ARIEL
Il mattino dopo mi alzai presto, andai di sotto con una fame tremenda e trovai mia madre che beveva una tazza di caffè da sola, decisi che quello sarebbe stato il momento adatto per parlarle, in fondo il nostro rapporto era aperto e non dovevo provare paura.
<< Buongiorno mamma >> le dissi prendendo due brioches dalla dispensa.
<< Buongiorno, come mai così presto? >> mi domandò mentre apriva la cartellina dei suoi disegni.
Mia madre era una stilista di una catena di moda di elevata importanza. Le feci tanta pubblicità con la mia carriera.
<< Nulla, avevo fame.. Mamma ti devo parlare >> le dissi facendomi coraggio e avanzando verso il tavolo.
<< Cosa succede? >> disse togliendosi gli occhiali.
<< Sono incinta di un mese e il padre è Tom, solo che abbiamo chiuso e lui non lo sa ancora >> Strizzai gli occhi e dissi tutto velocemente senza esitazione.
Sentii la cartellina chiudersi e una mano stringere la mia.
<< Ariel apri gli occhi, ti sto parlando. >> mi disse mia mamma in modo tranquillo e comprensivo.
<< Questa è una cosa che a noi donne può succedere da quando sviluppiamo fino alla menopausa. Dovevi usare precauzioni, lo sai che non sono bigotta, hai deciso cosa fare? Sei ancora in tempo per abortire >>
A quelle parole raggelai.
<< Non voglio abortire! Questo bambino è mio e non lo butterò via! >> Esclamai iniziando a piangere.
<< Bene, sono contenta del fatto che tu sia responsabile e capace di prendere le tue decisioni, non posso dirti di essere al settimo cielo ma è da un bel po' che ho perso il comando su di te, sei un'icona mondiale e sei una donna ormai, non conta ciò che penso io. Lo dirò io a tuo padre e lui capirà. Il problema è che hai chiuso con Tom.. Perchè? >>
Mi tranquillizzai a quelle parole, era una madre fantastica. Iniziai a sfogarmi con lei e dopo che Bill tornò a casa sua contento della notizia, mi giurò di non dire niente a Tom finchè non lo avrei fatto io.
Passai la giornata con mia madre che insieme a mia sorella iniziò a darmi dritte dopo-parto.