44. Epilogo

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Estate 2059

-Nonno, nonno guarda-

Un bambino corse verso la panchina sotto il vecchio abete dove un uomo ed una donna sedevano tenendosi per mano. Lui aveva lunghi capelli grigi fino alle spalle mentre lei, i capelli bianchi, li teneva raccolti in una treccia.

-Nonno, nonno guarda...ti assomiglio-

Lui sorrise mentre Arya a sua volta guardava il bambino, Gideon, nipote di sua figlia Eileen, con un mantello nero sulle spalle che svolazzava all'indietro. Il piccolo, dai capelli neri proprio come un tempo erano stati quelli di Severus, si fermò proprio davanti a loro e fece un giro su se stesso -Nonno, ti piace?-

-Devo dire che noto una certa somiglianza- sghinazzó Arya.

-È molto bello Gideon- rispose il mago, che sussurrò alla moglie qualcosa all'orecchio ghignando.

Il bambino a quel punto fu soddisfatto e sorrise mostrando i denti mancanti per poi tornare indietro incontro alla madre e il padre che stavano risalendo il sentiero verso la piccola casa. Era la stessa abitazione di quasi sessant'anni prima dove il pozionista e la ragazza si erano rifugiati per far perdere le loro tracce ed ora era più immersa nel verde che mai.

Nello stesso momento in cui il bambino veniva preso in braccio dal padre, sentirono altre voci dal cancello della proprietà e qualche minuto dopo Eileen, Minerva e Andrew camminavano verso la casa con i rispettivi figli e nipoti intorno. Insomma una riunione al completo della famiglia Piton.

I tre figli di Arya e Severus abbracciarono i genitori mentre i nipoti si avvicinavano facendo gli auguri alla strega.

-Mi fanno sentire vecchia- bofonchió Arya.

-Hai ottant'anni...sei vecchia- le rispose Piton.

Arya gli fece la linguaccia -Disse quello che a gennaio avrà un secolo di vita alle spalle-

-Cento anni sono una tappa importante-

- Questo non toglie che sei più vecchio di me-

Arya e Severus continuarono a battibeccare tra loro immersi nelle risate generali dei nipoti e pronipoti ormai abituati alle loro prese in giro da godersela un mondo ogni volta che avevano l'occasione di assistere.

-La smetteranno mai di fare i bambini?- chiese Minerva alla sorella che ghignò e tornò a guardare i genitori con le braccia incrociate e la risata a stento trattenuta. Nella stessa situazione si trovava Andrew. Eppure Severus parve sentirli poiché si rivolse alla figlia -Signorina non permetterti più-

-Si papà- rispose la donna alzando gli occhi al cielo e avvicinandosi ai genitori -Noi andiamo a cucinare, appena avete finito abbiamo apparecchiato il tavolo dietro casa-

Mentre gli adulti pensavano a preparare il pranzo, Severus e Arya salutarono i nipoti e i pronipoti che volevano raccontare ai nonni tutto quello che avevano fatto dall'inizio dell'estate fino a quel momento.

Dopo mezz'ora di complimenti su un nuovo record di un gioco che Piton non era ancora riuscito a capire e su come si fossero divertiti alla coppa del mondo di Quidditch, i bambini furono soddisfatti perché si misero a giocare nel giardino. Quelli più grandi invece rimasero a parlare dei lavori che avevano intrapreso o degli esami a scuola.

-Ma quanti ne sono? -chiese Severus quando i giovani andarono ad aiutare in cucina, arreso alla situazione che ce ne fossero davvero troppi.

-L'ultima volta che ho contato avevamo sei nipoti e otto pronipoti ma ci sono buone probabilità che aumentino- rispose la strega.

Arya sentì il marito borbottare qualcosa che suonava molto a "spero che non ne sfornino più" e sorrise. Con l'età,  la testardaggine di Severus stava peggiorando ma come più volte il mago le aveva detto, era un bene che lei ci fosse a farlo ragionare.

Arya sospirò e alzò gli occhi verso il cielo azzurro, godendosi i raggi del sole che le riscaldavano la pelle.

