn Mendes.
Varco il cancello del parco e inizio a camminare, voglio sedermi ai piedi dello scivolo... È tutto occupato. Passo nel vialetto e oltrepasso le panchine. Mentre mi dirigo verso lo scivolo, passo davanti a dei ragazzi della mia età. Oh no... Francesco è con loro. Non devo mostrarmi è preoccupata. Faccio un respiro profondo e cammino davanti alla loro panchina.
«Com'è che si chiama lei?» chiede a un ragazzo castano all'apparenza molto timido.
«E-Elena Avesani»
Oh no...
«Oh giusto, come potevo dimenticarlo» Urla in modo io lo possa sentire.
«Avesani, lo sai che il trucco rende fighe solo se si è già belle?» Mi urla. Non gli conviene rivolgermi in questo tono... Non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno...

Ehi, spero vi piaccia fin ora la storia.. Mano a mano spero stia diventando interessante... Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una stellina e/o un commento. Grazie mille.
Erica

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