"Elena"
«Comunque sì, è bella»
«Quanto?»
«Tanto, ma mai quanto me» dico con tono vanitoso.
«Ma vaffanculo» urla ridendo.
Siamo davanti al mio appartamento.
«Che ore sono?»
«Possiamo parlare ancora se è questo il tuo intento , non è molto tardi»
«Facciamo una cosa, scambiamoci i numeri di telefono una volta per tutte»
Annuisce.
Tolgo dallo zainetto il cellulare e iniziò a dettargli il mio numero. Lo stesso fa lui. Ora che ci penso ancora non gli ho chiesto che scuola frequenterà. Prima che io mi trasferissi faceva se non sbaglio il liceo delle scienze umane però con la facoltà economico-sociale, studiava legge e "cose" in giurisprudenza, se non erro.
«Quindi che scuola farai?» chiedo sedendomi sullo scalino del "mio" palazzo.
«Liceo scienze umane. Ho scoperto la psicologia e la sociologia, sono molto interessanti, prima di trasferirmi facevo la facoltà Economico-Sociale, preferivo legge, ho cambiato idea, dato che mi sono trasferito ho colto la palla al balzo, più o meno le materie sono quelle. Tu?»
«Anche io» rispondo sbalordita. È cambiato un sacco in tre mesi. Non me lo aspettavo.
«In che classe sei?» domando
«In quella con Fabio»
«Oggi esploderò, stanno succedendo troppe cose»
«Felice?» mi chiede.
«Tanto»
«Ora devo andare, ci vediamo domani. Per andare a scuola, ti aspetto davanti casa tua assieme a Fabio»
«Va bene, notte»
«Notte»
Mi viene in contro con le braccia aperte. Lo riabbraccio e entro nel palazzo.
Non ci credo ancora, mi ci vorrà parecchio per realizzare. Salgo velocemente le scale e cerco le chiavi nello zaino. Trovate. Apro velocemente la porta e corro nella camera di Lorenzo. È alla scrivania e sta ripassando da uno dei suoi tanti libri.
«Non puoi capire cos'è successo oggi» urlo.
«Che è successo oggi?»
«Stefano si è trasferito qui e viene nella mia stessa scuola»
«Lo sai che mi sta antipatico, anzi, lo odio proprio. Sono felice per te ma non parlarmene più, non voglio più sentire il suo nome. Pensavo che trasferirci bastasse per allontanarci da "quello", evidentemente no, ti segue come un cagnolino dovrebbe vedersi, patetico»
«Lorenzo...» dico pietrificata, non mi aspettavo una reazione di questo genere. «Cosa?» continuo «Perché?»
«Non posso raccontartelo, ora vai, devo ripassare per domani»
Sbuffo, faccio dietro front e sbatto la porta facendo rimbombare un suono metallico fastidioso per tutto il piccolo appartamento.
Come si fa ad odiare Stefano? È un ragazzo splendido. Spero abbia detto così solo per farmi andare via dalla sua camera. Non può pensarlo veramente. Si sono sempre trattati bene. Sorpasso la porta della mia camera e la chiudo a chiave. Faccio sempre così, non mi fido più di nessuno in questa casa. Metto il pigiama e piego i vestiti di Azzurra appoggiandoli poi sulla scrivania. Esco in terrazza. L'unica cosa che amo di questa "casa" è avere la terrazza tutta per me. Si può accedere solo dalla mia camera. È il mio posto. Dove rifletto, dove contemplo la mia esistenza e cerco di trovare delle risposte a domande a cui lavoro da parecchio tempo. Lo faccio sempre, solitamente in piena notte, quando non ho sonno, con gli auricolari nelle orecchie e una coperta avvolta sopra le spalle. Sono parecchio strana. Insomma, non è una cosa molto normale vedere una ragazza alle quattro del mattino, con una coperta avvolta alla schiena, che ascolta la musica.
Metto le cuffiette e mi stendo sul letto. Scars to your Beautiful. Una canzone che non si può descrivere con una parola. Mi ha aiutata un sacco. Non solo questa canzone. In generale. La musica aiuta a superare dei momenti complicati, di tensione. La musica spesso è meglio delle persone. Per questo canto, per distaccarmi da tutti i casini che mi succedono. Le canzoni spesso "sdrammatizzano" tutto inserendo una melodia in sottofondo.
Mi alzo. Apro il cassetto del comodino e prendo un'agenda nera. La uso per sfogarmi ma non è un diario, è molto meglio. Ogni sera devo trovare una citazione che riassuma la giornata. Lo scrivo da circa un anno. Ho trovato questo modo per sfogarmi. Trasformare un'emozione in una frase che rimanga impressa su carta. Frasi già dette da qualcuno ma che, in qualche modo, riescono a rappresentarmi. Scrivo la data di oggi a destra e subito una riga sotto mi sbizzarrisco cercando nella mia memoria una "frase d'effetto". «Non conta la distanza, ma la voglia di raggiungersi.» di A.De Pascalis. Sorrido. Metto via il mio "diario sbagliato", tolgo gli auricolari e li appoggio sul comodino. Non mi strucco, i pianti di stasera lo hanno levato tutto lasciando spazio alla mia vera immagine. Sposto il telefono sulla scrivania e mentre lo collego al caricabatterie metto il volume al massimo, per la sveglia. Mi distendo sul letto e questa volta mi addormento.
Al primo squillo della sveglia mi alzo. Preparo i vestiti sul letto. I soliti jeans neri tutti graffiati e una felpa grigia molto larga. Dopo essermi lavata e ritruccata faccio lo zainetto e prendo il telefono, questa volta senza auricolari.Sono piena di energie. Non sono mai stata così felice di andare a scuola. Passo davanti alla casa di Fabio. Deve essere ancora dentro, sono in anticipo oggi. Cosa che non accadrà mai più. Dopo neanche due minuti oltrepassa il cancellino.
«Buongiorno» Mi dice sfoggiando un sorriso a trentadue denti.
«Buongiorno anche a te»rispondo sorridendo a mia volta.
«Sembri di buon umore oggi»
«Infatti lo sono, si nota così tanto?»
«Non mi hai mai sorriso in quel modo» ridacchia.
Gli faccio la linguaccia e nel mentre siamo davanti casa di Stefano che è già fuori che ci aspetta seduto sul marciapiede. Anche lui è agitato.
Dopo esserci scambiati i "Buongiorno", percorriamo la strada per arrivare a scuola.
Ora che ci penso non ho detto nulla ad Azzurra. Quando ci vedrà inizierà a urlare ed agitarsi per niente. Dovrò spiegarglielo, cosa non molto semplice. Arrivati a scuola ci sediamo sul "mio" muretto. E riniziamo a parlare del più e del meno.
È arrivata Azzurra e in questo momento ci sta venendo in contro più veloce di un razzo. Aiuto.***************************************
Spazio autrice
Ehi, come state? Spero che la storia vi stia piacendo, grazie per aver letto fino qui e alla prossima!
✨Erica✨
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Se passo, scendi?
RomanceVi è mai capitato di proteggervi nella vostra corazza, essendo distaccati da tutto e con tutti?Distruggendo legami perché l'orgoglio è più importante di un'amicizia o di una relazione?Si può salvare una persona chiusa in se stessa come Elena, la pro...