10. Paulo Dybala, @michealikigai

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Gaia si trovava a casa di una sua amica, Margherita, a trascorrere l'ultimo dell'anno in compagnia del suo gruppo di amici. Sarebbe potuta essere la serata perfetta, ma fin dall'inizio non era riuscita a godersi completamente il tempo in attesa dello scocco della mezzanotte poiché quella stessa mattina aveva battibeccato con Paulo, il suo migliore amico.
Non capiva nemmeno lei come avessero fatto a raggiungere quella discussione, in quanto aveva trovato il ragazzo strano fin da subito quel giorno, quando gli aveva mandato il buongiorno per poi chiedergli un passaggio per la sera verso casa di Margherita. Paulo non aveva voluto dirle cosa gli fosse preso, perciò lei si era innervosita a sua volta e avevano finito per discutere. L'ultimo messaggio che si erano scambiati era di mezzogiorno, ed era un incoraggiamento polemico e critico a Gaia di farsi accompagnare "da quella cozza di Davide". La ragazza non capiva il suo atteggiamento.
Okay, forse Davide era un pochino troppo appiccicoso, ma cosa importava? Teneva a far presente a Paulo che la persona a cui teneva di più era lui, il suo amico d'infanzia, ma la sua gelosia era un argomento che avevano affrontato fin troppe volte ed era ora che lo superasse da sè. Lei, gli aveva dato le giuste rassicurazioni su questo fronte diverse volte. Non le piaceva dover fare delle "classifiche", ma il suo amico era davvero speciale, quello che condividevano era molto più che un semplice legame di amicizia.
Si lasciò andare sul divano rosso del salotto di Margherita e si mise ad osservare Paulo di nascosto, seduto al tavolo sul quale avevano mangiato che rideva con gli altri. Non le rivolgeva la parola da quando era arrivato a casa della loro amica poco dopo di lei. Naturalmente, alla fine non aveva chiesto a Davide il passaggio.
Si sentiva inquieta, odiava essere in balia di quella sensazione che ti senti addosso quando litighi con qualcuno, in particolare con il tuo migliore amico, ma osservava il ragazzo ridere e qualcosa le si scatenava dentro oltre la sensazione negativa.
Aveva sempre avuto una sorta di debole per lui, ma nascondersi dietro la favola del migliore amico era stato sempre fin troppo comodo, perché poteva sentirsi abbracciata e coccolata in momenti affettuosi tra i due, e a lei andava bene così.
Era un sentimento forte e duraturo sviluppatosi negli anni, grazie alla costanza del rapporto e alla continua dimostrazione di reciproca fiducia, ma il ragazzo da qualche tempo a quella parte si oscurava spesso per dimostrazioni d'affetto o attenzioni altrui.
Senza che se ne accorgesse, mancavano solo cinque minuti alla mezzanotte. Seguì gli altri amici che si stavano recando sulla terrazza, per prepararsi alla vista dei fuochi d'artificio che sarebbero stati sparati in cielo di lì a breve.
Appoggiò le mani alla fredda ringhiera nell'istante in cui sentì pronunciare il suo nome dalla voce che sapeva metterele brividi ogni volta che parlava.

- Gaia... - la chiamò Paulo.

La ragazza si girò e si ritrovò Paulo a mezzo metro di distanza.

- Io devo dirti una cosa... - continuò, incerto e in evidente imbarazzo.

- Dimmi, Paulo... - ribattè lei, mettendosi in ascolto non senza una certa ansia.

Vide il ragazzo fare un profondo sospiro. - Mi dispiace per stamattina e mi dispiace per come mi sto comportando ultimamente, ho una paura matta di perderti perché tengo tantissimo a te. - disse tutto d'un fiato.

Gaia sorrise sollevata, non aspettava che le sue scuse. - Non importa. - poi si gettò fra le sue braccia e lo strinse forte, incrociando i loro respiri freddi nell'inverno.

- Però non ho finito... -

Lei si distaccò e corrugò la fronte, assumendo uno sguardo interrogativo. - Ti ascolto... - mormorò.

Paulo sospirò ancora più profondamente della prima volta. - Gaia, questa gelosia non è ingiustificata. Provo qualcosa per te che va oltre l'amicizia, non mi piace vederti con altri e vorrei averti solo per me. Dopo tutti questi anni passati al tuo fianco, posso dire con certezza che ti amo. -

Aveva capito bene? Rivisse le parole di Paulo all'interno della sua mente e si rese conto di averle interpretate nella maniera giusta.
Lasciò che l'emozione prendesse il sopravvento su di lei, e appoggiò delicatamente le proprie labbra a quelle del ragazzo. Nel momento in cui quel contatto si approfondì per loro volere, nel cielo scoppiavano mille luci colorate.
Gaia e Paulo avevano ancora tanto tempo da passare insieme e tanti Capodanni da vivere così, uniti.

Richiesta di: michaelikigai

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