ARIEL
Erano circa le ventuno quando uscii dalla mia stanza dopo essermi acconciata e truccata insieme all'aiuto di MaryKate che oltre ad essere una brava amica nonchè fidanzata di Georg da tre anni, era la makeup artist ufficiale di Bill principalmente, ma anche degli altri ragazzi durante foto e video.
Indossavo un top nero incrociato sulla schiena corto sopra l'ombelico con una gonna a vita alta e nera, decorata con delle strisce dorate di paillettes sia a destra che a sinistra. Sotto quella minigonna da urlo, dato che mi piaceva slanciare le gambe, infilai i miei decolletè dorati alti circa quattordici centimetri. Per me, che ero una celebrità non era così strano indossare tacchi vertiginosi.
Sapevo che Tom mi avrebbe lanciato qualche critica riguardo al fatto che non sarei stata capace di camminare, anche se in fondo non era così, ma lui era fatto a modo suo e non vedeva l'ora di stuzzicare qulche povera vittima.
All'entrata c'era Bill che con due baci ciascuno accoglieva calorosamente gli invitati alla festa mentre gli altri tre ragazzi mettevano apposto musica e il resto delle cose. Vidi subito Tom alla mia destra con una maglia bianca quasi aderente che gli delineava i bicipiti e il petto, e devo dire che non avevo mai fatto caso al suo bellissimo fisico abbronzato. Non fai caso ad un tuo amico. Aveva inoltre una fascia bianca in testa abbinata, jeans neri larghi e air force bianche. Era elegante nel suo stile sportivo, di certo non me lo sarei mai aspettato in abiti stretti e stravaganti come Bill, che molte volte aveva subito prese in giro per via della sua femminilità scioccante.
Salutai anch'io gli invitati e bevvi un bicchiere di spumante, dopo di che andai a fumarmi una sigaretta fuori, possibilmente con un bel cappotto lungo e nero in modo da coprirmi bene bene da quel gelido vento pre-natalizio.
Neanche due minuti dopo vidi Tom uscire con una mora mozzafiato, vestito rosso attillato inguinale e decolletè ancora più alti dei miei, era rifatta, si vedeva lontano un miglio che la plastica regnava sul suo viso, ma a lui piacevano così, gonfie fuori e forse vuote dentro. Li fissai per un po e notai che Tom senza pensare a chi li vedesse gli infilò una mano sotto il vestito. Senza pensarci troppo spensi la sigaretta e tornai dentro talmente veloce da far cadere il posacenere e frantumarlo in mille pezzi. Tutti si girarono e videro il mio scatto fulminante, anche lui.
BILL
Indossavo dei jeans talmente attillati che il pacco quasi mi esplodeva dalla cerniera, salutai tutti gli invitati con sorrisi smaglianti e poi mi diressi verso Ariel, avevo voglia di far due chiacchiere con lei e di ballare insieme.
La vidi entrare dal cortile in fretta e furia come se fosse disgustata da qualcosa, feci due passi fino alla finestra e vidi Tom con una mora a mio parere orrenda, starle addosso come un allupato.
Decisi che ad Ariel senza dubbio piaceva Tom, daltronde erano belli entrambi e sarebbero stati davvero bene insieme. Mi voltai dopo aver fatto una smorfia di disapprovazione e mi diressi al bancone che avevamo allestito con dei super alcolici per ubriacarmi sulle note di "Gimme more" di Britney Spears, la donna della mia vita.TOM
Quella con cui stavo parlando era una mignottona piena di soldi che sicuramente ne aveva visti più lei che una normale pornostar. Baciai le sue labbra con una finta voglia quella sera, sapevano persino di gomma se ci pensavo troppo. Decisi di portarla dentro a bere qualcosa, con due parole me la sarei portata a letto prima di mezzanotte.
La musica mi rimbombava in testa e tutti erano mescolati in pista, in un angolo vidi Ariel ferma a bere. Non era una cosa normale che lei stesse lì, ballerina com' era doveva già essere davanti alla console a sbattere i fianchi. Era dannatamente bella quella sera, quel vestito le donava, era la mia dolce "sorellina".
Le andai incontro non curandomi che la mora in questione, che in fondo non sapevo neanche come avesse fatto ad entrare alla festa, parlava già con un altro. La guardai sorseggiare il suo cocktail mentre si lasciava sedurre da uno degli amici di Bill e poi mi diressi verso la mia amica, fregandomene altamente.