Inaspettate scoperte

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Ryan P.O.V.
Era ormai l'una di notte e Marty non si era ancora fatto vedere.

Cominciai a preoccuparmi.

Provai a chiamarlo diverse volte, fino a che non mi rispose:
^Ryan! Che c'è?!^ mi chiese quasi irritato
^Che c'è??! Avevamo l'allenamento stasera, ti sei dimenticato??!!^
^Lo so, ma adesso io non posso venire^
^Perché?! Dove sei??!^
^Ti ricordi quando sei stato rapito insieme a Jack?^
^Si, ma cosa centra!??^
^Lui prima di perdere i sensi ti ha detto qualcosa, ti ha detto che Si trovavano a Mosca, giusto?^
^Si^
^Perché non ci hai mai detto niente?? Era una cosa importante!!^
Aveva ragione, io mi ero completamente dimenticato di dirglielo.
^Scusa! È che le cose si sono accumulate e mi sono scordato!^
^Fa niente, comunque ora devo andare^
^Ciao...^
*fine chiamata*

Salii in camera e mi lasciai cadere sul letto, mi addormentai.

Marty P.O.V.
Forse ero stato troppo duro con Ryan, ma in fondo ci aveva tenuto all'oscuro di una cosa molto importante.

Lo zio Jack era riuscito a scoprire dove era la sede dei vampiri, Mosca, ecco dove ci trovavamo.

Ero con mio padre, avevamo preso una camera in un piccolo e freddo motel russo.

Eravamo appena arrivati e stavamo per ripartire, cercando di trovare dove fosse di preciso la sede.

Cercammo per tutta la città: parchi, monumenti, vie, strade ecc...
Non riuscimmo a trovare niente, non sentimmo neanche un qualunque odore che ci aiutasse a scovare i vampiri.

Rientrammo nella camera del motel alle 6:00 circa, di mattina.

Eravamo entrambi esausti.

Gli occhi mi bruciavano, i miei muscoli erano indolenziti e mi sembrava di avere tutte le ossa rotte.

Purtroppo non potevamo perdere tempo, il pomeriggio avremmo ricominciato la nostra ricerca.

Ryan P.O.V.
Il primo pensiero che occupò la mia mente appena mi svegliai fu: 'Eddie! Devo andare da lui, voglio sapere come sta!'.

Gli mandai un messaggio: "Eddie! Hai voglia se ti vengo a trovare? È un po' che non ci vediamo". La risposta arrivò subito "Certo!! Vieni anche adesso se vuoi!" "Perfetto, tra poco sono da te".

Come promesso, pochi minuti dopo ero a suonare il citofono di Eddie.

"Ti apro subito!" Rispose la voce acuta e squillante di una ragazza, Ashley. Lei ed Eddie si erano fidanzati poco dopo il licenziamento di Kaila.

Entrai nella lussuosa casa di Eddie.

Al suo interno erano sparsi in giro diversi tamburi e riviste di batterie, il solito disordinato!

"Ryan! Come stai?" Ashley mi accolse con un delicato abbraccio. "Ora sto bene, Eddie invece? Lui come sta?" "Bene. Adesso arriva non ti preoccupare! Ti preparo qualcosa intanto?" "Ehm no, grazie. Ho appena fatto colazione!" "Come vuoi, prego siediti intanto che aspetti". Scostai una sedia dal tavolo della sala e mi misi ad aspettare Eddie.

"Ehi! Ultimo sopravvissuto!!" Cercai Eddie con lo sguardo, lo vidi spuntare dal corridoio, per poco non mi venne un colpo.

Era sulla sedia a rotelle.

Si avvicinò a me facendo girare le ruote della sedia.

"Eddie! Che ti è successo alle gambe?!" "Quando il camion ci è venuto addosso mi ha schiacciato le gambe, ora sono invalido; così mi hanno detto".
Abbassò lo sguardo.

La Musica e la LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora