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"I genitori di Lauren hanno detto che daranno una veglia domani, a Miami, e poi voleranno qui per il memoriale offerto dalla scuola in suo onore." M'informò Dinah quando tornai il giorno dopo all'appartamento.

Annuii confusamente e mi strofinai gli occhi ancora un po' rossi con la punta delle dita.

"Ho pensato... che volessi andare anche tu." Mormorò l'ultima parte porgendomi un biglietto aereo con destinazione Miami.

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C'era qualcosa di magico nello stare immersa tra le nuvole, in volo, quando il mondo intero sembra essere in pausa solo perché tu possa goderti quel momento.

Cercai di leggere un libro ma ero distratta continuamente e non riuscii aconcentrarmi sulle parole.

Pensai al sole e al cielo e alla luna e alle stelle e al fatto che Lauren non le avrebbe più viste... beh, almeno non con me.

O forsepensavo a me stessa, io che non avrei potuto fare più tutte quelle cose con lei.

Pensai che la morte è strana, ti costringe a sentire la mancanza di una persona e a rivivere tutti quei momenti passati insieme e anche quelli non passati insieme. Ti costringe ad avere un'urgenza inaspettata di conoscere meglio e tutto di quella persona.

Pensai che la morte è una punizione per chi sopravvive, piuttosto di chi se ne va.

- - - -

Miami era come la ricordavo e non mi ci volle molto per trovare casa di Lauren.

Mi venne ad aprire un ragazzo che riconobbi essere Luis, Lauren me ne aveva parlato come uno dei suoi migliori amici d'infanzia; lui mi fissò per qualche secondo dalla testa ai piedi, cercava con gli occhi in me un segno di riconoscimento, ma dopo poco si arrese e semplicemente si spostò per lasciarmi entrare.

Altre persone erano lì, ma non erano molte, notai Taylor in un angolino del divano, la testa nell'incavo del collo della madre e gli occhi pieni di lacrime; Chris mi venne incontro, tentò di abbozzare un sorriso ma venne fuori più come una smorfia.

"Hey Camila."

"Hey Chris."Replicai con voce flebile.

Non mi chiese come stavo, io non lo chiesi a lui, non avevamo davvero voglia di parlare.

Per un momento mi domandai se non fosse stato un errore presentarmi in un posto che rappresentava una parte della vita di Lauren in cui io non rientravo... non c'era stato né il tempo, né forse l'intenzione e mai più ci sarebbe stata.

Ricacciai indietro il magone che avevo in gola e spostai lo sguardo sui componenti della famiglia, uno alla volta.

Chris mi passò un po' d'acqua e fu in quel momento che si udirono i passi dalle scale.

Mi voltai e vidi Lucy Vives scendere i gradini.

Trattenni il fiato nel notare i suoi occhi rossi, quasi iniettati di sangue, le guance segnate dalle lacrime ormai secche e il trucco sbavato.

Anche in quello stato riuscivo a capire perché Lauren l'avesse trovata bella. Lucy conservava qualcosa di etereo e di affascinante che era inspiegabile.

Fu quello a farmi sentire inadeguata, non perché avessi problemi di autostima o non mi trovassi bella abbastanza... quello è ciò che leggi sulle protagoniste dei libri.

Io mi sentivo inadeguata semplicemente perché la verità era un'altra: non avevo mai avuto Lauren allo stesso modo in cui Lucy l'aveva avuta, non con gli stessi sentimenti, non con la stessa lentezza bruciante, e non c'era nulla che potessi fare per cambiarlo.


The opposite of death. [Camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora