13.

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Iniziai a notare la sua assenza nelle cose che sembravano più lontane da lei... come il colore del cielo al tramonto e il sorgere del sole all'alba; nel sapore che avevano i cibi che forse lei non aveva mai assaggiato.

Iniziai a notare la sua assenza nei pomeriggi in cui il cellulare non s'illuminava per alcun messaggio.

Iniziai a realizzare davvero che non l'avrei più vista quando avevo consegnato il suo diario tra le mani di Lucy.

Per la frazione di un istante mi sfiorò il pensiero che – come i grandi scrittori e poeti - in un certo senso, Lauren aveva reso immortale chiunque all'interno di quel diario. Aveva fermato il tempo e ci aveva dipinti con la punta di una penna. Nessuno avrebbe potuto portarci via il nostro momento d'immortalità... anche se a saperlo ero solo io.

Quando avevano calato la bara, avevo visto Alexa stringere Lucy tra le braccia, l'avevo vista respirare ad intervalli staccati e, per un momento, avevo temuto che cadesse in ginocchio per la disperazione.

Alla fine del rito, Lucy mi si era avvicinata, dopo aver rassicurato Alexa che tutto andava bene.

"Ciao, Camila." mi salutò con voce flebile.

"Ehi, Lucy." ricambiai con un sorriso fievole.

La vidi estrarre il diario dalla tasca della giacca e allungarlo verso di me.

"Ci ho dormito una notte intera, sai? Ma non sono... era lì accanto a me e non riuscivo ad aprirlo, non ci sono riuscita." confessò mentre altre lacrime ricominciavano a scorrere lungo le sue guance.

Le poggiai una mano sul braccio e l'accarezzai delicatamente.

"Va tutto bene, va bene così, non devi preoccuparti." la rassicurai.

"Non voglio leggerlo, Camila." mormorò scuotendo la testa. "Le risposte che possono esserci lì non faranno altro che farmi in realtà chiedere come sarebbe andata se avessimo fatto qualcosa di diverso, se tutto si fosse svolto in un altro modo... e non voglio pensarci più, non in quel modo." spiegò tra i singhiozzi.

D'impulso l'abbracciai e strinsi più forte che potevo, sentivo le calde stille salate inumidirmi la pelle del collo e il tessuto della maglietta ma non m'importava.

Restammo qualche minuto in quella posizione fino a quando Lucy non si fu calmata.

Presi delicatamente il diario dalle sue mani e lo riposi dentro la mia borsa.

Un'idea mi balenò improvvisamente in testa.

"Hai ragione." mormorai più a me stessa che a lei.

"Come?" chiese confusa.

"Ho detto che hai ragione. Dovremmo smetterla di guardare le cose da questa prospettiva e cercarne una nuova... e per fare ciò dobbiamo smetterla di avere una lente che ci riporti al passato."

"Perdonami, non ti seguo..." inarcò entrambe le sopracciglia.

"Dobbiamo bruciarlo."

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Quella notte avevo visto il diario bruciare tra le fiamme che io stessa avevo appiccato, avevo proposto a Lucy di essere presente, ma con un gentile cenno del capo mi aveva fatto capire che la decisione era mia e mi aveva detto che il suo aereo per New Orleans sarebbe partito quella sera stessa.

Non mi ero fatta promettere di risentirla ancora, ma le avevo chiesto di inviarmi un messaggio quando sarebbe atterrata e se qualcosa fosse andato storto durante quelle prime settimane di ritorno. Lei aveva sorriso e annuito, ma non sapevo se lo avrebbe fatto.

Solo nel momento in cui vidi i fogli di carta divorati dalle fiamme mi resi conto del perché aveva voluto che fossi io a prelevare il diario di Lauren.

Avevo capito che voleva che fossi io a leggerlo, voleva che trovassi le parti mancanti della mia storia con Lauren. A lei non importavano... non perché non le importasse di Lauren, ma perché sapeva che aveva ricevuto la possibilità di dirle addio in un modo che io non avrei mai più potuto avere... ci era stato strappato prima del tempo.

Sapevo che un giorno l'avrei ringraziata, e lo sapeva anche lei.

Proprio con quella consapevolezza in mente, mi ritornò chiaro alla memoria un episodio, come se lo stessi rivivendo lì, con Lauren al mio fianco.

Passato.

"Vuoi andare via proprio adesso? Le stelle stanno per spuntare..."

Risi perché no, non sarei voluta andare via. Mi strinsi nelle spalle.

"No, mi rattrista semplicemente pensare che il mondo va così veloce intorno a noi... e vorrei solo il tempo di potermi innamorare di tutto."

Lauren mi guardò con quel sorriso enigmatico e gli occhi verdi che brillavano sotto la luce del tramonto.

"Siamo così giovani, Camila, così giovani... abbiamo ancora tutto il tempo del mondo."

... ma non era andata così.

The opposite of death. [Camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora