9. Gareth Bale, @neymarmydrug

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Luisa e Gareth stavano insieme da quasi un anno e stavano trascorrendo la serata con una coppia di amici, Jorge e Marta, cenando in un ristorante e a passeggio per il centro di Madrid.
Luisa, Marta e Jorge si conoscevano da anni a causa dei percorsi di studi comuni e non perdevano mai l'occasione di immergersi in una conversazione che mirava a ricordare l'un l'altro gli aneddoti e i fatti riguardanti l'università che erano accaduti loro in quegli anni.
Gareth si stava trattenendo dalla reazione nervosa che avrebbe voluto esternare solo per non rovinare la serata a tutti e mostrarsi tuttavia educato. Lo infastidiva il sentirsi escluso da quella discussione in cui non avrebbe avuto nulla da dire, anche volendo. La sua mente elaborava frecciatine velenose, frasi ad effetto e parole irritanti, che si tratteneva però ogni volta dal pronunciare sempre per lo stesso motivo.
Quando la compagnia si dovette sciogliere, represse un sospiro di sollievo e salutò i due con un falso sorriso. Non rivolse la parola a Luisa, profondamente deluso dal fatto che non avesse minimamente prestato attenzione a lui quella sera.
La ragazza dovette capire che c'era qualcosa che non andava in lui, poiché si tenne qualche passo dietro la sua sagoma sul marciapiede, limitandosi a seguirlo senza dire una parola mentre si dirigevano verso la macchina.

Fu quando entrambi ebbero richiuso la portiera e si furono messi sui sedili, che Luisa trovò il coraggio di parlare e di affrontare il muso del suo fidanzato. - Gareth, cosa c'è? - chiese a mezza voce e guardandolo di sottecchi, forse temendo la sua reazione.

Lui, che stava infilando la chiave, terminò il movimento con uno scatto e poi strinse forte le mani sul volante. - Niente. - rispose freddo, per poi premere il piede sul pedale dell'accelleratore e percorrendo la strada verso casa.

Quel tono fece sentire malissimo la ragazza, la quale non ebbe il coraggio di insistere e rimase in silenzio per tutto il quarto d'ora di viaggio che li separava da casa. La scena in cui lei lo seguiva tristemente si ripetè nel parcheggio e su per le scale della loro villetta.
Non appena entrati sul soggiorno, il calciatore del Real Madrid le diede la schiena dirigendosi verso la loro camera, ma Luisa non si sentiva di andare a dormire con quel peso.

- Me lo dici cosa c'è?! - esclamò a voce alta, forse un po' troppo bruscamente.

- Hai passato tutta la sera a parlare con quei due e non mi hai considerato per niente! - le gridò in risposta mentre di girava e gesticolando con una braccio. - La prossima volta me ne sto a casa! - aggiunse.

Luisa si sentì tremendamente in colpa, non avrebbe voluto che il suo ragazzo si sentisse così, ma forse aveva ragione: si era lasciata un po' prendere. - Mi dispiace, Gareth. - mormorò distogliendo lo sguardo, nel momento in cui gli occhi le diventarono lucidi. - Non era mia intenzione, scusa... - continuò poi, tirando su col naso. Si sentiva realmente male, alla luce dei fatti.

Gareth non era un tipo cattivo, permaloso o che teneva il muso per molto alla sua ragazza. Infatti si addolcì a sentirla così mesta nelle proprie scuse e quasi si sentì in colpa per aver esagerato. - Scusami tu, sono stato eccessivo... - si grattò la nuca e fece un passo verso la propria ragazza. - Ti amo tantissimo. - sussurrò con voce dolce ad un centimetro dalle sue labbra.

I loro respiri erano già un tutt'uno, quando il ragazzo la spinse delicatamente contro il muro mentre univa le loro labbra. Approfondirono un bacio tenero ed inteso, abbracciati nell'unione di corpi più emozionante che potessero immaginare e desiderare.

- Anche io, Gareth. - ribattè Luisa, tra un bacio e l'altro. - Tanto. -

Richiesta di: neymarmydrug

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