-Va tutto bene?- chiese lui quando la vide con gli occhi chiusi e un'espressione quasi indecifrabile.

-Sono leggermente contrariata se proprio vogliamo essere sinceri- rispose lei, divertita ma allo stesso tempo con un tono pungente.

Piton inarcò le sopracciglia -E il motivo sarebbe?-

-Non mi hai fatto il regalo per il compleanno- rispose, incrociando le braccia sotto al seno e guardando Severus accigliata -E non sto parlando della borsa di pelle per il lavoro, tra l'altro apprezzata a pieno- aggiunse.

Lui la guardò ancora più stranito -Non è difficile davvero- disse Arya con un sorrisetto ironico -Ti basterà ricordare ogni tua azione da questa mattina e capirai cosa manca a questa giornata-

Il pozionista ci pensó a lungo e sembrava non avesse ancora raggiunto una conclusione quando li chiamarono per il pranzo. Il mago si alzò e inizió ad incamminarsi verso il tavolo ma ad un tratto si fermò appena fuori l'ombra del grande albero e si girò indietro, Arya gli venne addosso, scossa dal repentino cambiamento di direzione.

Lui approfittó della situazione per stringerla tra le sue braccia e avvicinarla al suo corpo, infischiandosene di ciò che avrebbe voluto dirle; comprese cosa lei desiderasse. La donna arrossì come non le capitava da anni e si perse negli occhi del marito, occhi che la mandavano ancora fuori di testa insieme alla sua voce profonda.

Severus si chinó verso il suo orecchio, sfiorando il lobo con le labbra -Non negherò alla mia amata ció che cerca-

-Meglio così -borbottó Arya.

E a quel punto il mago arrivò alle labbra di lei, assaggiandole come fosse la prima volta, ritrovandone la famigliarità e il dolce profumo. E Arya si sentì amata in modo diverso, come se essere ormai anziani rendesse tutto più speciale. Allacció le braccia dietro il collo di lui e continuó a baciarlo sentendo la stretta del pozionista farsi più forte. Quando si staccarono risero entrambi, beandosi del calore della pelle e della sensazione di quella complicità che non era mai mancata. Si guardarono negli occhi, intrecciando un mano nell'altra e seppero nel profondo che quello era il sogno che avevano sempre cercato nel placido riposo.

-Ti amo, signora Piton-

-Mai quanto io amo te, Severus-

**************

Sto davvero piangendo e il fatto che stia ascoltando "Let her go", non aiuta di certo. Non pensavo che una storia, tra l'altro scritta da me, potesse farmi piangere. Eppure ho capito che sto piangendo per il fatto che le ho donato parte del mio tempo e del mio cuore. Per il fatto che come quando ho finito di leggere la saga originale, questo mi sembra un addio a tutti gli effetti.

Non nego di aver aspettato a lungo quando avevo già capitoli pronti da tempo solo perché volevo ritardare questo momento. Ma questa mattina quando mi sono svegliata mi sono resa conto che veramente era tutto finito, che non avevo più nulla da scrivere o da correggere; così ho riletto gli ultimi due capitoli e poi li ho pubblicati. Ricordo ancora di aver iniziato questa fan fiction in aereo, mentre volavo verso l'Inghilterra, ed é ironico pensare che anche l'altra storia sulla Dramione sia iniziata proprio in questo modo. A quanto pare devo prendere un aereo più spesso....

Adesso la smetto con tutto questo sentimentalismo, mi sa che vi ho tediati abbastanza.

In conclusione volevo davvero ringraziarvi dal profondo dell'anima per aver letto e commentato, lasciato una stellina e avermi fatto avere voglia, ogni giorno di più, di continuare questa storia. Mi mancheranno i mei personaggi ma più di tutti Severus. Sono due settimane che scrivo one shot su di lui ma non penso che avrò mai il coraggio di pubblicarle...beh è ora di lasciarvi, spero ci vedremo alla prossima fan fiction (Perché sono troppo folle per non avere idee incoerenti da mettere su carta), non so quanto tempo mi ci vorrà per metterla giù ma prima o poi arriverà e voi mi chiederete:

After all this time?

Always❤️

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