Capitolo 12

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                       "Elena"
«Che ne dite se andiamo da me? I miei dovrebbero tornare tardi, tanto qui alla festa non si fa niente» propone Fabio.
Io e Stefano annuiamo. Salgo nel motore con Il mio nuovo amico mentre Stefano nel suo. In pochi minuti siamo davanti casa. Fabio ci fa entrare. Ha una casa fantastica. Andiamo in camera sua.
«Quindi, come vi siete conosciuti?» chiede curioso Stefano.
«Ehm, beh... Stavo tornando a casa canticchiando» inizio io.
«E io da bravo stalker ho "interagito" seguendo il testo della canzone» continua Fabio
«Molto particolare» dice Stefano ridendo. Quanto mi è mancata la sua risata.
«Cantami qualcosa, mi manca la tua voce» mi ordina Stefano.
«Del tipo?»
«Boh non lo so, scegli tu»
Inizio a cantare Photograph di Ed Sheeran con un tono di voce abbastanza alto. In questo momento non mi interessa niente di chi può sentirmi, canto e basta. Mi interessano solo loro, i miei unici amici.
Finito di cantare iniziano tutti e due ad applaudire. Sono esausta.
«Posso andare in bagno?» chiedo.
«Certo, seconda porta a sinistra»
«Grazie mille»
Mentre passo per il corridoio dall'oscurità sbuca una sagoma, sarà il fratello. Prima di voltare per il bagno mi prende per il polso.
«Ehi ciao, tu chi sei?» mi chiede 
«E-Ehm... Un'amica di Fabio» rispondo.
«Stavi cantando tu?» domanda mantenendo una certa distanza. Meglio così.
«Ehm... Si»
«Sei molto brava»
«Grazie, se non ti dispiace dovrei andare in bagno, con permesso» cerco di liberarmi dalla sua presa.
«A dopo» mi riferisce.
«Anche no» urlo una volta dentro. Mi sta antipatico, Fabio mi ha confessato che, il fratello, sin da piccolo lo prendeva e lo picchiava. Quanto odio queste cose, so quello che si prova.
Appena rientro nella camera vedo che si è aggiunto anche l'altro. Non voglio stare in sua compagnia, chiaro?
Ora che guardo bene è veramente carino. Ha un piercing al sopracciglio, il viso con una forma molto particolare, occhi color nocciola e i capelli tutti disordinati. Non sembrano fratelli lui e Fabio. Sono l'uno il contrario dell'altro. L'angelo e il diavolo.  Il ragazzo socievole, gentile e premuroso e  il BadBoy che ama stare da solo.
Mi siedo ai piedi del letto. C'è un silenzio imbarazzante che viene interrotto da Stefano.
«Quindi tu saresti il fratello di Fabio?» chiede grattandosi la nuca.
«Si, sono Lucas e ho 18 anni» risponde sorridendo. «Voi come mi chiamate?» continua.
Questa conversazione sta diventando molto imbarazzante, me ne voglio andare, ora.
«Stefano»
«Elena»
«Bel nome»
«Certo... Che ore sono?» Devo andarmene.
«Le otto»
«Devo andare, ci vediamo... Domani pomeriggio?» chiedo guardando prima Fabio poi Stefano.
«Anche io, a domani» Si aggiunge il mio vecchio amico.
«Vi accompagno alla porta» afferma Fabio all'unisono con Lucas.
Ho già detto che mi sta antipatico?
Sulla soglia della porta d'ingresso riabbraccio Fabio per tutta la felicità che mi ha fatto provare nelle ultime tre ore, lo saluto e con Stefano mi avvio lungo la strada che porta al mio appartamento. Penso ancora sia un sogno, non ci credo. Stefano è tornato, per me. Me lo aveva promesso ed ora eccolo qui, accanto a me. Mi è mancato come nessun altro. Tre mesi fa, appena mi lasciai alle spalle il cartello con scritto Verona, il mio cuore era diverso, lo sentivo vuoto. Avevo un sacco di domande che mi circolavano senza sosta nella mente. In che scuola sarei finta, con chi avrei legato, ma sopratutto come avrei fatto senza lui. In tutto questo tempo non ero riuscita a darmi una risposta. Ora non ne ho più bisogno. Io e lui siamo ancora vicini. Più uniti che mai. Hanno ragione tutte le persone che dicono che quando hai una persona a te cara sempre vicina e lei viene a mancare ti rendi conto di quanto fosse importante.
Lo prendo per mano e inizio a correre da una parte all'altra della strada. Per fortuna  che essendo una strada senza uscita le macchine non circolano di continuo.
«Elena fermati» mi urla Stefano.
Rallento e mi siedo sul marciapiede davanti a un lampione che emana quell'odiosa luce arancione, lui rimane in piedi.
«Tu non puoi capire quanto mi sei mancato»
Si inginocchia e mi alza il mento con due dita.
«Anche a me sei mancata, io sono qui adesso, con te. Dobbiamo pensare a quello che accadrà , non più al passato. Chi se ne fotte del passato. Ora sono qui. Inginocchiato davanti a te, solo questo conta. La distanza non ci avrà mai, chiaro?» sussurra sorridendomi.
Annuisco, sono rimasta senza parole. Non mi aspettavo un discorso di questo genere. Mi alzo e lo abbraccio. Lui ricambia ancora più forte. Ho sempre desiderato qualcuno che mi trattasse così:  "A ogni problema, prendiamoci per mano e affrontiamo gli ostacoli insieme".
«Grazie» bisbiglio appoggiata al suo petto.
«Prego» replica lui.
«Devo accompagnarti a casa, andiamo» mi avvisa.
Sorrido
«Come sono stati questi 3 mesi?» mi domanda.
«Orrendi»
«Anche per me»
«Ho fatto amicizia solo con una ragazza e Fabio»
«Come si chiama?»
«Azzurra» rispondo.
«È un nome bruttissimo» esclama ridendo.
«Non è vero, è carino» ridacchio.
«Almeno lei è bella?»
«Stefano!» urlo dandogli una gomitata.

                                           ✨Erica✨

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