Le torture

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Ryan P.O.V
Mi risvegliai in un luogo buio, sembrava una caldaia, ero seduto su una sedia e avevo sia i polsi che le caviglie intrappolati da dei bracciali di ferro molto stretti. I bracciali erano fissati a terra da delle spesse catene. Mi guardai intorno, vedevo uscire qualche nuvola di vapore da delle macchine arrugginite. La caldaia era molto grande, faceva caldo e sentivo le gocce di sudore colarmi lungo il volto. Provai a liberarmi dalle catene tirando molto forte verso l'alto, niente. Cominciai ad agitarmi, strattonai sempre più forte fino a che non sentì il sangue colarmi sulle mani, mi stavo lacerando i polsi.

Ad un certo punto sentii dei rumori, erano passi. Man mano che si avvicinavano sentivo anche delle voci. Dopo poco vidi arrivare Jackson e un altro vampiro, quest'ultimo stava spingendo un ragazzo sui 30 anni, cercando di farlo camminare senza che cadesse a terra dalla stanchezza; il ragazzo aveva i capelli neri acconciati in una cresta tinta di azzurro, aveva un piercing al naso e uno al sopracciglio destro, portava una barba nera non troppo folta e, nonostante la poca luce, vidi che aveva gli occhi azzurri.

Si fermarono quando furono praticamente davanti a me, a circa 5m di distanza. Il secondo vampiro lasciò cadere il ragazzo a terra spingendolo in avanti. Notai che aveva le mani legate dietro la schiena; io ero stanco ma in confronto a lui sembravo la persona più riposata del mondo, aveva il respiro pesante ed era sudato. "Alzati" gli impose Jackson freddo, lui cercò di mettersi in piedi, senza grandi risultati. In quel momento l'altro vampiro lo prese per una spalla e lo raddrizzò, appoggiandolo al muro. "Wess, via la maglia" disse Jackson rivolgendosi all'altro vampiro e indicando il ragazzo. Lui ubbidì strappando via la maglietta alla vittima, poi lo fece girare di schiena e lo tenne fermo contro il muro. A quel punto vidi che Jackson prendeva qualcosa da un tavolo vicino a lui, una frusta. Cominciò violentemente a percuotere la schiena del ragazzo, lui cercava di trattenere le grida di dolore serrando la mandibola. Una volta finita la sua tortura fece segno a Wess di farlo nuovamente girare. Lui eseguì gli ordini. Il ragazzo ora guardava Jackson con uno sguardo omicida "Jack, non sarai mica arrabbiato con noi? Avanti pensa quanto staranno bene quelli del branco senza di te" il ragazzo non rispose, fece solo brillare gli occhi, anche se per poco. Erano gialli, come i miei, questo voleva dire che era un beta.

Jackson si girò nuovamente per prendere qualcos'altro dal tavolo accanto a lui, questa volta però prese un collare di ferro. Era molto alto e aveva una chiusura ermetica. "Tienilo fermo" disse a Wess, poi avvicinò il collare alla gola del ragazzo e glielo fece indossare, agganciandolo. Il collare era molto stretto, forse troppo. Appena glielo mise Jack cominciò ad urlare dal dolore, gli spuntarono le zanne e gli artigli. Ad un certo punto vidi dei fili quasi invisibili di fumo uscire dal collare. Io ero scandalizzato, stavano torturando quel povero ragazzo e io non potevo farci niente, non potevo reagire.

Passato circa un minuto Jackson si avvicinò a Jack e, lentamente, gli tolse quell'oggetto infernale. Ora capivo il perché del fumo, il collare doveva a essere fatto d'argento, ricordo che Marty mi aveva spiegato che se lo tocchiamo possiamo procurarci delle ustioni.

Al posto del collare ora c'era un segno molto rosso pieno di bolle da ustione. "Il collare d'argento forse non ti è piaciuto molto, ma il prossimo 'attrezzo' lo apprezzerai, ne sono sicuro" disse Jackson con un tono da killer. Prese dal tavolo un oggetto lungo e affilato, una catana. Se la passò delicatamente sulla mano. La appoggiò lentamente al centro del petto di Jack, poi scese, arrivando poco più su dell'ombelico. Non stava praticando nessuna incisione o taglio, aveva semplicemente spostato la lama. Notai che Jack tremava e che aveva il respiro pesante; sentii anche un odore che mi ricordò la paura, non capivo cosa fosse ma una cosa la sapevo, Jack era terrorizzato per il fatto che Jackson, di lì a poco, lo avrebbe ucciso.

"Vuoi dirmi qualcosa che dovrò riferire a tuo fratello quando ti vedrà morto?" Chiese tranquillamente Jackson "Ho già un messaggero" disse Jack guardandolo come per cercare di ucciderlo con lo sguardo "Ah sì? E chi sarebbe?" Chiese Jackson "Non lo saprai mai, non da me" rispose lui "Bene, salutami il demonio quando lo vedrai" disse infine Jackson. Un secondo dopo spinse con forza la spada che squarciò la pancia di Jack. Ora aveva gli occhi sgranati e la bocca semiaperta, cadde in ginocchio. La spada era ancora conficcata nella sua pancia. Sentì che diceva qualcosa, era nella 'lingua della luna' "Ryan, dì a Marty che si trovano a Mosca. Mosca. Dì al resto del branco di stare attenti e che ho voluto bene a tutti. Addio" cadde a terra. Morto.

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