ARIEL
Era un pomeriggio di aprile e faceva parecchio caldo, ero a casa mia stravaccata sul divano a guardarmi un film con i miei nipotini, finalmente ero riuscita a trovare del tempo per stare con loro.
Pubblicai il mio nuovo album "Serenity" e annunciai le date del tour europeo.
Sarebbero iniziate a giugno, periodo di vacanze per molti, ma per me era un piacere risalire su quel palco a brillare.
Ero tornata dal mio vocal coach in studio per delle esercitazioni e poi i Tokio Hotel mi chiamarono per una collaborazione con il brano del loro album "Alien": si trattava di un featuring con Bill, registrammo il brano insieme e quella sera lo avremmo presentato per la prima volta in uno show televisivo famoso di Berlino.
Alle 18 sarei dovuta partire di casa con la mia nuova assistente: Kristel. Decisi di prenderla a lavorare con me per passare più tempo insieme, e poi era l'unica della quale mi fidavo realmente e che aveva contatto con la band, anche se con Bill erano rimasti solo amici.
Io e Tom continuammo a frequentarci e non nego che ogni tanto in queste settimane un pò di sesso era scappato. Non potevo resistere più a lui, al più presto glie lo avrei dovuto dire che lo amavo, forse organizzando una sorpresa o una cena per due, ancora dovevo decidere, ma volevo condividere ogni momento della mia vita con lui ufficialmente, anche davanti ai fans e i paparazzi.
Speravo che per lui fosse lo stesso, avevamo lasciato in sospeso tutta la faccenda per continuare a lavorare ma ora che mi ero riordinata il programma volevo dedicarmi a lui.
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Finito, la parrucchiera e il truccatore mi sistemarono con una coda lunghissima e altissima ed avevo le ciglia finte di una pesantezza esagerata, sembravano quelle di una Drag-queen.
Misi un paio di tacchi rossi di vernice alti 15 cm, i miei preferiti, e poi indossai un body alla Beyoncè nero, a maniche lunghe e attillatissimo con una terminazione a coulotte. Non avevo nient'altro addosso.
Quello era il mio outfit.Dopo aver fatto il Soundcheck ero pronta in camerino, mi sistemai l'auricolare all'orecchio e salii sul palco per prima, presentata da Jacki J, noto conduttore tedesco.
Mi fece due o tre domande e io ridendo e salutando chi dal pubblico urlava e mi mostrava cartelloni mi voltai e mi accorsi che la band era già sul palco.
Rimasi ad occhi spalancati quando vidi Tom con una bandana rossa abbinata casualmente ai miei tacchi e una camicia nera a giromaniche larga dalla quale si intravedevano i pettorali.
Arrivarono sul palco e si misero in postazione, le luci si soffusero e mi immersi nella musica. Eravamo solo io e il microfono.
Bill aveva il turno di cantare la seconda strofa e il secondo ritornello, mentre io dovetti iniziare la canzone e fare il primo.
Arrivò il ritornello e sorridendo a Bill di scatto mi avvicinai a Tom, poggiandole l'avambraccio sulla spalla mentre suonava e con il microfono iniziai a cantargli nell'orecchio:
Save me with your love, tonight
You can bring me back to life
Save me with your light, tonight
You can make the darkness shineQuando iniziai a cantare Tom sorrise imbarazzato e non si degnò di guardarmi negli occhi, mentre io invece mi sentivo padrona di ogni azione che stavo compiendo.
Ero felice di farlo e sapevo che lui era timido e troppo impegnato con i suoi accordi per darmi retta, lui era così anche con suo fratello Bill sul palco.