Capitolo 15

15 4 0
                                    

CAPITOLO 15
         "Azzurra"
Non so ancora come dire a Elena che devo andarmene. I miei si trasferiscono a Philadelphia e io devo andare con loro. Ho provato in tutti i modi a fargli cambiare idea, non ce l'ho fatta. Non voglio lasciare questa città, qua ci sono cresciuta. Quando arriverò là non saprò cosa dire, l'inglese è la materia dove faccio più schifo, non riesco a formulare nemmeno una frase di senso compiuto. Ero riuscita a mettermi in pace con me stessa dopo tantissimo tempo e ora devo partire, rimescolando tutto. Odio i miei. Loro pensano il contrario, pensano stiano facendo un'azione che mi aiuterà nel rendimento scolastico, per fare nuove esperienze. Beh, no. Stanno rendendo la mia vita più incasinata di quella che è già. Anche per Elena, si è finalmente sistemata, ha trovato un ragazzo che le presta attenzione, un suo amico dell'asilo è tornato per lei e ora devo rovinare tutto. Sono sempre io quella a buttare all'aria ogni piano.
È arrivata Elena. Devo riordinare le frasi per formulare un discorso chiaro e preciso. Apro la porta. Ha un'espressione molto particolare. Un misto tra la gelosia e il disagio.
«Mi dici che hai fatto?» mi sussurra lentamente.
«Andiamo di sopra, grazie per avermi portato i vestiti»
«Di niente»
Una volta entrata nella mia camera osservava stranita le pareti che fino ieri erano piene di foto e poster di cantanti e di attori della mia serie preferita.
«Perché?» mi domanda spaventata.
«Ehm... Ecco, Elena io devo trasferirmi. Aspetta. Non iniziare ad urlarmi contro. Non l'ho deciso io, non lo avrei mai fatto. Sei la mia migliore amica e sin da piccola non ne ho mai avuta una. Sono stati i miei» cerco di spiegare.
«C-Cosa?»
«Elena, io non... Mi dispiace»
«Mi lascerai sola...» mormora con voce strozzata per colpa lacrime. Non riesco a vederla così. Mi fa male.
«Elena... Parto sabato, tra tre giorni, possiamo passare tutto il tempo assieme»
«Devo andare ora» dice già nel corridoio
«Elena aspetta...»
«No! Stai zitta! Smettila di parlarmi!»
È uscita.
Sapevo avrebbe reagito così. Ha ragione. Mi siedo per terra con la schiena contro la porta e mi sfogo iniziando a piangere cercando di far meno rumore possibile.

*************************************
Spazio autrice
Chiedo scusa per il capitolo brevissimo. Presto arriveranno quelli più ricchi di contenuto. Grazie per aver letto fino a qui e al prossimo capitolo.
                                       Erica

Se passo, scendi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora