The End

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Kaila P.O.V.
Ryan chiuse gli occhi.

Non ci potevo credere, non ci volevo credere.

Continuai a piangere senza controllo, lo strinsi forte tra le mie braccia e gli accarezzai una guancia.

In quel momento avrei voluto morire anch'io, per stargli accanto.

Se avessi potuto tornare indietro nel tempo non me ne sarei andata quando mi ha fatta licenziare, nonostante quel gesto mi abbia ferita molto; non tanto per il licenziamento, ma perché non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da lui, dire quelle cose su di me e tutto il resto. Ora che ci pensavo avrei potuto lasciar stare e perdonarlo, invece me ne sono andata facendo soffrire anche lui, mi sentivo un mostro.

Realizzai che era per colpa mia se Ryan era morto. Se non mi fossi fatta catturare da quei fottuti vampiri ci sarebbe stata una speranza.

Mi ricordai improvvisamente che dovevo portare fuori da quel posto Marty e Alejandro, ma non volevo lasciare lì Ryan, per nessuna ragione.

Kelvorax non sarebbe stato d'aiuto, una volta morto il padrone, moriva anche il drago.

Decisi di chiamare Leyla, la mia draghessa, sperando che arrivasse in tempo.

Pochi minuti dopo avevo caricato Alejandro, Marty e Ryan sulla sua groppa. Partimmo, diretti a Denver.

Arrivammo davanti alla clinica di Anthony, il quale uscì e mi aiutò subito a portare tutti dentro.

"Kaila, che cosa è successo?" Mi chiese mentre mettevamo Ryan su un lettino bianco. "È un po' un casino, ti spiego dopo. Ora ho bisogno che mi aiuti con loro, ti prego" dissi con la voce tremante.

"Marty e Alejandro si riprenderanno, per fortuna la guarigione sarà rapida, ma per quanto riguarda Ryan..." "Anthony, so che è morto... solo, non ne ero completamente sicura..." "Neanche io ne sono sicuro" "Che intendi?" "Intendo che Ryan potrebbe non essere morto" "Mi prendi in giro? È stato ferito da una lama d'argento, dubito che ci possa essere una speranza" "Non tutto è perduto, ricordati che Ryan è l'erede, c'è ancora una possibilità di salvarlo, ma non abbiamo molto tempo" "Che cosa dovremmo fare?" "Chiama Ax, lui forse ha qualche idea".

Pochi minuti dopo Ax arrivò alla clinica, gli spiegai cos'era successo.

"Il cuore non batte più" disse lui "Ma potrei provare a farlo ripartire" "Fai tutto quello che credi necessario" "Ho una mezza idea, ma non sarà un bello spettacolo da vedere, se volete uscite..." "Io rimango, non lo lascio solo" dissi "Io vado a controllare gli altri due, non gradisco particolarmente le scene violente" disse Anthony uscendo dalla stanza.

"Kaila, aiutami a tirarlo giù dal letto" disse Ax. Presi Ryan di peso e lo posai sul pavimento.

Ax gli mise una zampa sul petto e cercò un punto preciso appena sotto il cuore. Fece scattare gli artigli.

"Aspetta, cosa vuoi fare?!" "Non preoccuparti". Fece un profondo taglio partendo da dove aveva appoggiato l'artiglio, sprofondando sempre di più nella carne.

Cominciai ad intravedere le costole e il cuore di Ryan, il quale era immobile.

Stavo per vomitare, ero abituata a vedere sangue e ferite, ma quello era troppo.

Ax appoggiò la punta del naso sul cuore scoperto di Ryan. Rimase in quella posizione per uno o due minuti.

Rialzò la testa, era molto serio.

"Allora?" "Kaila, mi dispiace, non c'è niente da fare. L'argento che ha fermato il suo cuore non può più essere rimosso". Una lacrima percorse la mia guancia.

La Musica e la LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora