TOM
Rimasi come uno sciocco su quella torre. Non la rincorsi neanche, non volevo combinare altri casini.
Chiamai Bill, l'unica speranza che avevo in quel momento, l'unica spalla sulla quale potevo contare davvero, prima di Georg e Gustav.
Ero stato un bastardo a risponderle in quel modo, ma quando vidi la sicurezza di Ariel nel tono in cui parlava, mi presi di panico, come se mi stessi tirando quasi indietro.
Non ero abituato a parlare di una possibile infatuazione o innamoramento, sentii ogni parte di me immobilizzata quando mi disse che la nostra non era più una semplice amicizia, mi comportai da codardo esattamente come al giorno della festa, prima perchè non volevo baciarla per non guastare i suoi sentimenti e adesso invece perchè non ero in grado di prendere una posizione.
Ecco il Tom Kaulitz bad boy come veniva fuori. Come quello che descrivevano i giornali: "Uno spezza cuori".
Non riuscivo a decifrare il casino che avevo in testa in quel momento; mi passarono per la testa tutte le ragazze con la quale mi frequentai, pensai che fidanzarmi sarebbe stata la fine per me. Come un leone in gabbia.
Dovevo assolutamente fermare questa storia con Ariel ancora prima che cominciasse. Non potevo lasciare che il mio cuore finisse nelle mani di qualcuno. Avevo paura, paura che la mia corazza mi avrebbe fatto sciogliere come cera al sole.
Arrivò Bill e quando salii in macchina andammo a casa.
Arrivati ci mettemmo abiti comodi e poi ci sedemmo faccia a faccia di fronte ad una birra per chiarire questa situazione.
<<..E quindi gli hai risposto un "no" netto? >> Mi chiese il mio gemello facendo una smorfia di disapprovazione.
<< Sì, perchè da quella maledetta sera della festa lei ha iniziato a cambiare opinione su di me >> Le risposi versandomi altra birra nel bicchiere.
<< Tom, ascoltami bene, conosciamo Ariel da ancora prima che nascessero i Tokio Hotel, da prima dei Devilish, addirittura da appena papà e mamma divorziarono. Ricordi la fratellanza che vi univa? Eravate dei bambini dispettosi l'uno con l'altro, che alle elementari si spaccavano matite e pennarelli in testa. Quando comiciammo tutti a crescere, arrivarono le sue prime delusioni d'amore, e chi c'era a farla ridere ballando come uno scemo a casa sua? Tu. Chi c'era quando diventò famosa? Tu, a fare il tifo dalle prime file. Poi i Tokio Hotel avanzarono nel successo e lei decise di seguirci e farci da coreografa. Capisci che adesso ha diciannove anni e ha visto sempre te presente nella sua realtà? Si è sempre saputo che con te aveva un feeling particolare e lo capii già tanti anni fa, quando abbracciava sempre me, quando con me aveva più confidenza. E questo perchè? Perchè si vergognava a farlo con te, perchè tu eri quello che le interessava.
Dopo una nottata così, come pensi si sia sentita lei? Come una delle tue solite "usa e getta"! Rifletti Tom, lei è l'unica ragazza che oltre me conosce chi sei tu davvero. Perchè non tiri fuori le palle e finalmente cresci? >>Quelle parole mi fecero riflettere così tanto che mi bevvi circa due boccali di birra da quando Bill aveva iniziato a parlare. Ero ancora perfettamente lucido e decisi di dargli ragione, stavo commettendo un grosso sbaglio a lasciarmi scappare una ragazza così.
Lei era la prima, l'unica al mondo, non potevo finire tutto così. In fondo se eravamo arrivati a questo era perchè c'era una scintilla speciale che faceva battere i nostri cuori. Dovevo prendermi di coraggio e rimediare, magari la fonte di felicità che non avevo mai trovato, l'avrei scoperta con lei. Ariel Karinne.