Ritorno all'inferno

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Ryan P.O.V.
Mentre volavamo ero agitatissimo.

Avevo paura che accadesse qualcosa a Marty o Alejandro. Sapevo che era già successa una cosa del genere quando Caleb gli aveva rapiti, ma ora era diverso.

Il cuore mi batteva a mille e l'ansia stava prendendo il sopravvento.

In quel momento Kaila mi disse: "È tutto ok Ryan, li salveremo, non farti prendere dal panico" "Come facevi a sapere che sto letteralmente e silenziosamente andando nel panico?!" "Sento l'odore. Forse non lo sai, ma noi lupi mannari riusciamo a percepire le emozioni delle persone che ci stanno attorno attraverso l'odore, forse ti è successo qualche volta".

Ora che ci riflettevo mi era successo diverse volte di sentire l'odore di qualcosa che mi ricordava la paura, tristezza, felicità ecc...

In quel momento Kelvorax atterrò difronte alla stessa casa in cui ero entrato pochi giorni prima per salvare Kaila.

Arrivammo davanti alla vecchia porta di legno. Feci un profondo sospiro ed entrai, seguito da Kaila.

Scendemmo le ripide scale precedute dalla pesante porta di ferro, la quale non era ancora stata aggiustata.

Avevo il cuore in gola.

Ero spaventato, ma non per me, per Kaila. Se ci avessero scoperti avrebbero attaccato lei, non me. Volevano che fossi io quello a soffrire.

"Torna da Kelvorax" le dissi sottovoce "Scordatelo! Marty e Alejandro sono qui per causa mia e di certo non mi tirerò indietro" "Lo so ma se ci scoprono punteranno subito a te, lo sai vero?" "Lo so, ma non importa, perché andrà tutto bene" "Come fai a dirlo?!" Continuammo a camminare per i bui corridoi di quell'inferno.

"Primo: sono ottimista; secondo: Walt Disney mi ha insegnato che i buoni vincono sempre" non potei fare a meno di sorridere, un sorriso che svanì appena sentii la voce di Caleb avvicinarsi.

Mi guardai attorno per cercare un posto dove nasconderci.

Vidi una porta di legno alla nostra destra, la raggiunsi ed entrai, seguito da Kaila.

Si trattava di un piccolo ripostiglio dove erano disposte una scopa e qualche vecchio straccio ingiallito. Rimanemmo in silenzio ad ascoltare le parole di Caleb.

"L'argento è pronto?" "Sì signore, tra poco potrà procedere" rispose un'altra voce. "Eccellente, i nostri ospiti saranno contenti" disse in tono ironico "Mi permetta una domanda signore, perché non ha ucciso i due licantropi prima? Erano deboli e sarebbe stato facile" "Lo so, ma che gusto c'è ad ucciderli subito? Io voglio che soffrano fino ad implorare la morte" "Capisco, vado a prenderle l'argento" "portalo direttamente nella loro stanza, io arriverò tra un po'".

Sentimmo allontanarsi i passi di entrambi.

"Oh cazzo..." sussurrò Kaila. "Sbrighiamoci, se raggiungiamo l'altro vampiro lo possiamo uccidere prima che prenda le armi" "ok".

Uscimmo dallo sgabuzzino e seguimmo l'odore del vampiro intento a portare l'argento nella stanza di Marty e Alejandro.

Non lo attaccai, prima volevo sapere dove avrebbe preso l'argento.

Il vampiro entrò in una stanza buia illuminata da una debole luce azzurra.

Io e Kaila rimanemmo nascosti fuori.

"Se lo attacchiamo mentre ha in mano l'argento possiamo rimetterci la pelle, lo sai questo, vero?" Disse lei sottovoce "Lo so, ma è meglio non entrare, per sicurezza" "Che cosa hai in mente di fare?". Riflettei un attimo. "Ho un'idea, tu ti metti dietro la porta e, appena lui esce, gli salti addosso. Io gli stacco la testa, ok?" "Va bene, buona fortuna". Mi diede un bacio e si andò a nascondere dietro la porta.

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